2021-12-26
        Il Brasile pensa in grande: dal 2023 avrà la sua Superlega
    
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        Il Flamengo festeggia il campionato brasiliano 2021 al Maracana di Rio de Janeiro (Ansa)
    
Grazie a un miliardo di dollari dagli Usa, circa 900 milioni di euro messi sul piatto da un fondo di investimento di private equity, il campionato carioca sarà trasformato in un torneo a circuito chiuso o semichiuso: l'obiettivo è ripercorrere il modello economico della Premier League inglese. Se in Europa il progetto Superlega, oltre a esser naufragato in fase di presentazione, ha aperto una guerra fredda tra i club fondatori e la Uefa, in Brasile sta prendendo sempre più forma, per quella che sarà una vera e propria svolta, a livello sia economico-finanziario che di prestigio.Stando alle recenti indiscrezioni riportate dal portale web Sportico, a partire dal 2023 il campionato carioca prenderà si trasformerà in una Lega con le caratteristiche della Major League Soccer, caratterizzata da un sistema chiuso o semichiuso, ovvero senza promozioni e retrocessioni. Tutto ciò sarà possibile grazie a un fondo di investimento di private equity americano che è disposto a mettere sul piatto 900 milioni di euro per trasformare il campionato brasiliano in un torneo con maggiore appeal, soprattutto mediatico e che possa quindi ricavare più introiti dalla cessione dei diritti televisivi. Ma non solo. Il modello economico da seguire è quello della Premier League inglese, visto che per portare avanti questo progetto è stato contattato Rick Parry, ovvero il primo direttore esecutivo del campionato inglese, nonché presidente in carica della English Football League, la seconda divisione del campionato di calcio britannico.Attualmente il campionato di calcio brasiliano, denominato Brasileirão e organizzato dalla Confederação Brasileira de Futebol - la federazione brasiliana di calcio - è strutturato come la nostra Serie A: 20 squadre che si affrontano in due gironi di andata e ritorno da maggio a dicembre, con la prima squadra classificata che si aggiudica il titolo di campione del Brasile, oltre a classificarsi alla Coppa Libertadores - l'equivalente della Champions League europea - insieme alle squadre piazzatesi dalla seconda alla sesta posizione e alla vincitrice della Coppa del Brasile. Settima e ottava si giocano l'ultimo posto disponibile alla massima competizione continentale per club attraverso un turno preliminare; mentre chi conclude la stagione dal nono al quattordicesimo posto si qualifica all'altra competizione internazionale, la Coppa Sudamericana, equivalente dell'Europa League. Infine la retrocessione in Serie B che spetta alle ultime quattro. Ecco quindi, che se con il nuovo progetto, tutto questo sistema cambierà, con la probabilissima introduzione del meccanismo dei playoff per assegnare il titolo e gli slot per qualificarsi alle coppe internazionali. Non è la prima volta comunque che il Brasile sperimenta un nuovo format. Già negli anni passati erano stati fatti dei tentativi, non andati a buon fine, di cambiamento. L'obiettivo e l'auspicio è che la prossima sia quella decisiva per il salto di qualità, come dichiarato da Julio Casares, il presidente di uno dei club più importanti brasiliani, il San Paolo: «Questa volta la grande differenza rispetto al passato è avere un gruppo di dirigenti che arriva con l'esperienza sul mercato. Non solo avremo investimenti diretti nei club, ma abbiamo anche professionisti esperti che hanno già lavorato nei maggiori campionati per rendere il campionato di calcio brasiliano un grande torneo».
        Beatrice Venezi (Imagoeconomica)
    
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