2025-03-19
Assogestioni, slitta la lista per Generali. La contro perizia spiazza Mediobanca
Philippe Donnet (Imagoeconomica)
Terza fumata nera. Il comitato si aggiorna a venerdì per valutare il parere di Anima.Di questo passo c’è la possibilità che si sigli prima la pace in Ucraina piuttosto che Assogestioni prenda una decisione univoca sulla presentazione della lista per la prossima assemblea di Generali. Ieri c’è stata la terza riunione del comitato dei gestori in meno di una settimana. Si è deciso di non decidere e spostare l’appuntamento a venerdì. Mediobanca sgr aveva già pronta una perizia (a firma del professor Annunziata) per denunciare il potenziale conflitto dei gestori che nelle scorse settimane hanno perorato la causa della presa di posizione dell’associazione: Banco Poste, Anima e Kairos. Così di fronte alla presa di posizione dei tre gestori e all’avvio della stesura della lista, ieri la sgr del gruppo guidato da Alberto Nagel ha deciso di calare l’asso sostenendo che l’opportunità di definire una lista sarebbe «in grado di ledere la governabilità delle Generali». La mossa milanese ha però trovato subito una contromossa. Anima ha presentato una sua perizia redatta e firmata dallo studio Zoppini. All’interno un parere opposto. A quel punto il comitato ha preso atto, archiviato altre pratiche che nulla hanno a che vedere con la futura lista di Generali e rinviato l’ordine del giorno. La partita è aperta che se il possibile avvicendamento tra Carlo Trabattoni più vicino a Generali con Maria Luisa Gota potrebbe spingere nella direzione opposta ai desiderata del Leone di Trieste. Un’eventuale lista Assogestioni potrebbe avere peso anche nel caso in cui quella di Mediobanca prevalesse, contando sul sostegno dei grandi investitori istituzionali, che pesano per il 33% del capitale. Con Unicredit al 10%, i Benetton al 5% e i fondi passivi, la lista Assogestioni potrebbe ottenere anche due consiglieri.Allo stato attuale si prefigura uno scenario che potenzialmente porterà tre liste (al di sopra della soglia chiave del 5% dei voti) da sottoporre all’approvazione dell’assemblea di aprile. Si parte da quella di Mediobanca che punterà alla maggioranza per confermare il ceo Philippe Donnet al vertice. Il gruppo Caltagirone (che ha circa il 7% di Generali) potrebbe presentare un elenco di candidati «corto», dunque cinque o al massimo sei nomi. Infine Assogestioni con potenzialmente tre nominativi, che nel caso di una vittoria di Caltagirone potrebbe portare il cda in una situazione di parità. D’altro canto, la presenza di amministratori di minoranza obbligatori nelle società quotate italiane è una peculiarità del sistema italiano che finora ha visto in Assogestioni il ruolo di catalizzatore delle minoranze e in particolare dei fondi internazionali. L’associazione delle società di gestione del risparmio si è anche dotata di regole che consentono di evitare i conflitti di interessi, tanto che ha presentato una lista di candidati anche nell’ultima assise di Generali, tre anni fa, quando si contrapponevano due liste «lunghe» che puntavano al cda, ovvero quella del cda (sostenuta da Mediobanca) e quella di Caltagirone. In ogni caso il titolo Generali è tornato a salire con forza toccando i nuovi massimi dal 2007 con il mercato che «fiuta» nuovi acquisti, almeno fino al 10 aprile data in cui si terrà l’assemblea. Data che è già stata elemento di scontro. L’anticipo di 15 giorni deciso dal management è stato visto come uno sgambetto da coloro che si stanno preparando allo scontro. Quindici giorni in meno per raccogliere consenso.
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