2021-09-08
Bianchi scarica le grane della scuola
Finalmente il ministro benedice i salivari, ma affida tutto a Francesco Figliuolo: «È materia sua». E sulla norma-gogna per le mascherine in classe chiede il soccorso dei parlamentari.«Io credo la via siano i test salivari, devono essere estesi oltre le scuole sentinella ma non intervengo: è materia del commissario Figliuolo, lo ringrazio sempre e non mi permetto di intervenire». Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, -intervenuto con queste parole ieri alla Camera, ha finalmente capito che la strada dei salivari è quella giusta da seguire (La Verità lo chiede da mesi). Ma fin qui sono solo chiacchiere, di concreto non vediamo ancora molto. Tanto che lo stesso Bianchi ha subito dovuto sottolineare come questa dei test sia «materia del commissario Figliuolo, lo ringrazio sempre e non mi permetto di intervenire». Nel frattempo, persino il suo sottosegretario, Rossano Sasso, ha chiesto «uno scatto ulteriore» per estendere l'applicazione dei test: «I 110.000 ragazzi al mese previsti dal programma sulle cosiddette scuole sentinella non possono bastare. Bisogna andare nella direzione in cui si stanno muovendo Regioni come Lombardia, Veneto e Marche e, anche in considerazione di quanto previsto in Francia, attestarsi sul mezzo milione di test a settimana». Il ministro Bianchi in Parlamento ha intanto fatto il punto delle misure messe in campo in questi mesi per la ripartenza della scuola, ripresa lunedì in Alto Adige e dal 13 settembre al via nella gran parte delle Regioni italiane. Sul fronte operativo, «se c'è necessità di quarantena riguarda il singolo istituto, non è più possibile estendere questa condizione a tutta la Regione o al Comune. Isoleremo il cluster, ne vedremo la gravità, lo limiteremo; sulle quarantene sentiamo il parare del Cts e delle autorità sanitarie ma la scuola deve rimanere aperta». Bianchi è tornato sull'eliminazione delle mascherine nel caso di classi completamente vaccinate spiegando che «stiamo ragionando sulle linee guida, quando sarà l'ora accompagneremo i presidi nella gestione di queste situazioni, nessun dirigente scolastico sarà abbandonato». Ai senatori che gli facevano notare che la misura potrebbe essere discriminatoria, ha sottolineato che «il Parlamento è sovrano, laddove ritenete che non sia un invito a vaccinarsi ma che possa essere lesivo, la materia è nelle vostre mani». Il ministro ha poi elencato i fondi stanziati. Nel dettaglio, «342,5 milioni per risolvere il tema delle classi numerose; 400 milioni per gli incarichi temporanei al personale Ata e docente; 450 milioni per il trasporto scolastico e altri 50 milioni per il fondo spostamenti casa-scuola-casa, 270 milioni sono stati dati agli enti locali per approntare interventi di edilizia leggera». E ancora: «150 milioni per le attività didattiche estive in sicurezza, 150 per il potenziamento delle competenze e il recupero della socialità, 350 milioni per la sicurezza degli ambienti scolastici, compresi gli aereatori nelle scuole pubbliche; 60 milioni per la sicurezza nelle scuole paritarie. È giusto che ogni scuola possa utilizzare le risorse al meglio: un contro se apro una finestra in classe a Bolzano, un conto in Sicilia». Saranno quindi le scuole a decidere come spendere i soldi. Il primo giorno di scuola - ha assicurato il ministro - tutti gli 857 mila insegnanti saranno regolarmente in cattedra, tranne per le supplenze brevi, di cui si occuperanno i dirigenti scolastici. Quanto al controllo del green pass sarà possibile, dal 13 settembre, avere sui pc dei presidi la lista del personale presente negli istituti col bollino rosso e verde, non cumulabile nel tempo, evitando di far vedere all'esterno chi ha la certificazione in regola e chi no. «La piattaforma è pronta dal 4 settembre ma Sogei si è presa il tempo per il collaudo», ha chiarito Bianchi. Per poi annunciare che all'inizio del prossimo anno si terrà una Conferenza nazionale sulla scuola, una sorta di Stati generali «dopo 30 anni da quelli che l'allora ministro Mattarella organizzò negli anni Novanta».