2021-08-29
L’assalto finale per imporci i vaccini: «Negare le cure è costituzionale»
Il giurista Alfonso Celotto: «In caso di obbligo sarebbe legittimo togliere la sanità pubblica a chi non si immunizza». E Fi applaude.Se ci si mette anche un costituzionalista a suggerire come calpestare la nostra carta dei diritti, è oltremodo preoccupante quello che sta accadendo in Italia. Alfonso Celotto, ordinario di diritto costituzionale nonché avvocato cassazionista, ha pensato di unirsi al coro di quanti invocano provvedimenti ben più duri per convincere i «riottosi» a inocularsi il vaccino anti Covid. Così, su Huffpost propone di escluderli dal Sistema sanitario nazionale. Il professore è chiaramente favorevole all'obbligo, si intuisce quanto sia disgustato da «dubbi e resistenze» di chi finora non si è fatto nemmeno una dose, ma nel suo blog arriva dritto alla questione principale: «Come va punito chi non ottempera all'eventuale obbligo di vaccinarsi?». Celotto non crede che siano sufficienti multe, «multare chi non si vaccina potrebbe essere quasi inutile», ragiona l'uomo di legge, «in fondo, basterebbe pagare la multa e non ci si vaccinerebbe comunque. Quindi gli ipotetici 1.000 euro diventerebbero il prezzo per non vaccinarsi». Che cosa fare allora, per colpire e affondare i non vaccinati? L'avvocato è dell'idea che «andrebbe pensata una sanzione di quelle che vengono chiamate “ripristinatorie", cioè più legate al ripristino dell'interesse pubblico violato». La prende alla larga, cita l'esempio della patente di guida revocata per i guidatori che infrangono gravemente il codice della strada, però non vuole distrarre il lettore e s'affretta a riportare l'attenzione sul tema vaccini, ricordando che i genitori contrari a immunizzare i bambini hanno le scuole dell'infanzia chiuse e che i sanitari vengono sospesi se non si vaccinano contro il Covid. «Escluderei di poter pensare che non vaccinarsi possa essere un reato», ha la bontà di dire il professore, perché «sarebbe una follia pensare a milioni di processi penali e milioni di cittadini in carcere per mancato vaccino». Nemmeno prende in considerazione l'interdizione dai pubblici uffici, però una soluzione idonea dice di avercela: «Una sanzione adeguata per i non vaccinati potrebbe essere quella di impedire la loro iscrizione al Ssn e quindi, di mettere a loro carico il pagamento delle eventuali cure a cui dovessero sottoporsi». Precisa e rassicura: «Ovviamente fino a quando non decidono di vaccinarsi», perché Celotto è uomo di diritto, che non si creda di poter affermare il contrario! Il meglio di sé il costituzionalista lo dà con questa ancora più sconcertante affermazione: «Una sanzione del genere mi sembrerebbe anche conforme all'impianto costituzionale». Quindi Celotto propone di escludere dal godimento delle cure sanitarie il cittadino non vaccinato contro il Covid, ma che paga le tasse in uno Stato di diritto, ancora fino a oggi, e ha il coraggio di dire che una mascalzonata del genere non sarebbe incostituzionale. Un simile blog avrebbe dovuto provocare reazioni fortissime, invece silenzio quasi tombale. Ricorderete la duplice riflessione di Massimo Cacciari e Giorgio Agamben dello scorso luglio, a proposito del green pass, che è costata ai due filosofi una mitragliata di critiche velenose, non ultima quella che si dovrebbero occupare d'altro, non delle ricadute sulla società di misure sempre più liberticide. Già, perché quella sarebbe materia di virologi e opinionisti. Cacciari e Agamben, allarmati per la deriva che stiamo accettando, per le discriminazioni imposte in nome del vaccino anti Covid, non usarono mezzi termini e misero in guardia: «Quando poi un esponente politico giunge a rivolgersi a chi non si vaccina usando un gergo fascista come “li purgheremo con il green pass" c'è davvero da temere di essere già oltre ogni garanzia costituzionale». Il limite l'abbiamo superato, se un costituzionalista suggerisce di toglierci ogni diritto a essere curati solo perché non siamo convinti che due, tre, forse anche quattro dosi di farmaci sperimentali siano l'unica soluzione per fronteggiare un virus violento, ma curabile. E non si venga a dire che Pfizer Biontech è ormai definitivamente autorizzato, quando sulla brevità dell'iter fior di scienziati stanno strepitando. Abbiamo detto silenzio quasi tombale. Infatti in realtà una reazione c'è stata, da parte di un politico. Franco Dal Mas, senatore di Forza Italia, componente della commissione Giustizia, ieri su Facebook ha detto di essere d'accordo con il costituzionalista e che la «pena» per chi non si vaccina deve essere «l'esclusione dal Servizio sanitario nazionale, garantendo solo le cure urgenti ed essenziali». Il post si conclude con un appello ai colleghi parlamentari: «Alla politica, adesso, il compito di prendere decisioni coraggiose». Tutto questo, mentre da sempre più studi arrivano le conferme che questi vaccini non bloccano la circolazione del Covid e delle sue varianti. Impediranno le forme gravi della malattia, ma i vaccinati continuano a contagiare e a essere contagiati. In ogni caso il 62,9% della popolazione italiana ha completato il ciclo vaccinale ed è ingiustificata la volontà di penalizzare con pass cittadini e attività economiche. Nel silenzio ancora assordante sulle cure domiciliari, che possono risolvere la maggior parte dei casi di Covid senza ricorrere a ospedali o terapie intensive, le uniche voci che si alzano continuano a essere solo quelle che chiedono di toglierci altri diritti e libertà.