2024-12-03
Appello bipartisan: «Subito Jaki in Aula»
Alberto Gusmeroli, commissione Attività produttive (Imagoeconomica)
Dalla Lega alle opposizioni è un coro: riferire in parlamento sulle dimissioni di Carlos Tavares. Giorgia Meloni a difesa dell’occupazione: «Vogliamo tutelare anche la filiera».«Stamattina (ieri, ndr), a seguito delle dimissioni dell’amministratore delegato di Stellantis, ho inviato una lettera di richiesta di audizione del presidente Elkann». Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione Attività produttive della Camera, a Sky Tg24 annuncia che la richiesta a Elkann di riferire in parlamento sulle dimissioni di Carlos Tavares, arrivata praticamente da tutte le forze politiche, è ora ufficiale. «Credo che sia assolutamente necessaria», aggiunge Gusmeroli, «e credo che la richiesta possa essere accettata visto il cambiamento nel consiglio di amministrazione di Stellantis. È un momento difficile per l’automotive». Difficile a dir poco: il leader di Azione, Carlo Calenda, da tempo denuncia la cattiva gestione di Stellantis. Ospite del nostro podcast Dimmi La Verità, Calenda non nasconde la sua preoccupazione per il futuro futuro: «Adesso», sottolinea Calenda, «si apre un periodo di caos pericolosissimo per il lavoratori. A Torino siamo a 500.000 veicoli, la metà di quando io ero ministro e c’era Marchionne, e la situazione per il 2025 è ancora più nera, in parte anche per le follie della sinistra sull’elettrico che Tavares ha seguito, e questo è stato il suo errore principale. Sono tre anni che continuiamo a ripeterlo, siamo di fronte a una fine annunciata». E ora che si fa? «Le nostre proposte sono molto dettagliate», aggiunge Calenda, «e riguardano non solo Stellantis ma tutta la catena della fornitura: stiamo parlando di 270.000 lavoratori per 5.000 aziende. Ciò che andrebbe fatto, e lo abbiamo detto al governo è: Draghi aveva messo un fondo per l’automotive, che va utilizzato per diminuire il costo dell’energia, che è il fattore più determinante, e per varare un piano di incentivi non sull’elettrico ma sullo svecchiamento del parco auto circolante costante nel tempo. Inoltre va rilanciata Industria 4.0 e se posso dare un consiglio a Giorgia Meloni occorre mandare a casa Urso, che è stato un ministro disastroso. Non ha combinato niente, ha strombazzato insieme a Tavares che avrebbero prodotto un milione di veicoli, insomma ha fallito su tutta la linea».La Meloni non ha nessuna intenzione di ascoltare Calenda e punta innanzitutto a garantire l’occupazione: «Faremo del nostro meglio», evidenzia, «per difendere l’occupazione e l’indotto. Abbiamo un tavolo con Stellantis convocato a metà dicembre, speriamo possa essere quello risolutivo».Le opposizioni intanto riescono a convergere su una linea comune, attraverso una dichiarazione congiunta dei capigruppo in Commissione Attività Produttive della Camera, Vinicio Peluffo (Pd), Emma Pavanelli (M5s), Francesca Ghirra (Avs) e Fabrizio Benzoni (Azione).«Neanche un mese fa», recita la nota, «John Elkann ha declinato l’invito della Commissione Attività produttive della Camera a riferire sui piani di Stellantis per l’Italia, affermando di riporre piena fiducia nelle dichiarazioni rese in audizione parlamentare dall’allora amministratore delegato Carlos Tavares. Tuttavia, il recente accoglimento delle dimissioni di Tavares da parte del consiglio d’amministrazione di Stellantis, motivate da profonde divergenze strategiche, solleva interrogativi urgenti e gravi: quella fiducia era fasulla fin dall’inizio o è venuta meno con il tempo? In entrambi i casi, si rende indispensabile un confronto immediato». «Il settore automotive», aggiungono gli esponenti di opposizione, che hanno chiesto formalmente alla presidenza della Commissione di attivarsi per calendarizzare con urgenza l’audizione di Elkann, «già segnato da una crisi profonda, non può permettersi di perdere altro tempo. Le decisioni strategiche di Stellantis, come il ridimensionamento degli stabilimenti italiani, hanno ricadute pesantissime sull’occupazione e sulla competitività industriale del nostro Paese. Di fronte a questa situazione, Elkann non può sottrarsi: deve venire a riferire in Parlamento per chiarire quali siano i reali piani del gruppo e quali azioni intenda intraprendere per tutelare l’Italia». Ma non è finita: «Chiediamo inoltre al governo», sottolineano ancora i capigruppo dell’opposizione in commissione Attività produttive, «di agire con tempestività per garantire la salvaguardia degli interessi nazionali in un settore che rappresenta una colonna portante della nostra economia». Il leader del M5s, Giuseppe Conte, sceglie invece una mossa propagandistica, recandosi a Pomigliano d'Arco, dove sono in presidio i circa 100 lavoratori di Trasnova, che da gennaio resteranno senza lavoro a causa della scadenza della commessa per la movimentazione di auto nel locale stabilimento Stellantis. L’azienda si occupa della spedizione delle auto prodotte a Pomigliano, Melfi, Cassino e Mirafiori. «Cara Meloni», urla Conte, «ma cosa hai fatto tu con Stellantis? Li vuoi incontrare o no questi lavoratori? Stai pensando se ti si nota di più se li vedi o non li vedi? Questo è un governo o una marionetta?». Polemiche da sinistra anche sull’entità della liquidazione dell’ormai ex ad: «Tavares lascia la guida di Stellantis», sottolinea il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, «con una buonuscita di 100 milioni di euro che equivalgono a quello che percepiscono 100.000 precari in un mese. Nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di dieci volte l’ammontare del salario minimo. Questa la regola morale dell’imprenditore Adriano Olivetti». «Quella di Tavares», sottolinea Bonelli, «è una vergogna».
Martha Argerich (Michela Lotti)