2025-08-14
Dentro la «mafia» delle comunità: così i bimbi si addestrano a rubare
Un rapporto francese: c’è una chiara strategia dietro le azioni criminali dei più piccoli.La sinistra mondiale in generale, e purtroppo quella italiana in particolare, hanno sempre considerato i rom una comunità sottoposta a discriminazione su base etico-razziale. Laurent El Ghozi, cofondatore dell’associazione Romeuropa, afferma che sono «il gruppo più discriminato di tutti, da tutti e in tutti i tempi benché siano inoffensivi». Il termine «inoffensivo» è purtroppo una menzogna, come ben sanno i cittadini esasperati che, nel disprezzo generale, cercano di ottenere uno straccio di dignità nei loro quartieri devastati dalla presenza dei campi nomadi. La cultura rom per molti secoli si è inserita all’interno di quella europea in maniera problematica, ma comunque simbiotica. La comunità rom si manteneva mediante mendicità e furto, certo, ma anche mediante spettacolo: gli acrobati e i giocolieri, domatori di orsi o più modestamente di cani ammaestrati, gli unici spettacoli che potevano arrivare nei villaggi sperduti, nei quartieri poveri. I rom erano i calderai, i signori del ferro e del fuoco, e quando arrivavano in un villaggio dove non c’era un fabbro, la loro presenza era fondamentale. I rom portavano la musica, con i loro violini. Portavano le informazioni: era scoppiata una guerra, era nato un principino. Erano i signori dei cavalli. Poi i cavalli sono scomparsi, eliminati dal motore a scoppio. La televisione ha reso inutili e obsoleti gli spettacoli dei giocolieri. La diffusione delle tossicodipendenze è stato il colpo finale. La civiltà rom in questo momento è non solo parassitaria, prende senza dare, ma con spaventose forme di criminalità. In Italia, un’antimafia molto politicizzata non si è mai occupata dei campi rom. In Francia invece l’antimafia si è mossa. La Francia ci informa che i rom costituiscono delle gang mafiose potenti e organizzate, classificate al rango di mafia dal 2012 dal Service d’information, de renseignement et d’analyse stratégique sur la criminalité organisée, servizio di informazione, studio e analisi strategica sulla criminalità organizzata (Sirasco), l’unità di lotta antimafia della polizia francese. Non si tratta di qualche ladro di polli, ma di una criminalità potentemente organizzata, che sfrutta bambini tenuti in schiavitù e, grazie al fatto di avere come manodopera dei minorenni, diventa praticamente inattaccabile. Bambini di 10 anni sono in grado di sottrarre soldi ai parcometri: non è tecnicamente possibile se non si è stati molto ben addestrati. Anche la capacità di molti ragazzini di sottrarre soldi alle biglietterie automatiche con una forchetta a due rebbi è frutto di un addestramento. Il Sirasco informa anche che gli allievi meno dotati per il furto e quelli disabili sono invece incaricati della mendicità organizzata. Bande rom si muovono sulle autostrade, dove sottraggono merce ai tir mentre bande di ragazzini sono addestrate a guidare e a rubare auto. L’episodio avvenuto in Italia, una signora di 71 anni uccisa da quattro ragazzini, rientra in questo sistema. I quattro ragazzini non stavano facendo una bravata: stavano eseguendo ordini precisi, senza i quali non avrebbero avuto diritto alla cena. I bambini rom vivono in condizioni di disciplina feroce e atroce. Loro non fanno ragazzate. Eppure di nuovo i servizi sociali non interverranno. Di nuovo si diranno idiozie romantiche su una sottocultura mafiosa dove le creature umane sono tenute in schiavitù totale, possono essere vendute e comprate. Un buon ladro vale quanto una piccola prostituta: un valore.
George Soros e Howard Rubin (Getty Images)