2023-08-29
Sala ci mette un mese per riaprire i parchi, poi alla prima pioggia fa richiudere tutto
Ad agosto il Comune ha privato i cittadini delle aree verdi per ragioni di sicurezza. Evidentemente è stato inutile...Violenti temporali ed esondazioni in Lombardia e Liguria. Frana a Cortina: evacuate 70 persone. Alberi sradicati a Trieste. Interrotto il traffico ferroviario Francia-Italia.Lo speciale contiene due articoli.Contrordine, milanesi. Potete finalmente tornare a sollazzare nei parchi cittadini. È vero: questa l’avevate già sentita. L’estenuante chiusura dei modesti spazi verdi metropolitani, serrati a oltranza dopo l’alluvione del 24 luglio scorso, sembrava già terminata lo scorso sabato. Quando hanno trionfalmente riaperto, dopo lunga agonia, i due più gloriosi e frequentati parchi meneghini. Ma l’illusione è durata appena ventiquattrore. Causa allerta meteo, sono stati nuovamente transennati da domenica 27 agosto fino a stamattina. A dispetto della trionfale dichiarazione dell’assessora milanese all’Ambiente, Elena Grandi. «Da domani» esultava qualche giorno fa «riapriamo integralmente il Parco Montanelli e il Parco Sempione». Informava, ancora: «La giornata di oggi è dedicata a rimuovere gli ultimi rami». Quelli caduti oltre un mese fa? Meglio sorvolare. «Restituiamo al loro utilizzo tutte le aree giochi, cani e fitness che erano state fortemente danneggiate» tripudiava Grandi. «Sono molto contenta che si possa usufruire di questi due parchi in sicurezza, con qualche giorno d’anticipo rispetto a quello che ci eravamo prefissati. È stato un grande sforzo condiviso. Con l’impegno di tutte e tutti, ce l’abbiamo fatta».Fenomenale. Un trionfo. Ventiquattrore dopo, era già stato tutto risigillato a doppia mandata. Bambini in casa, anziani allo stremo, cagnolini disperati. Per non parlare di quei poveri diavoli costretti a rimanere in città per l’intera estate, viste le ristrettezze economiche. Mentre il caldo, come al solito, scioglieva i marciapiedi, a loro non rimaneva che imprecare. Per carità: nessuno sottovaluta i danni dell’ultima alluvione, che ha abbattuto centinaia di alberi. Ma nella metropoli italiana celebre per la sua efficienza serviva davvero un mese per rimettere i parchi in sicurezza?I boccheggianti milanesi, almeno, si saranno consolati pensando al contestuale sollazzo del loro sindaco, come appreso da siti e riviste di gossip. Dopo aver trionfalmente esibito i calzini tricolore, Beppe Sala ha sfoggiato un costume rosa shocking durante le sue scoppiettanti ferie estive a Formentera. E così, mentre lui si rinfrescava nelle chiare acque dell'isoletta di vipponi e vippini, tanti concittadini meno fortunati si domandavano: perché a ferragosto pure i giardinetti sono chiusi per i danni del mega temporale di tre settimane fa? E chi non ha i danee per svacanzare cosa fa?Comunque, le sofferenze sembrano finite. Oggi i parchi meneghini riapriranno. In compenso, per gli sconsiderati inquinatori lombardi, incombono nuove e apocalittiche penitenze. Da settembre a Milano entrerà in vigore l’annunciata «rivoluzione» della sosta a pagamento, sia in centro che in periferia. Tradotto: l’ennesima stangata. Il comune, tenetevi fortissimo, annuncia quindi le nuove regole per i parcheggi deliberate lo scorso 11 giugno dalla sua giunta turboambientalista, piacevoli come la sabbia nel costume: non in una caletta di Formentera, ma nello spiaggione di Cervia. Intanto, il limite di due ore consecutive di sosta a pagamento in superficie nel centro, dalle 8 alle 19: per disincentivare la permanenza delle auto e favorire la rotazione, assicurano i fautori. Poi, il prolungamento della sosta a pagamento: dalle 13 alle 19 fuori dalla cerchia dei bastioni. Un annunciato salasso. Che costringerà abitanti e pendolari a pagare l’esoso parcheggio sotterraneo. Oppure, ancora peggio, a non usare più i naftoni tanto odiati da Beppe. Solo elettriche superaccessoriate, per carità.Anche la stangata sui parcheggi in periferia sembra destinata a rallegrare la sinistra Ztl e rimpinguare le casse di Palazzo Marino: quattro milioni di euro in più all’anno, si calcola. Costringendo poi quei puzzoni dei pendolari a non avvicinarsi alla nobile Mediolanum. Impresa destinata a diventare ancora più onerosa e ostica dal 2 ottobre prossimo, quando scatteranno pure i nuovi divieti sull’Area C e l’Area B, destinati soprattutto ai mezzi pesanti sprovvisti di sensori per tutelare ciclisti come Sala, che adora sgambettare nel weekend con gli amici. Nonché agli autobus più inquinanti.Non è finita. Il furibondo Beppe ha previsto anche un sensazionale rincaro del ticket del 50% per varcare la Ztl: passerà, a partire dal 30 ottobre 2023, da 5 a 7,50 euro. Mentre per i residenti, ma solo a partire dal quarantunesimo ingresso, il costo salirà a 3 euro. Una furia che ricorda quella del sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan. Chi ha una macchina benzina o diesel che non rispetta i nuovi standard sull’energia pulita pagherà, per circolare in periferia, una tassa quotidiana di quasi 15 euro. Da aggiungersi, eventualmente, ai 18 euro necessari per entrare in centro. Un progetto che sta devastando la popolarità di Khan, persino nel suo partito. Ma che ha incassato l’indefesso sostegno del collega milanese, con cui condivide l’arrembante proposito di creare aree a zero emissioni entro il 2030. Metropoli senz’auto. Sognando la stessa frizzante arietta di Formentera.