2019-01-30
Baco nei cellulari di Apple. Gli altri ti ascoltano anche se rifiuti le chiamate
Imbarazzo nella giornata dedicata alla privacy. Microfoni e telecamere dei telefonini attivi anche senza risposta. L'azienda si scusa: aggiornamento del software in arrivo.Brutta ricorrenza per Apple nel 13° Data privacy day, ovvero la giornata del 28 gennaio che dal 2007 l'Unione europea ha istituito, e poi lasciato adottare in tutto il mondo, per sensibilizzare gli utenti sulla protezione delle informazioni personali online. Il messaggio Twitter con il quale Tim Cook, numero uno di Apple, ha commentato ieri l'evento è stato davvero intempestivo. Il super manager diceva: «Dobbiamo continuare a lottare per il tipo di mondo in cui vogliamo vivere. In questo giorno chiediamo a tutti noi di insistere su azioni e riforme per proteggere la privacy. I pericoli sono reali e le conseguenze sono troppo importanti».Peccato che neppure dieci ore dopo Apple abbia reso temporaneamente indisponibili alcune funzioni della sua applicazione Group face time, al fine di evitare un problema tecnico molto serio. Un baco nel software permetteva anche agli utenti di ascoltare le persone che stavano chiamando quando ancora non avevano risposto alla chiamata. E stando alle notizie apparse su molti siti Web, in determinate circostanze l'errore permetteva ai chiamanti l'attivazione della videocamera di chi riceveva, potendo quindi visualizzare ciò che il telefonino del ricevente stava inquadrando.La notizia è stata rivelata dal sito 9to5mac.com dedicato agli appassionati del mondo Apple e poi confermata dal Guardian, che ha illustrato il caso di una persona che, senza rispondere al chiamante, ne ascoltava i discorsi e quindi, premendo il pulsante laterale dello smartphone per rifiutare la chiamata, ha di fatto attivato la videocamera cominciando a trasmettere le immagini senza saperlo. Da Cupertino, la casa della mela ha risposto all'agenzia Reuters di essere a conoscenza del problema e che avrebbe diffuso in rete un aggiornamento software automatico per tutti coloro che hanno installato il programma incriminato entro la fine della settimana (ios 12.2). Contemporaneamente la funzione che si attiva in modo errato è stata bloccata e pare che l'intervento abbia impedito ogni sfruttamento indebito. Ma se da un lato le questioni di privacy preoccupano in modo crescente clienti e governi, il fatto che questo bug si sia manifestato proprio in coincidenza del Data privacy day ha dell'imbarazzante. Ci si chiede anche se sia stato un caso che il bug sia stato scoperto proprio il giorno prima che fossero comunicati i risultati trimestrali sull'andamento della Apple, che già si è trovata a dover spiegare come mai dopo anni di successi avesse deciso di rivedere le previsioni sulle vendite di ben 5 miliardi di dollari. E Cook aveva motivato la contrazione con il rallentamento dell'economia cinese.Certo l'azienda americana non è l'unica che deve affrontare questo tipo di problemi, ma è risaputo che quando un errore viene commesso dal più bravo della classe fa più clamore. Tornando indietro nell'evoluzione della telefonia mobile, negli anni Ottanta, quando i telefoni portatili erano delle valigette da portare a tracolla, capitava che a causa di interferenze i ponti radio sui 460 Mhz tenessero aperta la comunicazione anche quando l'utente aveva riattaccato, non causando ancora problemi di privacy, ma allungando i contatori delle telefonate e quindi generando salassi nelle bollette. E nel luglio scorso, la coreana Samsung aveva dovuto affrontare un problema simile: alcuni modelli di Galaxy attraverso la funzione di messaggistica inviavano ai contatti memorizzati foto a caso prese dalla galleria dell'utente.Purtroppo la miniaturizzazione e l'abbandono degli interruttori cosiddetti «fisici» ovvero che staccano materialmente un contatto, e l'utilizzo di quelli tattili, unitamente alla connessione perenne dei dispositivi alle reti Wi-fi e telefoniche, non permette più all'utente di avere la certezza assoluta della disattivazione di un microfono o di una videocamera, come di accertare che il suo apparecchio, seppure appaia del tutto spento, effettivamente lo sia. Unica speranza per il cliente che voglia essere certo, staccare la batteria dall'apparato.Il problema esiste ed è grave: secondo le cifre fornite dalla Commissione europea, i ricorsi presentati dopo l'entrata in vigore del Gdpr, il nuovo regolamento comunitario riguardante la protezione dei dati personali, al via nel maggio scorso, sono quasi 100.000. E pensare che all'inizio di gennaio, durante il Ces di Las Vegas, il salone della tecnologia, Apple si vantò della sicurezza informatica dei suoi prodotti con lo slogan: «Quello che accade sul tuo iPhone rimane sul tuo iPhone». Le ultime parole famose.