2024-01-04
Bonomi si genuflette a Mattarella e sconfessa i suoi
Il leader uscente di viale dell’Astronomia contro la presa di posizione di Assobalneari sulle concessioni: «Sto con il Quirinale».Anche il presidente di Confindustria tiene famiglia. Nella storia dell’associazione - che oggi si regge più per i contributi dei colossi in cui lo Stato è socio rilevante che per il sostegno delle imprese private - mai era accaduto che via dell’Astronomia «scomunicasse» una delle sue rappresentanze di categoria. Ma Carlo Bonomi, il capo degli industriali che non ha un’industria, ha rotto questa regola. Eleganza istituzionale? Può darsi, però come diceva il divo Giulio, a pensar male si pecca, ma ci si piglia. Da maggio il ragionier Bonomi Carlo da Crema - va per i 58 anni - sarà disoccupato perché ha finito il mandato. È presidente di alcuni cda senza ruolo operativo, ma quello importante glielo hanno vietato: non può, per legge, presiedere la Luiss, l’università di Confindustria. È prassi che quando lasciano viale dell’Astronomia i presidenti degli industriali si trasferiscano in viale Pola sempre a Roma, dove ha sede il rettorato. Per fare quei 12 chilometri, però, non basta l’auto blu, ci vuole la laurea. E Carlo Bonomi non ce l’ha malgrado avesse cercato di non farlo sapere. Da settembre è cominciato un pressing sul ministro competente, Anna Maria Bernini, per aggiustare le norme. Si capisce bene che il ragioniere, per tutelare le partecipate di Stato e sé medesimo, ha più bisogno della politica che delle imprese e così ha sconfessato Assobalneari. Sergio Mattarella ha rampognato il governo per la proroga delle concessioni balneari e degli ambulanti, che esporrebbe l’Italia a una procedura d’infrazione per violazione della direttiva Bolkestein. Fabrizio Licordari che è presidente di Assobalneari - aderisce a Federturismo di Confindustria, una trentina di migliaia di soci di Carlo Bonomi - ha risposto al Colle con un comunicato in cui dice tra l’altro: «Sorprende che il Quirinale, con tutti i problemi che attanagliano il Paese (non pochi) e le vicinissime aree oggetto di pericolosi conflitti, trovi il tempo per porre la sua attenzione sulla questione delle concessioni questa volta del commercio ambulante dopo che l’anno scorso già intervenne per le concessioni balneari con affermazioni prive di fondamento, dimostrate tali poche settimane fa dalla sentenza di Cassazione a sezioni unite». Licordari ricorda che è in atto una procedura per accertare se la Bolkestein debba essere o meno applicata ai lidi e agli ambulanti decisa per legge e aggiunge: «Se il Parlamento e il governo, che sono sovrani, spero, hanno deciso in una direzione, questa va rispettata e queste raccomandazioni, che hanno più il sapore di intimidazioni, devono finire perché la gente non ne può più. Difendiamo i nostri mercati rionali, i nostri taxi, i nostri stabilimenti balneari dagli attacchi di chi invece vorrebbe metterci le mani sopra. Il Paese ha problemi più seri a cui rivolgere l’attenzione». Magari la forma è un po’ ruvida, ma la sostanza è: bisogna difendere le imprese. E invece il presidente di Confindustria che fa? Sconfessa Licordari ed emette un comunicato di prostrazione e contrizione verso il Quirinale, scrivendo: «Come presidente di Confindustria non mi riconosco assolutamente nelle critiche rivolte da Assobalneari al capo dello Stato. I rapporti di Confindustria con il presidente della Repubblica sono e restano quelli che tutti hanno constatato nella nostra assemblea pubblica annuale lo scorso settembre».Continua Carlo Bonomi: «Esprimo condivisione totale per le sue parole anche espresse nel discorso di fine anno, per la sensibilità dimostrata sul tema della concorrenza e rivolgo al presidente della Repubblica enorme gratitudine per come svolge il suo mandato a garanzia di tutta la nazione». Il ragionier Fantozzi - collega di Bonomi - di fonte al mega direttore galattico non avrebbe saputo fare di meglio.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)