2024-08-11
«Una borsa? No, un atto di indipendenza»
Nel riquadro Donata Ceccarelli
Parla la fondatrice di Autentica 504 Donata Ceccarelli: «La Mini Me Bag è stata studiata per contenere tutto l’essenziale, ci siamo arrivate dopo aver tentato e sbagliato molto. Il nostro laboratorio è il punto di forza: abbiamo la possibilità di scegliere e personalizzare».Una poetessa e altre tre donne. Due mamme e due figlie: invertendo i fattori il risultato non cambia. Restano comunque quattro queste donne così diverse e complementari, due generazioni a confronto, bisogni e passioni che si svelano in una camera d’albergo: è nato così Autentica 504, il brand di capi e accessori. Tutto prende vita dall’incontro tra Donata Ceccarelli e Andrea Isaia, co founder, (le figlie, rispettivamente ceo e marketing) e Monica Palmieri e Francesca Merloni, business angel (le mamme, la prima esperta a 360°, la seconda scrive poesie «e ci guarda pensando alle sue rime», dice Donata). Donne di età e personalità diverse, ma accomunate da un sogno comune, quello della moda. Un nome, un programma. «Autentica, come lo è ogni donna, 504, come quella famosa camera d’albergo dove quel primo pensiero ha preso forma e sostanza. Proprio per garantire l’esclusività della proposta, le produzioni sono volutamente limitate», racconta Donata Ceccarelli. L’inizio?«Due anni fa, dopo il Covid. Siamo partite con questa start up e ci abbiamo creduto da subito. È sempre stato un sogno, mio e di mia mamma, fare qualcosa insieme. Dopo sei anni in un grande brand a Milano sono tornata a casa a Roma e siamo partite». La prima creazione, la Mini Me Bag. «L’abbiamo definita una dichiarazione d’indipendenza: su misura come un completo sartoriale, esclusiva come lo può essere un pezzo unico, autentica come ogni donna». Piccola, ma ci possono stare diverse carte di credito.«E anche diversi sogni di una donna. È stata studiata per contenere tutto l’essenziale: base geometrica con chiusura a pattina, abbina un’infinità di possibilità, dalla scelta dei materiali ai colori, dal doppio manico regolabile alla tracolla amovibile, la Mini me bag è la tela bianca su cui dipingere la propria identità, un accessorio che parla di chi lo indossa, esprimendone l’autenticità. Interamente realizzata a mano da artigiani napoletani, è disponibile in più pellami e colori. Impossibile trovarne due identiche: ogni borsa è un pezzo unico, il risultato di un processo di produzione di altissima qualità, che punta solo su pelli spazzolate o nappate, lavorate a mano, rigorosamente a concia vegetale». Un vostro valore aggiunto, il laboratorio di proprietà. «È il nostro punto di forza, si trova a Casalnuovo di Napoli. Abbiamo la possibilità di scegliere, cambiare, personalizzare. All’interno l’intera filiera, dalla scelta all’acquisto delle pelli passando dalle straordinarie mani degli artigiani. Il focus rimarrà sull’amplificazione delle competenze all’interno del distretto di Napoli, il cuore pulsante della nostra produzione artigianale di borse in pelle». Forme particolari, nessun logo esterno ma si identificano attraverso le linee immediatamente riconoscibili per il loro design. Quale la caratteristica principale? «Ci siamo arrivate dopo diversi studi, anche attraverso diversi sbagli. La Mini me Bag, all’inizio, era una borsa bruttissima, abbiamo fatto prove su prove e il laboratorio è stato fondamentale proprio per questo, ci ha consentito di fare prototipi e cambiare in corsa. Il nostro maestro artigiano ha una grande esperienza in importanti brand e grazie a lui siamo arrivati a una forma con un pellame che ha consentito la realizzazione della bag». Particolarità?«La borsa ha poche cuciture e poi la chiusura a pattina che si sovrappone rimanendo serrata grazie a una calamita. Linee pulite, design. Quando abbiamo iniziato, le consideravamo borse gioiello, nel disegn e nella dimensione. Poi ne abbiamo fatta un’altra più allungata dove poter infilare il telefono. Disponibile in pelle in army, scarlet, red marron, off white, nero, cuoio e cipolla, nella versione vernice è proposta in versione nero o barolo». Novità?«A settembre presenteremo la nuova collezione di borse con diverse evoluzioni e soprattutto introduciamo l’abbigliamento. Diversi capi in pelle, e non solo, che completano un look. Disegnata da una stilista con il nostro contributo la collezione è stata studiata come se a ogni outfit corrispondesse una borsa». Mercati?«Il nostro posizionamento si concentrerà sui mercati “cool” ed emergenti, con un’attenzione particolare alla valutazione di prodotti su misura per soddisfare le esigenze specifiche di ogni mercato. Inoltre, intensificheremo la nostra presenza in negozi di tendenza contemporanea in diverse città, promuovendo il nostro marchio presso un pubblico sempre più ampio. La trasparenza sarà fondamentale in tutti i nostri processi produttivi, educando i potenziali clienti sul valore dei nostri prodotti. Concentreremo gli sforzi digitali per creare una solida base di fan e ascoltare le loro preferenze e interessi. Per avvicinare il nostro target alla vision del brand, pianificheremo attività fisiche e virtuali più frequenti, tra cui Pop Up Stores, eventi di lancio e altro. Inoltre, il nostro brand si impegnerà in collaborazioni di cross- selling con altre realtà autentiche che condividono una base di fan riconoscibile. La scelta di un brand ambassador sarà parte integrante della strategia, con l’obiettivo di rappresentare il marchio in eventi nazionali ed internazionali».