2023-03-31
Assalto trans all’Aula del Kentucky
Lo Stato americano approva una legge per vietare il «cambio di sesso» ai minori. Proteste e interruzioni violente da parte degli attivisti Lgbt, portati via con la forza.Sicuramente la strage compiuta lunedì a Nashville, nel Tennessee, da Audrey E. Hale -transgender di 28 anni che è tornata nella sua ex scuola armata, uccidendo persone -, non può esser strumentalizzata per generalizzare. Tuttavia, è altresì indubbio come nel mondo dell’attivismo Lgbt il clima sia in questo periodo particolarmente caldo e di fatto incline alla violenza. Prova ne sia un episodio accaduto nelle scorse ore che avrebbe meritato maggiore attenzione, pure da parte dei media europei. Stiamo parlando di quanto accaduto mercoledì al Kentucky State Capitol, a Frankfort, mentre i legislatori repubblicani, superando con la forza dei numeri il veto del governatore democratico Andy Beshear, hanno promulgato una legge che stabilisce il divieto di «cambio di sesso» per i minori. Secondo l’American civil liberties union dello stato, si stratta della «peggior legge anti-trans» degli Stati Uniti. Sarà per questo che il voto del provvedimento ha fatto letteralmente impazzire i manifestati arcobaleno, centinaia di quali si erano messi a protestare fuori dal Campidoglio. Un nutrito gruppo di loro è però riuscito a fare il suo ingresso nel palazzo, cosa che ha movimentato non poco la seduta. Infatti gli attivisti - per lo più di età giovane, diversi di quali con i capelli colorati - non solo si sono rifiutati di rimanere in silenzio, ma hanno iniziato a strillare. Cantando «i bambini trans sono sotto attacco» alternato a «vergogna!» e ad altre urla, i manifestanti hanno così sostanzialmente iniziato ad impedire i lavori d’aula; alcuni di loro hanno anche iniziato a dimenarsi, costringendo gli agenti ad intervenire, estraendo le manette. Su Twitter si possono visionare numerosi filmati dell’accaduto. «Questa è una insurrezione», ha commentato chi era presente. Non per nulla sui media americani c’è chi ha subito parlato di transurrection, insurrezione trans appunto. Alla fine, il bilancio complessivo è stato pesante. Sono stati effettuati 19 arresti di attivisti arcobaleno, i quali ora dovranno rispondere penalmente per aver violato uno spazio istituzionale. E dire, come ha sottolineato il portavoce della polizia, il capitano Paul Blanton, che a tutti costoro era stata preventivamente offerta «la possibilità di andarsene senza alcuna azione coercitiva né senza essere posti agli arresti». Solo che i manifestanti non ne hanno voluto sapere, costringendo la polizia ad intervenire. Peraltro, c’è da dire che in aula l’opposizione dei democratici al «Senate Bill 150» - questo il nome esatto della norma contestata - non è stata affatto tenera. I discorsi della rappresentanza progressista sono infatti stati molto appassionati. La senatrice Karen Berg, per esempio, intervenendo contro l’annullamento del veto posto dal governatore Beshear, teneva in mano l’ultimo articolo scritto dal figlio transgender Henry Berg-Brousseau, morto suicida a 24 anni il 16 dicembre scorso. Anche la democratica Pamela Stevenson ha parlato con particolare enfasi. Ciò nonostante, la legge che i repubblicani considerano fondamentale per preservare i minori dal «cambio di sesso» e dall’assunzione quindi dei bloccanti della pubertà, come si diceva, è passata. Ma gli attivisti arcobaleno ancora si arrendono ed hanno già fatto sapere che continueranno nella loro lotta. «Anche se abbiamo perso la battaglia nella legislatura», ha affermato Chris Hartman, direttore esecutivo della Fairness Campaign, un gruppo pro Lgbt, «la nostra sconfitta è temporanea. Non perderemo in tribunale».