2024-08-29
«Il boss di Hamas nascosto e travestito da donna. Intorno 22 scudi umani»
Secondo i media, Yahya Sinwar userebbe un cordone di ostaggi per proteggere la propria incolumità. Operazione antiterrorismo dell’Idf in Cisgiordania.Il leader ucraino presenterà al presidente americano, oltre che ai due sfidanti per le prossime elezioni, un suo piano segreto per «porre fine al conflitto».Lo speciale contiene due articoli.Secondo The Jewish Chronicle, basandosi su fonti militari israeliane, Hamas avrebbe perso il controllo su alcuni gruppi terroristici minori operanti a Gaza. Il rapporto evidenzia che organizzazioni più piccole, come il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp), le Brigate Mujahideen, le Brigate Al Nasser Salah Al Deen e le Brigate dei Martiri di Al Aqsa, si sono staccate e non seguono più le direttive del leader di Hamas, Yahya Sinwar. Questi gruppi detengono un numero imprecisato di ostaggi, sia vivi che morti. Il Chronicle stima che attualmente ci siano 22 ostaggi ammanettati ancora vivi su un totale di 108 trattenuti a Gaza, utilizzati come scudi umani per proteggere Sinwar. Israele ha avuto diverse possibilità di eliminare il leader di Hamas, ma l’ordine non è mai stato eseguito per evitare di mettere a rischio la vita degli ostaggi. Qualche giorno fa il quotidiano britannico Daily Express ha pubblicato la notizia secondo la quale il capo dei jihadisti palestinesi (che sarebbe nascosto nei tunnel di Khan Yunis) per sfuggire agli israeliani si muoverebbe travestito da donna. Non appena si è diffusa la notizia sui social network, sono apparse immagini realizzate con l’intelligenza artificiale nelle quali Sinwar partecipa ad un Gay Pride, circostanza che potrebbe far pensare anche ad un’operazione studiata per screditarlo agli occhi delle popolazioni musulmane. Anche se è diventato difficilissimo intercettarlo perché si serve solo di corrieri fidati, il leader di Hamas continua a chiedere la fine della guerra e il ritiro delle Forze di difesa israeliane (Idf) dall’intera Striscia di Gaza. Dagli americani vuole la garanzia che Israele non continuerà la guerra dopo che l’accordo sugli ostaggi sarà completato ma soprattutto insiste affinché Israele gli prometta - con il sostegno della garanzia americana - di non ucciderlo una volta che avrà accettato di liberare gli ostaggi. Ieri mattina le Idf hanno annunciato l’avvio di una vasta operazione antiterrorismo nelle città di Jenin e Tulkarem, situate nel Nord della Cisgiordania, dove i soldati israeliani hanno eliminato due terroristi armati, arrestato sospetti ricercati e sequestrato un ingente quantitativo di armi, tra cui fucili M-16, munizioni e altro equipaggiamento militare. Inoltre, sono stati scoperti e disinnescati esplosivi piazzati sotto le strade, destinati a essere utilizzati in attacchi contro le Forze di sicurezza nella zona. Inoltre, è stata avviata un’operazione antiterrorismo aerea nell’area di Far'a, durante la quale un aereo ha colpito ed eliminato quattro terroristi armati che minacciavano i soldati israeliani. L’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i Diritti umani ha condannato «la risposta sempre più militare delle Forze di sicurezza israeliane nella Cisgiordania occupata». L’agenzia dell’Onu ha dichiarato che l’operazione militare israeliana in Cisgiordania «viola il diritto internazionale e rischia di aggravare ulteriormente una situazione già esplosiva». In una dichiarazione l’ala armata di Fatah ha affermato di essere coinvolta nei combattimenti, inclusi lanci di bombe contro le truppe israeliane. Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha deciso di abbreviare la sua visita in Arabia Saudita dove ha visto l’erede al trono Mohammed bin Salman per tornare a Ramallah in risposta alla vasta operazione antiterrorismo lanciata da Israele in Cisgiordania. Il portavoce della presidenza dell’Anp, Nabil Abu Rudeineh, ha dichiarato ai media che «l’escalation in Cisgiordania, che colpisce città, villaggi e campi come Jenin, Tulkarem, Tubas e altre località palestinesi, porterà a risultati terribili e pericolosi». Perché l’operazione in Cisgiordania? Su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha scritto: «L’Iran sta lavorando per creare un fronte terroristico orientale contro Israele in Cisgiordania, secondo il modello di Gaza e del Libano, finanziando e armando i terroristi e contrabbandando armi dalla Giordania». Secondo l’intelligence israeliana Yahya Sinwar ha incaricato Zaher Jabarin, liberato nel 2011 nell’ambito dello scambio di prigionieri per il soldato israeliano Gilad Shalit, di attivare i terroristi per distrarre ulteriormente le Idf. Jabarin, che attualmente opera in Turchia dove è a capo di un impero immobiliare, secondo fonti israeliane, ha recentemente trasferito ingenti somme di denaro provenienti dall’Iran per alimentare il terrorismo in Cisgiordania e da qui l’operazione militare delle Idf di ieri. Sempre ieri, l’aeronautica militare israeliana ha eliminato un alto esponente della Jihad Islamica vicino al confine tra Siria e Libano, come confermato dal portavoce delle Idf. Il target dell’attacco era Fras Qasim, responsabile della divisione operazioni dell’organizzazione terroristica in Siria e Libano, e incaricato del reclutamento di membri per attività antisraeliane in Libano. Infine, gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro i coloni israeliani in Cisgiordania a causa della violenza perpetrata contro i palestinesi. Inoltre, hanno esortato il loro alleato Israele «a prendere misure più severe per garantire la responsabilità di tali azioni». A questo proposito il portavoce delle Idf ha affermato: «Si è trattato di un grave atto terroristico compiuto da coloni israeliani, che hanno agito con l’intento deliberato di danneggiare gli abitanti. Noi non siamo riusciti a proteggere adeguatamente i residenti palestinesi», ha affermato.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)