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/beppe-sala-parchi-maltempo-2664562318.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="pioggia-al-nord-neve-a-sestriere" data-post-id="2664562318" data-published-at="1693259635" data-use-pagination="False"> Pioggia al Nord, neve a Sestriere Come da previsioni è arrivato il maltempo in Italia con violenti temporali e potenti raffiche di vento. Possiamo dire addio al caldo africano che per quasi 2 settimane ha attanagliato l’Italia con l’anticiclone Nerone. Dopo il caldo record è arrivato il brusco calo di temperature e ieri mattina a Sestriere ha fatto la sua apparizione la prima neve a 2.000 metri di quota. L’evento fuori stagione ha reso necessario l’intervento degli spartineve. MediCane, acronimo di MEDIterranean hurriCANE, uragano mediterraneo, nella notte di ieri ha toccato terra in Liguria dopo aver raggiunto il mare bollente della regione (28-30°C di temperatura) nella tarda serata di domenica. Particolarmente colpita la Regione e la vicina Francia: qui una frana si è abbattuta nella Savoia francese provocando l’interruzione parziale del traffico sull’autostrada verso il sud, A43, e la sospensione del traffico ferroviario tra la Francia e l’Italia. Diversi automobilisti hanno testimoniato della violenza della frana, avvenuta in due tempi, sull’autostrada A43, chiusa all’altezza della bretella di Saint-Michel-de-Maurienne «per una durata indeterminata». Soltanto nel pomeriggio di ieri in Liguria è terminata la massima allerta per temporali, e la Regione è rimasta in allerta gialla fino alla mezzanotte anche perché dall’Arpal era partito l’avviso per vento e mareggiate con burrasche forti sul Centro-Ponente e sul Levante. L’ondata di maltempo che ha investito il Nord Italia da ovest a est ha provocato danni anche a Trieste: una bomba d’acqua si è abbattuta sulla città nella tarda mattinata di ieri allagando numerose strade del centro, facendo saltare i tombini, cadere alberi e mettendo in fuga i turisti. Nell’occhio del ciclone è però tutto il Nord Italia. Attenzione massima per il maltempo in Lombardia dove si sono abbattuti violenti temporali. Allerta rossa per rischio idrogeologico è in vigore in Valdichiavenna, arancione nel resto della regione. Proprio in provincia di Sondrio è esondato il torrente Frodolfo a Santa Caterina Valfurva: una decina gli evacuati. Frane e fiumi di fango a Blevio, nel Comasco. Sorvegliato speciale il Rabbia nel Bresciano. E c’è preoccupazione anche a Milano, dove sono stati chiusi i parchi e l’idroscalo, disagi per alcune linee del trasporto pubblico. Nella giornata di ieri i Vigili del Fuoco hanno risposto a una quarantina di chiamate, principalmente per allagamenti, alberi e rami abbattuti dalla forza del vento. Il fiume Seveso, a rischio esondazione, è costantemente monitorato. Per oggi il Parco Idroscalo rimarrà chiuso a scopo precauzionale a causa dell’allerta meteo. A Cortina d’Ampezzo, in Veneto, una frana ha costretto le autorità ad evacuare 70 persone. Nel frattempo l’agenzia regionale di protezione civile del Lazio ha emesso «un’allerta gialla dalla mattina di martedì 29 agosto, e per le successive 24-48 ore», si legge in una nota che continua: «Si prevedono sul Lazio: precipitazioni, da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento». Ieri a Roma la pioggia e il leggero vento della mattinata hanno causato una serie di crolli di rami e alberi. La situazione più grave, dove si può parlare senza dubbio di tragedia sfiorata, sul lungotevere in Augusta dove una pianta è crollata su un’auto con il conducente ancora all’interno. Secondo le previsioni nella giornata di oggi il ciclone si sarà ulteriormente spostato verso oriente e così se il tempo inizierà a migliorare su Liguria e Piemonte, sarà ancora perturbato e con nuovi temporali fortissimi e piogge battenti su Lombardia, Emilia-Romagna, Nordest, Toscana, Lazio e Umbria. Secondo la Coldiretti gli eventi estremi negli ultimi due giorni sono stati 49, di cui oltre la metà in Lombardia. Servono interventi per la gestione delle acque: dal risparmio al contenimento contro le alluvioni.