2021-06-05
Federazione con la lega. Il Cav spiazza anche i suoi
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (Getty images)
Silvio non ha creato un asse con Salvini per puntare al governo o al Colle. Ma per pesare ancora nella politica italiana e nella coalizione. Matteo invece non avrebbe rivali nel centrodestra e non subirebbe più veti nell'UeMeno di una settimana fa abbiamo svelato i sogni accarezzati da Silvio Berlusconi il quale, nonostante gli acciacchi e i ricoveri in ospedale, o forse proprio per questi, immagina un ritorno politico con una delle sue mosse a sorpresa. Nell'articolo parlavamo di un nuovo predellino, ricordando il discorso con cui spiazzò nel 2007 chi, come Gianfranco Fini, lo dava per politicamente per morto. Certo, oggi le condizioni sono diverse e probabilmente il Cavaliere non ha alcuna intenzione di radunare il proprio popolo in piazza San Babila, a Milano, per arringarlo con l'idea di un partito unico del centrodestra. Tuttavia, in testa gli frulla un progetto che non è molto diverso da quello tenuto a battesimo 14 anni fa, dopo la sconfitta alle elezioni. All'epoca, la decisione gli consentì di rilanciarsi e, invece del lento declino a cui sembrava condannato soprattutto dalle pressioni degli alleati, gli aprì la strada per tornare a Palazzo Chigi.Oggi Berlusconi non sogna di riprendere la guida del governo, perché non è così pazzo da non rendersi conto dei rapporti di forza rovesciati e tutti a favore degli altri due partiti che compongono la coalizione di centrodestra. Né probabilmente avrebbe la forza, e la voglia, di ritornare alla guida di un esecutivo. Si può pensare ciò che si vuole del Cavaliere, anche, come certa sinistra, che sia la ragione di tutti i nostri guai. Tuttavia, comunque lo si giudichi, credo che nessuno lo ritenga uno sciocco e dunque le sue ambizioni non puntano certo a occupare la poltrona su cui oggi siede Mario Draghi, né qualche altra che ogni tanto si vagheggia. Anche se qualcuno racconta in giro che il fondatore di Forza Italia punti al Quirinale, si fa fatica a credere che questo sia un obiettivo che egli ritenga a portata di mano. Di sicuro, gli piacerebbe succedere a Sergio Mattarella (e a chi non piacerebbe?). Se facessimo un elenco degli aspiranti presidenti della Repubblica, saremmo costretti a riempire di nomi e cognomi l'intero giornale. Ma un conto è un desiderio, un altro è la possibilità di realizzarlo, e metà Parlamento, ma forse anche di più, non ha alcuna intenzione di assecondare le mire di Berlusconi, che continua a guardare come il male assoluto.Mettiamo perciò da parte le ipotesi che vorrebbero il Cavaliere intenzionato a giocarsi le carte per il Colle e badiamo piuttosto alla sostanza, e cioè alle cose più a portata di mano dell'uomo di Arcore, il quale è assai più concreto di come certuni lo dipingano. Che cosa può volere e soprattutto che cosa può realisticamente spuntare il leader di Forza Italia? L'obiettivo più a portata di mano è di tornare centrale, ovvero di poter esercitare un ruolo nelle scelte importanti che il Parlamento e il governo dovranno fare. Una delle prime, come detto, è la scelta del capo dello Stato e se a salire al Quirinale non può essere lui, è probabile che Berlusconi punti a essere determinante nella scelta su chi debba varcare la soglia del Palazzo. Se non lo posso fare io, che almeno sia un amico mio. Chiaro, no? Essere determinante nella scelta del presidente della Repubblica, per il Cavaliere sarebbe anche un risarcimento per ciò che accadde in passato, quando con una giravolta Matteo Renzi lo estromise dalla decisione, rompendo il patto del Nazareno, e procedendo da solo all'elezione di Sergio Mattarella.Tuttavia, in ballo non c'è solo la più alta carica della Repubblica, ma anche lo stato della coalizione moderata. Il centrodestra in tutti i sondaggi è dato avanti e non di poco rispetto alla sinistra. La novità è che, a differenza del passato, non c'è un partito guida e gli altri che lo seguono. E ancor più inedito è il fatto che entrambi i due principali partiti, cioè quelli che per lo meno sulla carta possono vantare il maggior consenso, sono di centrodestra. La Lega ha qualche punto in più e Fratelli d'Italia qualcuno in meno, e per questo, invece che con gli avversari, si può dire che la competizione è fra alleati. Se si andasse alle elezioni, chi fra Matteo Salvini e Giorgia Meloni prevarrebbe? E qui entra in campo Berlusconi, che pur avendo un partito ridotto al 7-8 per cento, è in grado di fare la differenza, cioè di far pendere la bilancia da un lato o dall'altro, a favore di un rafforzamento della Lega o di Fratelli d'Italia. Ieri le agenzie di stampa hanno confermato il progetto da noi svelato. Il Cavaliere risponde all'idea di federazione lanciata dall'ex ministro dell'Interno, ma in realtà non esclude un partito unico con l'ex Carroccio, di cui Salvini sia segretario e lui presidente. Servirebbe un nome nuovo, ma il progetto scompaginerebbe i giochi e aprirebbe le porte dell'Europa anche al capitano leghista. Insomma, le elezioni per il Quirinale sono vicine e quelle politiche non troppo lontane e i giochi sono solo all'inizio. Una cosa è certa: se il suo cuore è ballerino, Berlusconi è pronto a ballare ancora di più.