2019-11-10
Assassino per una truffa all’assicurazione
Confessa il proprietario della cascina esplosa a Quargnento, nel Monferrato. È stato lui a provocare l'esplosione che ha ucciso i tre pompieri. Il procuratore: «Ci avesse avvertito che c'erano le bombole di gas avremmo avuto mezz'ora per evitare il dramma».Aveva provato a incendiare anche il paese con le menzogne, aveva sparso la benzina della zizzania. E lo aveva fatto per depistare, per allontanare gli occhi dell'Italia intera dal rogo vero, ai margini di Quargnento, nella piana del Monferrato ancora caratterizzato dalle macchine agricole e dai fienili. Da quella ruralità operosa e silenziosa da Albero degli zoccoli 2.0 che un po' somiglia alla frontiera americana dei farmer letterari narrati da John Steinbeck ed Erskine Caldwell. Subito dopo la morte dei tre vigili del fuoco, Giovanni Vincenti aveva detto: «Il movente è l'invidia, non siamo mai stati bene accettati da quel paese, da quando ci siamo trasferiti. La nostra è una famiglia riservata, non abbiamo mai avuto grandi rapporti con il vicinato». Furore e bugie.Additava gli altri, parlava di una cagnolina scomparsa come simbolo di malanimo della gente, ma ha retto tre giorni. I carabinieri di Alessandria lo hanno arrestato dopo il secondo interrogatorio; non ha risposto alle domande chiave, non ha sostenuto le contraddizioni di un alibi da terza elementare. Il comandante Michele Angelo Lorusso non ha creduto un minuto alla versione dell'attentato. E dopo avere smontato la pista eversiva che già mandava in brodo di giuggiole il giornalista collettivo democratico si è concentrato su di lui, l'imprenditore di 55 anni che organizzava viaggi sul web e in passato aveva fondato e gestito per un certo tempo un maneggio. E che da tempo tentava di vendere senza successo la cascina in via San Francesco d'Assisi per rientrare dai debiti. Quando gli investigatori hanno trovato nella camera da letto dell'appartamento alessandrino di Vincenti il manuale di istruzioni del timer usato per innescare le bombole di gas, hanno di fatto chiuso il cerchio attorno a lui. Additava gli altri, ma è difficile dormire con i volti di Antonino Candido, Marco Trinches e Matteo Gastaldo che ti osservano. Loro uccisi dall'esplosione del cascinale e tu che prendi sonno per provare a restituire alla tua vita una parvenza di apparente dignità. Ieri, proprio mentre nella cattedrale di Alessandria si svolgevano i funerali dei pompieri, è crollato e ha confessato tutto. «L'ho fatto per i soldi dell'assicurazione. Volevo danneggiare le cose, ma non volevo uccidere nessuno». Un gesto irresponsabile che ha in sé una quota di lucida follia, perché nella notte della tragedia i carabinieri avevano avvertito il Vincenti che il suo sito stava andando a fuoco e lui non ha detto che in quella casa c'erano altre cinque bombole dalle quali stava uscendo lentamente gas letale. «Era l'una, ci sarebbe stata mezz'ora per evitare il dramma, per salvare tre vite innocenti», spiega Enrico Cieri, procuratore capo ad Alessandria. Tre vite di uomini giusti, che stavano esercitando il ruolo più nobile in un contesto sociale, quello di chi tende la mano agli altri e con coraggio si dedica al bene di tutti per 1200 euro al mese. Tre morti e due feriti. Il procuratore tira le somme e riassume: «Per Vincenti ci sono accuse di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie. Stiamo valutando un ulteriore aspetto, che è quello della frode ai danni della compagnia di assicurazione, per lo meno nella forma tentata. Il crollo dell'edificio era volto a conseguire il premio di un milione e mezzo dell'assicurazione». La polizza era stata accesa in agosto e comprendeva anche il rimborso per fatto doloso altrui.Il timer, le bombole, il cascinale, la polizza, i vigili del fuoco innocenti, l'orizzonte che brucia e lui, impassibile, che attende la seconda esplosione. C'è qualcosa di terribile e letterario, qualcosa di stupido e disarmante nell'evolversi di una vicenda in cui la truffa da strada diventa tragedia. C'è la bassezza dell'uomo messo alle corde dal destino e dalla propria insipienza; c'è lo sguardo di una persona che non arriva più a vedere l'orizzonte, ma solo un muro da abbattere a qualunque costo; c'è l'obiettivo del denaro da ottenere - costi quel che costi - per ritrovare un equilibrio di vita. Tutto questo brucia e arrossa l'alba di Quargnento in un giorno risvegliato dagli scoppi che somiglia alle pagine di Pastorale americana di Philip Roth e di quell'ufficio postale devastato dalla bomba della giovane ribelle Merry che distruggerà piano piano l'esistenza a tutta la famiglia di Seymour Levov detto lo Svedese.Una metafora gigantesca che diventa cronaca nel 2019 in un angolo di Monferrato e coinvolge (come sempre accade) anche gli altri famigliari. La moglie di Vincenti è stata interrogata a lungo, si sospetta la complicità, è indagata a piede libero per concorso negli stessi reati. Spiega il procuratore: «Abbiamo ritenuto che la sua posizione indiziaria non fosse così grave e comunque necessitasse di approfondimenti». Per il reo confesso non sembra esserci bisogno d'altro. Lui è già in viaggio verso l'incontro più imbarazzante, quello con sé stesso. Diceva solo due giorni fa recitando: «È difficile dimenticare quello che ho visto, le immagini di un film dell'orrore. Sto versando lacrime da ieri, se fossi arrivato sul posto tre minuti prima sarei morto anch'io. Mai posseduto bombole, mai stato capace di accendere un fuoco». I bagliori dell'incendio lo accompagneranno per tutta la vita.
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
content.jwplatform.com
L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)