2023-11-14
La Bongiorno guida l’assalto a Grillo. Ma il conflitto d’interessi è pure suo
Beppe Grillo durante la puntata di «Che tempo che fa» (Getty Images)
Il comico, ospite da Fabio Fazio, aveva attaccato la senatrice leghista nonché avvocato della presunta vittima dello stupro. La replica: parole sessiste. Però il suo ruolo (presidente della commissione Giustizia) è ingombrante.Da tempo ha perso il sorriso. È torvo e cupo. Un umore che traspare persino dal colore degli abiti (neri) sfoggiati nella sua ultima intervista televisiva, concessa al conterraneo Fabio Fazio, domenica sera. Chi lo frequenta non ha potuto non registrare questo cambiamento. Sarà l’età (settantacinque anni suonati), sarà la sensazione di non riuscire a salvare il figlio Ciro dalla tagliola di un processo penale, divenuto mediatico, troppo mediatico. Ma, offuscato dall’amore paterno, nel giro di un anno e mezzo è riuscito a mettere d’accordo tutti, commentatori, politici, giornalisti, contro di lui.In principio, era il 19 aprile 2021, fu il famoso video con cui aveva goffamente tentato di salvare il figlio commentando il filmato del rapporto sessuale su cui si incentra il processo: «Si vede che c’è la consensualità, che c’è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pisello così perché sono quattro coglioni. Non sono quattro stupratori». Tutti, giustamente, considerarono l’uscita fuori luogo. E a reti unificate ci fu la condanna del comico-padre-politico. Con Fazio, chi gli vuole bene e vuole bene a Ciro gli aveva consigliato prudenza, ma Beppe non si è trattenuto. Il suo inner circle gli aveva suggerito di toccare l’argomento solo su precisa domanda. Ma Fazio, il non impavido Fazio, si era ben guardato dall’affrontare la questione e allora Grillo si è dato la risposta da solo: «La Bongiorno è un avvocato, presidente della commissione Giustizia, è una senatrice della Lega che fa comizietti davanti ai tribunali, dove c’è una causa a porte chiuse. È inopportuno. Ormai si mischia tutto». Fazio ha provato a metterci una pezza. Ma ormai la frittata era fatta. Tutti di nuovo contro. Persino il Fatto quotidiano ha stigmatizzato l’uscita, «dopo la dolorosissima testimonianza della ragazza» al processo. E giù, Pd in testa (per una volta in compagnia di Matteo Salvini), a bastonare l’uomo colpevole di aver messo la retorica dell’«onestà» in cima alla propria agenda politica, con l’aggravante della «furia giustizialista» (parola di Aldo Grasso, che quando c’è da menare sul perdente di turno non si risparmia mai). Il coro di biasimo si è alzato unanime. A Genova, a Nervi, qualcuno ha tentato una timida difesa. Un amico di Beppe, scuotendo la testa, si è lasciato andare, quasi con tenerezza, a una constatazione definitiva: «È pazzo, ingovernabile». Nel bar della piazzetta c’è chi ricorda anche come a una delle tante convention che frequentava a pagamento all’inizio della sua carriera da guru, nonostante le raccomandazioni del padrone di casa, un’importante casa di detersivi, proruppe in un clamoroso commento omofobo sull’orsetto del noto marchio. Dunque Grillo è e resta incontrollabile. Ma forse è questa la sua cifra, il marchio di fabbrica che lo rende unico.Certo Ciro rischia di finire sotterrato da tanto padre, nonostante stia cercando di ripartire studiando con profitto alla facoltà di Giurisprudenza.A inizio mese l’avvocato Bongiorno aveva dettato la linea ai giornali, riportando i passi salienti della drammatica testimonianza, a porte chiuse, della sua assistita. Passaggi privatissimi come il tentato suicidio, i disturbi alimentari, il sesso disordinato post traumatico. Poi aveva accusato i colleghi delle difese di fare domande fuori luogo e di mettere la persona offesa sul banco degli imputati.Adesso Grillo, con un secondo autogol, ha prestato il fianco a nuove polemiche. Non certo utili al figlio. Per esempio la Bongiorno ha diramato un comunicato, in cui ha prontamente ricordato la gaffe del 2021, quando, a suo dire, Grillo aveva «tentato di ridicolizzare in un video la ragazza» che aveva denunciato suo figlio. Poi il dispaccio si è concentrato sulla performance di domenica: «In un monologo-show all’interno di una trasmissione televisiva, ha ritenuto di attaccare me perché, dopo una drammatica udienza (commentata come da prassi anche dai difensori degli imputati), ho riferito che la mia assistita ha dichiarato in aula di essere devastata e di aver tentato il suicidio». La nota prosegue: «Il signor Grillo quindi ha cercato di trasformare in show persino il dramma che questa ragazza sta vivendo, ridacchiando, gridando e definendo “comizietto” il mio intervento». A questo punto è arrivata l’accusa di sessismo: «Forse ha usato il diminutivo “comizietto” perché non mi ritiene in grado, in quanto donna, di tenere un vero comizio, ma quel che è davvero grave è che con questa tecnica della ridicolizzazione si finisce per massacrare per la seconda volta chi ha denunciato».Il riferimento è, di nuovo, alla cosiddetta «vittimizzazione secondaria» di una ragazza che la Bongiorno ha già stabilito in via definitiva essere stata stuprata. Anche se i video agli atti sollevino più di un dubbio. «Rimane da capire a quale scopo il signor Grillo sia tornato ad attaccare ridacchiando e gridando. Vuole intimidirci? Vuole provare a mettere pressione al Tribunale?» ha concluso la Bongiorno.Da una parte un «pazzo», dall’altra un legale che non scorge conflitto d’interessi nel suo presenzialismo mediatico in un procedimento che la vede contrapposta al nipote (l’avvocato Enrico Grillo) e al figlio (Ciro) del garante di un movimento politico con cui, il suo partito, ha governato per un anno, prima che volassero gli stracci. Lei adesso, come ha sottolineato il comico genovese, presiede, in quota maggioranza, la Commissione giustizia del Senato e fa parte del partito che ha espresso il laico che guida il Consiglio superiore della magistratura. Eppure la Bongiorno paventa possibili condizionamenti del Tribunale. Il piccolo Tribunale di Tempio Pausania. Ma, ove mai il Collegio giudicante fosse influenzabile dal mondo esterno, sarebbe più in soggezione nei confronti di un comico quasi pensionato che non si è mai presentato in aula o di fronte a un avvocato che nell’ambito della Giustizia ricopre un ruolo da assoluta protagonista?Grillo dovrebbe stare zitto, ma, forse, la Bongiorno dovrebbe ammettere a sé stessa che quando parla, le toghe non possono vedere solo l’avvocato.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.