2020-04-07
Boris Johnson è in terapia intensiva
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Dopo essere stato ricoverato domenica sera per aver contratto il coronavirus, le condizioni del premier britannico sono peggiorate ieri pomeriggio.Boris Johnson è in terapia intensiva. Dopo essere stato ricoverato domenica sera per aver contratto il coronavirus, le condizioni del premier britannico sono peggiorate ieri pomeriggio. E' stato quindi disposto un suo trasferimento nel reparto di terapia intensiva, dove - secondo quanto riportato dal sito della Bbc - non risulterebbe comunque al momento sottoposto a respiratore. Un comunicato di Downing Street ha in tal senso dichiarato: «Nel corso di [lunedì] pomeriggio, le condizioni del primo ministro sono peggiorate e, su consiglio del team medico, è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale. Il primo ministro sta ricevendo cure eccellenti e ringrazia tutto lo staff del Sistema sanitario nazionale per il loro duro lavoro». Secondo Buckingham Palace, la regina Elisabetta è stata prontamente informata, mentre vari leader mondiali (da Donald Trump a Emmanuel Macron) hanno espresso vicinanza a Johnson. Stando a quanto riportato da Bbc, a fare le veci del premier dovrebbe adesso essere il ministro degli Esteri, Dominic Raab. Ieri mattina media russi avevano diffuso la notizia che Johnson fosse stato sottoposto a respiratore: circostanza che era stata tuttavia smentita da Downing Street come "disinformazione". Lo stesso premier, ieri mattina, aveva twittato per rassicurare sulle proprie condizioni di salute, definendosi di "buon umore". Nel Regno Unito, il numero dei contagi ha intanto superato le 48.000 unità, a fronte di quasi 5.000 decessi. In tutto questo, Business Insider Uk ha riportato ieri che - secondo il Mail on Sunday - Downing Street riterrebbe che il coronavirus possa essere uscito accidentalmente da un laboratorio nella città di Wuhan.Nel momento in cui i decessi da coronavirus in Europa hanno superato la soglia delle 50.000 unità, la situazione in Spagna sembrerebbe parzialmente migliorare. Il Paese ha registrato 637 vittime in 24 ore (per un totale di oltre 13.000 morti), confermando un trend in calo per il quarto giorno consecutivo. Rallentamenti si sono verificati ieri anche per quanto riguarda i contagi, con una diminuzione del 4,8% rispetto al giorno precedente. Il ministro degli Esteri, Arancha Gonzalez Laya, ha poi affermato che la Spagna sta riscontrando problemi nel reperire materiale medico sul mercato internazionale e che sta per questo incentivando la produzione interna. Tra l'altro, per cercare di contenere al massimo la diffusione del contagio, nel Paese si stanno celebrando funerali brevissimi, dalla durata di appena pochi minuti.La Germania, dal canto suo, ha superato la soglia dei 100.000 contagi, a fronte di 1.584 decessi: a risultare maggiormente colpita è l'area della Baviera. Il governo tedesco ha frattanto stabilito che, dal 10 aprile, chi entrerà nel Paese sarà sottoposto a una quarantena di 14 giorni: secondo l'Allgemeine Zeitung, dalla misura saranno comunque esclusi i pendolari. La cancelliera, Angela Merkel, ha dichiarato che, con il coronavirus, l'Unione europea sta affrontando "la più grande prova dalla sua fondazione". Tutto questo mentre, sul fronte interno, prosegue serrato il dibattito politico sui coronabond. Berlino conterebbe comunque di allentare le restrizioni in atto dopo il 19 aprile e - per questo - starebbe elaborando una serie di misure da introdurre dopo la fase di maggior contenimento.La Francia, dal canto suo, conta ormai quasi 94.000 contagi e oltre 8.000 decessi. Oltre ai dati sanitari, preoccupano qui anche quelli economici. Il ministro delle Finanze, Bruno Le Maire, ha non a caso dichiarato ieri che, nel 2020, il Paese si troverà a fronteggiare la più dura recessione dai tempi del 1945. In Svezia si sono registrati frattanto oltre 7.000 casi, mentre il numero dei decessi è a 477: una situazione preoccupante che sta spingendo il Paese ad abbandonare la linea morbida sinora tenuta, per abbracciare invece misure più severe. La Romania ha nel frattempo annunciato un prolungamento dello stato d'emergenza fino al 30 aprile. Di contro, l'Austria ha comunicato ieri un allentamento delle restrizioni già a partire dalla prossima settimana. Il primo maggio dovrebbero invece riaprire tutti i negozi, mentre per gli alberghi si dovrà attendere almeno la metà del mese prossimo.Il quadro continua a mostrarsi fosco negli Stati Uniti, dove i contagi sono quasi 338.000 e le vittime sfiorano le 10.000 unità (con circa 1.200 decessi in appena 24 ore). Particolarmente martoriato continua a rivelarsi lo Stato di New York, dove - secondo il governatore Andrew Cuomo - il numero dei contagi ha superato i 130.000. Cuomo ha comunque precisato ieri che i ricoveri in terapia intensiva siano in calo, per poi render noto che scuole e attività non essenziali resteranno chiuse almeno fino al 29 aprile. Inoltre, secondo una nuova proiezione, sarebbe possibile ritenere che l'Empire State stia raggiungendo il picco in queste ore. Donald Trump, dal canto suo, sta cercando di diffondere un senso di maggiore ottimismo. «Stiamo iniziando a vedere la luce alla fine del tunnel. E speriamo in un futuro non troppo lontano saremo molto orgogliosi del lavoro che tutti abbiamo fatto», ha dichiarato. Si registrano comunque tensioni nella task force della Casa Bianca: in particolare, secondo il sito Axios, sabato avrebbe avuto luogo un litigio tra il consigliere al Commercio, Peter Navarro, e il virologo, Anthony Fauci, sull'efficacia dell'idrossiclorochina nel contrasto al virus.___________
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