2024-04-23
Bardi passeggia verso il secondo mandato
Il «campo largo di destra» in ampio vantaggio sul centrosinistra. Il premier: «Grazie a chi sostiene le nostre politiche». Parte lo sfottò dei meloniani: «Ecco l’effetto Scurati». Il Movimento 5 stelle arranca. E l’affluenza precipita al 49,8%.Vittoria annunciata, una riconferma oltre i sondaggi e le previsioni più ottimistiche. Con uno spoglio lentissimo, dopo 200 sezioni scrutinate, su 682, Vito Bardi governatore uscente della Regione Basilicata, candidato del centrodestra sostenuto anche da Azione e Italia Viva, era nettamente in vantaggio con il 58,4% contro il solo 40,6% dello sfidante Piero Marrese appoggiato dal «campo largo» composto da Pd, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra mentre il terzo candidato, frontman di Volt, Eustachio Follia è fermo all’1,0%. «In attesa di un dato più vicino a quello definitivo, si delinea a ogni modo una vittoria chiara della nostra coalizione. Voglio ringraziare i lucani per la fiducia che mi hanno accordato, per la seconda volta. Continuerò ad essere il Presidente di tutti. Dedico pertanto a tutti i lucani questa vittoria» ha scritto in una nota il neo riconfermato che ha ricevuto la telefonata di auguri dello sfidante Marrese e che ha «sanzionato il triste spettacolo della sinistra. Hanno perso perché loro parlavano di Bardi mentre noi della Basilicata». «In Basilicata ha vinto Vito Bardi. Ha vinto il candidato di Forza Italia. Ha vinto il centrodestra unito. Hanno vinto i lucani che hanno scelto di sostenere il nostro buon Governo per altri 5 anni», ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani mentre il premier, Giorgia Meloni ha ribadito: «Ringrazio di cuore tutti i cittadini che hanno voluto confermare il loro sostegno alle nostre politiche. La vostra fiducia è il motore che ci spinge avanti ogni giorno». «Effetto monologo in Basilicata» si legge in un post sui profili social di Atreju, la kermesse di FdI, accompagnato da una grafica con un implicito riferimento al caso Scurati: «Basilicata: stravince il centrodestra. Non ci hanno visti arrivare perché impegnati a rileggere il famoso monologo». Guardando i dati della coalizione, Fratelli d’Italia starebbe al 17%, Forza Italia al 12,3%, Azione all’8,9% e la Lega al 7,3%, al 13% gli altri partiti tra cui Italia Viva (con candidati nella lista civica dello stesso governatore). Nell’alleanza di centrosinistra, il Pd è al 15,2% dei consensi, Basilicata Casa Comune il 9%, il M5s 7,8%, Alleanza Verdi-Italia il 5,5%.A seguire lo spoglio nel quartier generale di Bardi, ieri pomeriggio c’erano il ministro delle Riforme Elisabetta Casellati, eletta in Basilicata e coordinatrice regionale del partito, e il capogruppo alla Camera Paolo Barelli. «Il baccano fatto dalla sinistra anche in Basilicata, ha reso questa elezione come quella dell’Ohio alle presidenziali americane…», aveva detto Barelli. Va comunque sottolineato che il centrodestra «allargato» ha potuto contare anche sull’exploit di Azione di Calenda grazie al radicamento nel territorio l’influente ex governatore dem e re delle preferenze Marcello Pittella. Un interessante laboratorio politico per il centrodestra in Basilicata, una delle tre regioni più piccole dell’Italia, che prima di Bardi è stata governata per 24 anni dal centrosinistra. «Grande soddisfazione di Matteo Renzi che è stato il primo a sostenere Vito Bardi anche in virtù di un’antica amicizia. E soddisfazione anche per il bel risultato della lista composta da ragazzi giovani ma radicati. A riprova che il centro si dimostra determinante per vincere», riporta una nota dell’ufficio stampa di Italia Viva. L’ex generale della Guardia di Finanza ha sconfitto il diretto avversario, il candidato sostenuto da Pd e M5s, Piero Marrese, che è sempre stato distaccato di oltre 10 punti. «C’è un vantaggio oggettivo del centrodestra, i primi risultati per la coalizione non sono assolutamente positivi» ha detto il coordinatore regionale del M5s, Arnaldo Lomuti, nel comitato elettorale di Marrese durante lo spoglio. «E’ vero, sono dati parziali ed è ancora presto. Ma anche sui dati parziali ci aspettavamo qualcosa in più». Marrese, presidente della provincia di Matera, ha avuto un ottimo risultato a Montalbano Jonico dove è sindaco al secondo mandato dove ha votato il 66,56%, in aumento rispetto al 55,76% di cinque anni fa. Però Montalbano è il secondo Comune dove c’è stata la maggiore affluenza perché il primo è stato Filiano, il comune di nascita dell’uscente Bardi, dove ha votato il 66,69%. Sulla sconfitta di Marrese, candidato last minute pesano infatti i tempi stretti a causa delle discussioni nel centrosinistra antecedenti alla candidatura del sindaco lucano. Il candidato del Pd favorito era Angelo Chiorazzo «re delle coop bianche», vicino a Comunione e Liberazione, sostenuto anche dall’ex ministro della Salute, Roberto Speranza che non aveva avuto il coraggio di scendere in campo per la sua regione. Su Chiorazzo c’era stato lo stop del M5s e quindi era stato fatto il nome, durato soltanto 24 ore, del primario oculista dell’ospedale di Potenza Domenico Lacerenza.Sempre in base agli instant poll, importanti saranno i risultati finali dei partiti. Fratelli d’Italia dovrebbe attestarsi al primo posto con una forchetta di consensi fra il 23 e il 27%: alle scorse regionali, nel 2019, aveva raccolto il 5,9%. Seguono il Pd fra il 15 e il 19%, il M5s fra il 14 e il 18% (nel 2019, con il proprio candidato, ottenne il 20% e il 25% alle ultime politiche) e Forza Italia, che esprime il governatore uscente, fra il 12 e il 16% cresciuta dal 9% della precedente tornata mentre Azione con Calenda sfiorerebbe il 10%. Deludente il risultato della Lega ferma tra il 4 e il 9%, mentre 5 anni fa prese oltre il 19. Nel centrosinistra, la lista «Basilicata Casa Comune» di Angelo Chiorazzo si ferma tra il 4 e il 6%. Volt, il movimento del terzo candidato, fra l’1 e il 2%. Per finire un dato certo. L’affluenza definitiva è stata del 49,8% in calo rispetto al 53,52% del 2019 .
Roberto Cingolani, ad di Leonardo (Getty Images)
Palazzo Justus Lipsius a Bruxelles, sede del Consiglio europeo (Ansa)
Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa (Ansa)