2019-12-23
Arriva un’altra mazzata sulla casa. Stangata Imu sugli alloggi popolari
L'esecutivo che aveva giurato di non introdurre nuove tasse ha nascosto un aggravio per colpire i più deboli. Allarme degli enti che gestiscono gli immobili per i meno abbienti: così ci tolgono i soldi per le manutenzioni.Non ci sono abbastanza poveri per il governo giallorosso che ha deciso di tassare anche le case popolari. L'Imu, la tassa di proprietà sulla prima casa, viene unificata nella finanziaria con la Tasi, cioè la tassa sui servizi indivisibili del Comune. Diventa la nuova Imu, dovrebbe essere una delle «misure antievasione» del governo Conte, in realtà colpisce i più bisognosi. Già, perché il pagamento dell'importo sarà interamente a carico del proprietario dell'immobile. Questo significa che le aziende, che gestiscono edilizia residenziale sovvenzionata e convenzionata affittando alloggi a canoni agevolati agli italiani che non possono permettersi di rivolgersi al mercato immobiliare privato, non avranno più un soldo per la manutenzione degli immobili. Federcasa, l'associazione che riunisce 74 enti su tutto il territorio, è preoccupatissima. Con una lettera aperta al presidente del consiglio Giuseppe Conte ha segnalato le gravi ripercussioni che la manovra provocherà: «Produrrà una pesantissima riduzione degli interventi di manutenzione», si legge nel documento pubblicato ieri dal Giornale, in riferimento ai tagli inevitabili di interventi indispensabili per rendere agibili, efficienti gli alloggi. «L'assemblea, all'unanimità, ha impegnato il presidente e la giunta di Federcasa per porre in essere ogni azione volta a scongiurare questa errata decisione», segnala l'appello, sottoscritto da una sessantina di enti e aziende territoriali.Purtroppo, l'articolo 95 della manovra economica appena appena approvata non lascia speranze: alla voce «Entrate enti locali», spiegando il meccanismo della nuova Imu, il testo voluto da Pd e M5s dice chiaramente che «sono altresì considerate abitazioni principali» le unità immobiliari appartenenti a cooperative edilizie e «i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali». Una pietra sepolcrale sulle già scarse disponibilità di chi gestisce gli alloggi popolari. Per fortuna che dem e 5 stelle dovrebbero avere un occhio di riguardo per le fasce più deboli, altrimenti che cos'altro potevamo aspettarci? Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria dove le quattro Arte (Aziende regionali territoriali per l'edilizia) gestiscono circa 13.000 alloggi, ha fatto due conti: «Solo su Genova, Arte dovrebbe pagare 2 milioni di euro di Imu, soldi che non potrebbero quindi essere investiti per la manutenzione degli alloggi stessi». Il Comune di Roma negli ultimi due anni ha speso «oltre 4 milioni di euro per la manutenzione ordinaria degli alloggi di edilizia residenziale pubblica», comunicava a novembre il Campidoglio. Non saprà dove andare a pescare risorse, se sarà costretto a pagare l'Imu. Fuori dalla capitale, sarà un collasso economico per gli enti che gestiscono 806.000 alloggi, quanti sono quelli nella rete Federcase. Stiamo parlando di 2,2 milioni di abitanti che non avranno solo l'intonaco del condominio lasciato andare a pezzi. Non avranno proprio alloggio, perché non ci saranno soldi per sistemarli.E che ne sarà degli oltre 27 milioni di euro approvati pochi giorni fa dalla giunta regionale della Lombardia, destinati alla riqualificazione di alloggi Aler (Azienda lombarda per l'edilizia residenziale), se i Comuni si prenderanno soldi con la nuova tassa? Che cosa succederà in Toscana, dove la Regione ha appena approvato una variazione alla legge di bilancio che permette di finanziare la manutenzione e il ripristino degli alloggi Erp (edilizia residenziale pubblica) con 3 milioni di euro? A proporre la manovra era stato l'assessore regionale alla casa, Vincenzo Ceccarelli, del Pd, che così commentava: «Avevo annunciato la mia volontà di destinare risorse nuove e specifiche alla manutenzione e al recupero degli alloggi, che troppo spesso restano sfitti per anni in attesa della manutenzione necessaria per passare da un assegnatario all'altro». Adesso l'assessore dem sarà proprio soddisfatto dei suoi e dell'operazione giallorossa, che stronca ogni possibilità di assegnare alloggi popolari. «Una decisione vergognosa», protesta l'assessore regionale all'edilizia della Liguria, Marco Scajola, «un'azione politica irresponsabile, scellerata. «Il governo ci taglia periodicamente i fondi per gli alloggi popolari. Noi Regioni dobbiamo fare i salti mortali per avere risorse necessarie per sistemare le case e poterle poi dare ai nostri concittadini più bisognosi, che sono in attesa da anni. Se poi le aziende, con tutti i sacrifici che fanno, devono anche pagare le tasse, è evidente che potranno assegnare sempre meno alloggi. A Roma non hanno capito che c'è gente che fa fatica ad arrivare a fine mese e che non può permettersi una casa a prezzo di mercato: noi abbiamo il dovere di dare alloggi economici, pronti, sicuri». «Purtroppo siamo abituati ad arrangiarci», prosegue Scajola, «trovando altrove risorse come il milione di euro che abbiamo ricevuto dall'Unione europea per riqualificare gli alloggi popolari dal punto di vista energetico. Però se ci tassano è un danno enorme che si fa ai territori. Sistemeremo meno alloggi, non li potremo certificare, lasceremo persone sulla strada».
Jose Mourinho (Getty Images)