2022-03-31
Bombe sulla Croce rossa a Mariupol. Colpita anche la sede degli inviati Ue
I collaboratori di Volodymyr Zelensky: «Gli occupanti hanno volutamente distrutto l’edificio».In questa guerra tra Russia e Ucraina non c’è tregua neanche per la Croce Rossa e per la sua missione di portare sollievo alle vittime dei conflitti. Dopo le accuse di Kiev di «favoreggiamento» della deportazione dei profughi ucraini in Russia e la condanna per il dialogo intrattenuto con Mosca in base al principio di neutralità, anche i russi sembrano non voler rispettare chi assiste i feriti sui campi di battaglia. A Mariupol, dove la violenza non si è affievolita neanche per poche ore, è stato bombardato proprio un edificio che recava, visibile anche dall’alto, il famoso simbolo della croce su sfondo bianco. Il principio base di tutte le guerre, quel «non sparate sulla Croce rossa» che è divenuto ormai un modo di dire per indicare la necessità di rispettare chi è disarmato e si occupa di compiti universalmente riconosciuti anche nei conflitti, è stato dunque totalmente disatteso. «Gli occupanti russi hanno commesso un crimine contro il Comitato internazionale della Croce rossa. Gli occupanti hanno volutamente distrutto l’edificio, contrassegnato da una croce rossa su sfondo bianco, con bombardamenti aerei e di artiglieria. Questo è uno dei crimini di guerra più atroci. Dopotutto, tali croci segnano luoghi in cui si possono trovare feriti, civili o carichi umanitari», ha annunciato l’incaricata per i diritti umani del Parlamento ucraino, Liudmyla Denisova. Al momento, però, non è stato ricostruito il numero di persone presenti nella struttura, né quanti siano i morti o i feriti. L’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, dal canto suo, ha annunciato che, sempre a Mariupol, «l’ufficio sul campo della missione consultiva dell’Ue in Ucraina è stato colpito dai bombardamenti russi, subendo gravi danni. Nessun membro della missione o collaboratore è rimasto ferito». Ed è ancora il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino Denisova a raccontare che nella regione di Donetsk le truppe russe stanno bombardando le aree residenziali di Avdiivka con artiglieria Tornado e missili del complesso tattico Tochka-U. Ha poi sottolineato che Avdiivka vive senza acqua da un mese, senza riscaldamento da tre settimane e senza elettricità da 24 ore: «Oggi, nella regione di Lugansk, armi pesanti vengono usate contro quartieri residenziali in uno dei distretti di Lysychansk. C’è una significativa distruzione di grattacieli. Severodonetsk, Rubizhne, Popasna e Kreminna sono stati presi di mira di notte e 16 strutture civili sono state colpite. Severodonetsk è senza elettricità, le stazioni di pompaggio sono scollegate dalla rete elettrica, non c’è un approvvigionamento idrico centralizzato». Le dichiarazioni vanno lette insieme a quelle di parte russa, che confermano l’obiettivo di rinforzare l’offensiva sul Donbass. «Il raggruppamento delle truppe russe in direzione di Kiev e Chernihiv è in corso, con l’obiettivo di raddoppiare gli sforzi nelle aree prioritarie e principalmente per completare la liberazione del Donbass», ha reso noto il ministero della Difesa russo, aggiungendo che «i principali obiettivi delle forze armate sono stati raggiunti».
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.