2024-06-13
Boccardelli favorito nella corsa per il nuovo rettore della Luiss
Oggi si terrà il cda che dovrebbe decidere a chi dare la guida dell’ateneo di Confindustria.C’è attesa per il cda di oggi della Luiss, l’università di Confindustria, che dovrebbe riunirsi per sostituire il rettore Andrea Prencipe, in scadenza il prossimo 17 giugno. Il condizionale è d’obbligo perché la partita per trovare il nuovo rettore va avanti da tempo. E si è incrociata in questi mesi sia con il tentativo dell’ex presidente di viale dell’Astronomia Carlo Bonomi di diventare presidente dell’ateneo (missione fallita perché senza laurea), sia con la battaglia per il vertice, con la nomina di Emanuele Orsini. Prencipe si insediò nel giugno 2018, in una fase politica e confindustriale totalmente diversa da quella di adesso. Da tempo si rincorrono i nomi dei possibili candidati. Dal politologo Giovanni Orsina al prorettore Raffaele Marchetti, dai professori Giorgio Di Giorgio e Cesare Pozzi fino all’ordinario di economica Paolo Boccardelli. Ebbene, a quanto risulta alla Verità, il nuovo rettore sarà proprio Boccardelli, in Luiss dal 2004, poi creatore e soprattutto direttore della business school dal 2015 al maggio 2022. È anche direttore del centro di ricerca in strategic change Franco Fontana della Luiss e codirettore del programma Board academy presso la Luiss business school. È poi membro del comitato controllo e rischi in Telecom e presidente del comitato parti correlate di Banco Bpm. Fino al dicembre dello scorso anno Boccardelli era presidente della Covisoc, la Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche, una sorta di Consob del calcio. Fu destituito dal presidente della Figc Gabriele Gravina prima della scadenza naturale del mandato e sostituito con la fedelissima Germana Panzironi, tra le polemiche dei club di Serie A e B. Ma anche la politica italiana riconobbe a Boccardelli di aver svolto «l'incarico con professionalità e soprattutto con riconosciuta terzietà». Fatta la nomina del rettore bisognerà capire quali saranno le prossime mosse della nuova presidenza di Emanuele Orsini sulla Luiss. Nella precedente presidenza Bonomi, l’ateneo romano fu spesso al centro delle polemiche. Del resto, l’imprenditore lombardo aveva confidato nella possibilità di diventare il nuovo presidente, come era successo in passato ai suoi predecessori Luigi Abete, Vincenzo Boccia ed Emma Marcegaglia. In sostanza, una regola non scritta dentro Confindustria prevede che agli ex presidenti tocchi la presidenza della Luiss. Ma, senza una laurea in mano, la sua nomina finì criticata persino dagli studenti che in una lettera al ministro Anna Maria Bernini chiesero di usare il «buon senso» nell’interpretare la norma di legge «perché è difficile trovare un team manager della Formula 1 senza patente». Bonomi tentò persino, invano, di diventare almeno vicepresidente esecutivo, ma anche questo tentativo fu rispedito al mittente. Così nell’ottobre del 2023 si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione, con la nomina di nomi importanti nei palazzi della politica romana, come quello di Giuliano Amato, ex presidente della Consulta ed ex premier, o di Luigi Carbone, già capo di gabinetto del ministro dell’Economia del primo governo Conte. Ma soprattutto fu nominato presidente Luigi Gubitosi, già numero uno di Tim. Il consiglio di amministrazione si è appena insediato. È quindi molto improbabile che la nuova presidenza confindustriale decida di intervenire per modificare assetti appena cambiati. Certo, in Viale dell’Astronomia i più nostalgici della tradizione spingono per tornare all’antica regola degli ex presidenti. Ma è davvero troppo presto per parlarne.
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