2025-06-23
Borse pronte a ballare per il caos energetico
L’escalation in Medio Oriente crea tensioni su prezzi delle materie prime e quotazioni.Borse giù e quotazione del petrolio in salita almeno di 4 o 5 dollari. È questa la previsione più attendibile in attesa che, nella notte, aprano i mercati asiatici. Lo scenario è quello visto tante volte in questi casi. L’unica speranza è che, come accade sempre più spesso il movimento sia tanto violento nella discesa quanto repentino nella ripresa. La preoccupazione è palpabile: se i prezzi del petrolio aumentano, l’effetto domino non tarderà ad arrivare. Una delle voci più ascoltate in queste ore è quella di Peter Kinsella, strategist dell’Union Bancaire Privée, che ha parlato dell’oro a 4.000 dollari. Il metallo giallo, da sempre visto come un rifugio sicuro in tempi di incertezze, sta vivendo giornate sfolgoranti.Il petrolio, come sempre, è al centro di tutte le speculazioni. Il Brent è cresciuto dell’11% e il Wti americano circa il 10% dall’inizio del conflitto Israele-Iran il 13 giugno e la corsa è destinata ad accelerare nelle prossime ore. Potrebbe trattarsi solo di una fiammata. Ma la situazione rischia di peggiorare. La possibilità che si chiuda lo Stretto di Hormuz, dove passa il 20% del traffico petrolifero mondiale, è un argomento che preoccupa gli analisti. Il Parlamento di Teheran lo ha deliberato ma con tutta probabilità si tratta di una mossa dimostrativa. Le implicazioni sarebbero devastanti per l’economia mondiale ma soprattutto per l’Iran: attraverso quel passaggio transita l’intera produzione del Paese. Non a caso nonostante le molteplici crisi politiche e militari che si sono susseguite, lo Stretto di Hormuz non è mai stato effettivamente chiuso, neppure negli anni Ottanta, durante la cosiddetta «Guerra delle petroliere».In questo scenario, molti si chiedono quale potrebbe essere la strategia giusta per proteggersi dalla volatilità . Oro a parte la risposta potrebbe trovarsi negli Etf legati ai titoli dell’energia (gas e petrolio). Questi strumenti finanziari sono sempre più visti come una possibile copertura contro le oscillazioni dei mercati. Investire in titoli energetici, che beneficiano direttamente degli aumenti dei prezzi del greggio, potrebbe offrire una via di uscita per chi teme l’incertezza. Tuttavia, va detto che anche gli Etf non sono certo immuni dalla volatilità del mercato. Però funzionano da ammortizzatori. Infine, un accenno al bitcoin. Secondo il sito CoinMarketCap, la cripto regina - subito dopo la notizia dell’attacco americano, è scivolata verso il basso. Da 104.000 dollari è precipitato a 101.000 dollari. Nel prosieguo della giornata ha ripreso un po’ quota. Una reazione che stride con la funzione di bene rifugio. Evidentemente - essendo il bitcon usata nelle strategie di copertura degli hedge fund quando i mercati tradizionali sono chiusi - incidono le mosse di soggetti che non danno troppa importanza a quello che vendono. Tuttavia il segnale non va trascurato.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)