2024-07-13
Biden non molla ma ha ancora le traveggole
Al summit di Washington, il presidente dice di aver superato vari test neurologici, però scambia Zelensky con Putin e la Harris con Trump. I fondi congelati ammontano a 90 milioni, mentre cresce la fronda dem. Ma nemmeno Obama avrebbe la strada spianata.Joe Biden è sempre più in difficoltà. Il presidente americano sperava di fugare i dubbi sulla solidità della propria candidatura, mostrandosi lucido e vigoroso nel corso del summit Nato di Washington. Del resto, parlando con i giornalisti, Biden, che ha sostenuto di aver superato vari test neurologici e di essere il più titolato a sconfiggere Donald Trump, ha confermato di non volersi ritirare. Tuttavia la sua performance complessiva non ha granché convinto. Innanzitutto, durante la conferenza stampa conclusiva del summit, Biden ha scambiato Kamala Harris con The Donald. «Guardate, non avrei scelto il vicepresidente Trump come vicepresidente se non avessi pensato che non fosse qualificata per essere presidente», ha dichiarato. Poco prima, Biden aveva inoltre pubblicamente presentato Volodymyr Zelensky, chiamandolo «presidente Putin».Neanche a dirlo, dopo la conferenza stampa, quattro altri deputati dem - Jim Himes, Scott Peters, Eric Sorensen e Brittany Pettersen - hanno esplicitamente chiesto un passo indietro all’inquilino della Casa Bianca, portando così a 18 il numero di deputati dell’Asinello che hanno finora invocato il ritiro del presidente. Non solo. Anche il leader dem alla Camera, Hakeem Jeffries, ha reso noto ieri di aver trasmesso a Biden le preoccupazioni che serpeggiano tra le proprie pattuglie parlamentari. «A nome del gruppo parlamentare democratico della Camera, ho richiesto e mi è stato gentilmente concesso un incontro privato con il presidente Joe Biden. L’incontro ha avuto luogo ieri sera», ha detto Jeffries, per poi aggiungere: «Nella mia conversazione con il presidente Biden, ho espresso direttamente l’intera gamma di intuizioni, prospettive sincere e conclusioni sul percorso futuro che il gruppo parlamentare ha condiviso nel nostro recente tempo insieme». E attenzione: anche il leader dem al Senato, Chuck Schumer, si sarebbe detto privatamente preoccupato sulle chance di riconferma di Biden. Questo significa che la leadership dem del Congresso, pur restando al momento fedele al presidente, sta nutrendo sempre più dubbi sulla solidità della sua candidatura.Nel frattempo, Politico ha riferito che Nancy Pelosi e Barack Obama starebbero continuando a muoversi dietro le quinte per silurare Biden. Guarda caso, proprio ieri l’ex senior advisor dello stesso Obama, David Axelrod, è tornato a bombardare il presidente. «Il motivo per cui queste conversazioni sono pubbliche è perché non c’era modo di averle in privato, visto che il presidente era isolato e non voleva sentirle e i suoi assistenti non volevano sentirle», ha affermato, riferendosi al dibattito sul futuro politico del presidente. «La preoccupazione per l’età di Biden e per la sua capacità di vincere è ampiamente condivisa nel Paese», ha rincarato la dose Tommy Vietor, che lavorò nello staff di comunicazione della Casa Bianca ai tempi dell’amministrazione Obama. Non è inoltre un mistero che l’ex presidente dem sia molto vicino anche a George Clooney. Ebbene, Politico ha riportato che Obama non avrebbe fatto nulla per dissuadere l’attore dal pubblicare sul New York Times l’articolo in cui ha recentemente chiesto il ritiro di Biden. E adesso, seguendo l’esempio dello stesso Clooney, anche altre star di Hollywood stanno mollando il presidente: da Michael Douglas ad Ashley Judd. Si tratta di un duro colpo per Biden: il problema non si pone soltanto in termini di immagine. Bisogna infatti ricordare che spesso gli attori svolgono importanti ruoli nel campo della raccolta fondi. Quelli congelati dai donatori, ad ora, ammontano a circa 90 milioni di dollari. Come che sia, almeno per ora, il team elettorale del presidente non sembrerebbe disposto ad arrendersi. Giovedì, Axios ha riferito di un audio in cui la presidentessa della campagna di Biden, Jen O’Malley Dillon, esortava lo staff a resistere. «Abbiamo avuto due settimane molto, molto, molto dure, settimane molto brutte», ha ammesso la Dillon, per poi aggiungere: «Se riusciremo a superare queste due settimane che stiamo vivendo, potremo superare qualsiasi cosa». Anche i familiari del presidente si stanno opponendo a un suo siluramento: sono scesi in campo la moglie Jill e il figlio Hunter, che, soprattutto negli ultimi tempi, avrebbero acquisito significativo peso politico sia alla Casa Bianca sia nella campagna di Biden.Un aspetto interessante da sottolineare è che il presidente, a livello politico, sta ottenendo l’appoggio di vari esponenti dell’estrema sinistra: da Alexandria Ocasio-Cortez a Bernie Sanders. Il che è paradossale. Alle primarie del 2020, proprio la sinistra era nemica giurata di Biden, che all’epoca era il candidato dell’establishment (e quindi di Obama). Ora però quello stesso establishment sta cercando di silurare il presidente, che si è ultimamente reinventato come candidato antisistema. Non è quindi escluso che, al momento, la sinistra dell’Asinello veda paradossalmente nel sostegno a Biden un modo per opporsi alle alte sfere del partito: sfere che, dopo aver estromesso l’inquilino della Casa Bianca, vorrebbero una «successione ordinata». Tradotto: calare meccanicamente dall’alto un candidato più o meno deciso a tavolino. Ecco perché, in caso di convention aperta ad agosto, è tutto da dimostrare che l’eventuale successione a Biden avvenga in modo lineare e politicamente pacifico. L’ala sinistra dell’Asinello potrebbe decidere di dare battaglia, per mettere i bastoni tra le ruote a Obama: quell’ala sinistra che ha ancora il dente avvelenato con l’ex presidente dem, dopo che, alle primarie del 2016, diede il proprio endorsement a Hillary Clinton anziché a Sanders.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.