2021-09-23
Biden applica la legge del Far West. Migranti haitiani frustati al confine
La polizia di frontiera a cavallo ha caricato decine di persone che provavano a entrare negli Stati Uniti. La Casa Bianca si arrampica sugli specchi: «Orribile». E la sinistra dem ha nuove munizioni contro JoeEra l'agosto del 2020, quando - durante un'intervista televisiva - l'allora candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, definì la politica migratoria di Donald Trump come «disumana e crudele». «Sulla questione dell'immigrazione, [Trump] si è opposto a chi siamo moralmente e a come ci presentiamo al mondo. Ci siamo sempre presentati come una nazione con braccia forti, in grado di abbracciare le persone che fuggono dal male», aveva invece tuonato Kamala Harris nel maggio del 2019. Peccato che di tutto questo umanitarismo ostentato sia rimasto oggi ben poco. Soprattutto dopo che, lunedì, sono state diffuse fotografie e video significativamente inquietanti. Si tratta infatti di immagini, risalenti a domenica scorsa, che ritraggono alcuni agenti di frontiera americani a cavallo, mentre frustano dei migranti haitiani al confine con il Messico: immagini che hanno gettato l'amministrazione Biden nella bufera. In un primo momento, il segretario alla Sicurezza interna, Alejandro Mayorkas, aveva provato a minimizzare, sostenendo che quelle nelle foto potessero in realtà essere delle redini, anziché delle fruste. Tuttavia, anche se così fosse, la situazione non cambierebbe: un video mostra infatti un agente schioccare quella che non si capisce esattamente se essere una briglia o una sferza, facendo così cadere un migrante. È anche per questo che l'amministrazione ha alla fine cercato di correre ai ripari. «Il Dipartimento della sicurezza interna non tollera gli abusi sui migranti sotto la nostra custodia e prendiamo molto sul serio queste accuse», ha dichiarato non a caso il dicastero guidato da Mayorkas in una nota lunedì sera. «Ci impegniamo a trattare i migranti in modo sicuro, ordinato e umano. Possiamo e dobbiamo farlo in modo da garantire la sicurezza e la dignità dei migranti», ha aggiunto. In tutto questo, la Customs and border protection (la polizia di frontiera, che fa capo al Dipartimento della sicurezza interna) ha avviato un'inchiesta. Prese di distanza sono arrivate anche dalla presidenza degli Stati Uniti, con la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki che ha definito le immagini «orribili da vedere». Ciononostante, come nel caso di Mayorkas, anche costei ha un po' cercato di arrampicarsi sugli specchi. «Ho visto alcuni filmati», ha detto, «Non conosco il contesto completo. Non riesco a immaginare quale contesto lo renderebbe appropriato, ma non ho ulteriori dettagli». La portavoce quindi condanna, sì, ma dice al contempo di ignorare il contesto. Strano: da un'amministrazione da sempre impegnata nella tutela dei diritti umani, ci si sarebbe forse attesi una posizione un po' più netta. Ma non è tutto. Perché, al di là della questione delle frustate, la Casa Bianca si ritrova anche a dover spiegare l'orribile situazione in cui versano oltre 12.000 profughi haitiani in un campo improvvisato nell'area di Del Rio (nel Sudovest del Texas). D'altronde, il flusso migratorio proveniente da Haiti si è notevolmente rafforzato negli scorsi giorni, principalmente a causa del violento terremoto che ha sconvolto il Paese a metà agosto (con oltre 2.200 morti e quasi 13.000 feriti). Adesso quindi la questione rischia di rivelarsi particolarmente problematica per Biden, almeno sotto due punti di vista. In primo luogo, questa nuova crisi mette in imbarazzo il presidente sul piano internazionale, indebolendo ulteriormente la sua politica estera incentrata sulla tutela e la promozione dei diritti umani. Un fattore, questo, che rischia di mettere Biden in difficoltà soprattutto nel suo confronto con la Cina. In secondo luogo, si scorge il rischio di spaccature in seno allo stesso Partito democratico. Svariati esponenti della sinistra dem hanno infatti duramente criticato le immagini delle frustate. «Queste sono violazioni dei diritti umani, chiare e semplici. Crudeli, disumane e una violazione del diritto interno e internazionale», ha tuonato la deputata Ilhan Omar. «Non importa se è presidente un democratico o un repubblicano, il nostro sistema di immigrazione è progettato per la crudeltà e la disumanizzazione degli immigrati», ha invece dichiarato la collega Alexandria Ocasio-Cortez. Quella stessa Ocasio-Cortez che, del resto, negli scorsi mesi aveva già più volte accusato Biden di scarsa discontinuità rispetto alle politiche migratorie del predecessore. Tutto questo è un notevole nodo per il presidente, che - vedendo acuite le divisioni nel suo partito - rischia un ulteriore azzoppamento della propria già traballante agenda interna. Infine, al di là delle beghe politiche, la vicenda haitiana rappresenta l'ennesima (triste) sconfessione del santino di Joe Biden: un santino che, appena pochi mesi fa, molti media e analisti ci avevano propinato, convinti - più o meno sinceramente - che questo presidente avrebbe condotto - contrariamente al predecessore - politiche basate su competenza, razionalità e umanità. Ebbene, oggi sappiamo che le cose stanno diversamente, molto diversamente. Purtroppo.
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