
Avviso di conclusione indagini per 11 indagati: l'accusa parla di soldi, regali, vacanze, parenti assunti in cambio di contratti.Dal governo Berlusconi a quello Renzi, passando per quelli a guida Monti e Letta. I fratelli David e Danilo Biancifiori e la loro squadra sarebbero riusciti a entrare nel meccanismo degli appalti della presidenza del Consiglio dei ministri quasi in modo stabile. Il metodo sarebbe lo stesso testato per i bandi Rai, e raccontato in anteprima sulla Verità da Carlo Piano. Lunedì scorso, come abbiamo ricostruito ieri, la Procura di Roma ha chiuso i conti con i 16 indagati del primo filone dell'inchiesta, quello sulle mazzette a Viale Mazzini. Ieri, invece, i magistrati di Piazzale Clodio hanno fatto notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che di solito precede la richiesta di rinvio a giudizio, anche agli undici indagati per la corruzione a Palazzo Chigi.Secondo le accuse, con mazzette e regali i Biancifiori sarebbero diventati un colosso nelle forniture di service: un viaggio o un'ospitata in resort di lusso avrebbero aperto le porte della presidenza del Consiglio dei ministri. Qualche volta sarebbe stato necessario aggiungere un Ipad agli altri regali. E in un caso i Biancifiori avrebbero omaggiato il responsabile unico del procedimento della gara per la fornitura di servizi e manutenzione hardware per Palazzo Chigi di un pianoforte da 6.000 euro. Conoscevano la passione per la musica di Massimo Schettini, che per la presidenza del Consiglio si occupava dell'organizzazione degli eventi istituzionali, e avrebbero capito subito come oliare il sistema. Ora il funzionario è accusato, insieme ai Biancifiori, di corruzione. Dopo un paio di presunte stecche da 30.000 euro, la ristrutturazione dell'impianto elettrico di casa e il pianoforte, il funzionario pubblico, secondo l'accusa, si era messo a disposizione.Il ragioniere David Biancifiori, ex camionista passato velocemente dal volante dell'autocarro a quello della sua fuoriserie, era diventato un imprenditore di successo. Sembrava inarrestabile. Con le sue società, Di and lightning and Truck e Di Bi Technology, dopo avere espugnato la Rai, ottenendo anche l'appalto per il Festival di Sanremo 2013, era diventato monopolista del settore. Tanto che nel 2009, quando a Palazzo Chigi c'era Silvio Berlusconi, i fratelli Biancifiori avevano vinto un appalto da 9 milioni di euro. Proprio come aveva raccontato la coraggiosa supertestimone dell'inchiesta, Orietta Petra, una dipendente che ha alzato il velo sulle relazioni e sugli sponsor istituzionali dei Biancifiori, oltre che su un presunto sistema di contabilità parallela .A leggere l'accusa del pubblico ministero Giorgio Orano, quell'appalto lo hanno ottenuto tramite Roberto Gasparotti, responsabile dell'immagine dell'allora presidente del Consiglio che avrebbero addirittura scritto, grazie alle indicazioni del pubblico ufficiale, il capitolato negli uffici della loro azienda. Un aspetto, questo, sottolineato dagli investigatori della Guardia di finanza negli atti dell'inchiesta e anche dal pm nel documento giudiziario notificato ieri. Altro uomo su cui potevano contare i Biancifiori era Giovanni Mastropietro, responsabile della fotografia del presidente Berlusconi. In cambio Mastropietro sarebbe stato ricompensato con l'assunzione di quattro nipoti, del fratello, della figlia e, come aveva richiesto, con il versamento di 30.000 euro annui alla Asd Sanvitese calcio, squadra che in quell'anno militava nella Serie D. Per Gasparotti, invece, l'obolo era un ciclomotore per la figlia. Per Antonio Ragusa, ex generale dei carabinieri poi diventato capo del Dipartimento per le risorse strumentali di Palazzo Chigi, sono bastati 20.000 euro, biglietti aerei e una vacanza in un resort di lusso a Ugento. Proprio nell'aprile di quell'anno i Biancifiori si aggiudicano «la fornitura di un servizio di assistenza e manutenzione hardware e di personale specializzato per il buon finanziamento delle tecnologie audio video della presidenza del Consiglio dei ministri». Secondo le indagini del Nucleo tributario, a truccare la gara sarebbe stato proprio Ragusa.L'assistente contabile Maurizio Tambone era l'uomo che erogava i pagamenti ai Biancifiori. Stando alle accuse, prendeva il 15 per cento sulle fatture gonfiate negli importi o, addirittura, come accertato dalla Guardia di finanza, emesse nonostante i servizi non fossero mai stati forniti. Denaro e buoni benzina anche per Maurizio Papito, responsabile dei servizi informatici a Palazzo Chigi.L'avviso di chiusura indagini è stato notificato anche a Pamela Oliva, Giuliano Palci e Lucia Mariotti, persone di fiducia dei Biancifiori.
Il fiume Nilo Azzurro nei pressi della Grande Diga Etiope della Rinascita (GERD) a Guba, in Etiopia (Getty Images)
Cresce la tensione tra Etiopia ed Egitto. Il governo di Addis Abeba ha recentemente inaugurato la più grande diga idroelettrica dell’Africa: una mossa che ha notevolmente irritato Il Cairo.
Getty Images
Due treni deragliati nella regione di Leningrado e l’Ucraina rivendica l’attacco. Il monito del Papa: «La gente si svegli, la pace è l’unica risposta alle uccisioni».
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 12 settembre con Carlo Cambi
iStock
Oggi, a partire dalle 10.30, l’hotel Gallia di Milano ospiterà l’evento organizzato da La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Una giornata di confronto che si potrà seguire anche in diretta streaming sul sito e sui canali social del giornale.
Clicca qui sotto per consultare il programma completo dell'evento con tutti gli ospiti che interverranno sul palco.
Evento La Verità Lunedì 15 settembre 2025.pdf
Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
Continua a leggereRiduci