2024-12-24
Anche la Nato si sta stancando di Zelensky
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Mark Rutte bacchetta il leader ucraino: «Deve smetterla di criticare Olaf Scholz». Victor Orbán: «Con Trump il vento è cambiato, l’Ue ha perso il conflitto». Mosca frena su un vis-à-vis Putin-Donald: «Non è in programma, ma diversi Paesi si sono offerti di ospitarlo».Il segretario generale della Nato che osa criticare Volodymyr Zelensky, l’infallibile presidente ucraino, il supereroe in maglietta verde. Sembrava impossibile e invece è successo: «Ho detto spesso a Zelensky», ha raccontato ieri alla Dpa il segretario dell’Alleanza atlantica, Mark Rutte, «che dovrebbe smettere di criticare Olaf Scholz perché penso che sia ingiusto. Quello che Scholz ha fatto per l’Ucraina è encomiabile: ha contribuito a garantire che la Germania fosse seconda solo agli Stati Uniti nel darle sostegno militare e di questo anche Kiev può essere grata». Zelensky comunque può stare sereno: le sue critiche a Scholz sono state sempre relative alla mancata fornitura dei missili da crociera Taurus, che però potrebbero arrivare presto a Kiev. Friedrich Merz, il candidato cancelliere della Cdu alle prossime elezioni politiche di febbraio, dato per favorito dai sondaggi, lo scorso 9 dicembre si è portato avanti col lavoro: è andato a Kiev e ha promesso a Zelensky che i Taurus arriveranno. La Germania a guida Cdu, quindi, si unirebbe a Usa e Gran Bretagna e Francia, che i missili a lungo raggio (Atacms e Storm Shadow) li hanno già forniti all’Ucraina, che li ha pure utilizzati per colpire il territorio russo, in particolare le regioni del Kursk, dove sono penetrate truppe ucraine, e di Bryansk. A proposito del Kursk: ieri Zelensky ha detto di aver «ricevuto un rapporto dal capo delle forze armate Syrskyi sulla linea del fronte e sulle aree dell’operazione Kursk. Secondo i dati preliminari», ha precisato il presidente ucraino, «il numero di soldati nordcoreani uccisi e feriti nella regione di Kursk ha già superato i 3.000».Ieri il leader ungherese Viktor Orbán ha pronunciato parole profetiche, relative all’imminente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e all’evoluzione della guerra in Ucraina, in una intervista all’emittente M1: «Il vento è cambiato», ha detto Orbán, «vivo già mentalmente in questa nuova realtà e il governo ungherese è già lì. A Bruxelles, invece, sono ancora nella vecchia realtà, quella di prima dei grandi cambiamenti. E continuano a dire che tutto può essere fatto come è stato fatto finora. Un’illusione totale. Pagheranno caro per questo. L’Unione europea ha perso questa guerra. Assisteremo a inutili tentativi di comunicazione per spiegarci perché la sconfitta è una vittoria, perché la vittoria è una sconfitta. C’è una realtà sul campo di battaglia che abbiamo sempre conosciuto», ha detto ancora il leader di Budapest, «e noi ungheresi lo abbiamo sempre detto». Orbán, a quanto riporta Askanews, ha sottolineato che Europa e Stati uniti hanno speso un totale di 310 miliardi di euro per l’Ucraina, definendo questa cifra un «vero e proprio incubo».A proposito di miliardi: ieri il consiglio dei ministri italiano ha approvato la proroga degli aiuti militari a Kiev. La cifra è secretata, ma alcuni addetti ai lavori spiegano alla Verità che è possibile farsi un’idea attraverso fonti aperte relative alle spese per il nostro riarmo: nel 2024 (che non è ancora finito) l’Italia ha speso per il comparto Difesa il 37% in più rispetto al 2022, circa 10 miliardi di euro. La svolta potrebbe arrivare da Trump, che ha espresso il desiderio di incontrare Vladimir Putin prima dell’insediamento: «Al momento», ha detto ieri alla Tass il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, «non ci sono piani per tenere un incontro di persona tra Vladimir Putin e il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump». Il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov ha rivelato che «già diversi Paesi» si sono offerti di ospitare il summit Trump-Putin: «Non dirò di quali Paesi stiamo parlando», ha aggiunto Ushakov, «per non determinare lo sviluppo possibile o impossibile degli eventi, ma le proposte sono state fatte e le stiamo valutando». Intanto a Mosca è volato il premier della Slovacchia Robert Fico, che ha incontrato Putin. Due ore di colloquio, con al centro un tema caldissimo: il gas. L’Ucraina ha annunciato di non voler rinnovare l’accordo che consente il transito sul proprio territorio del gas russo verso l’Europa, in scadenza il 31 dicembre. Fico ha sottolineato i rischi di questo stop, e si è beccato gli insulti di Zelensky: «Fico», ha scritto Zelensky su X, «non vuole far parte di uno sforzo europeo per l’indipendenza energetica o per trovare un sostituto per il gas russo, ma piuttosto vuole aiutare la Russia ad allontanare dall’Europa il gas americano e le risorse energetiche di altri partner, il che implica che vuole aiutare Putin a fare soldi per finanziare la guerra e indebolire l’Europa. Stiamo perdendo persone a causa della guerra scatenata da Putin e riteniamo che tale assistenza a Putin sia immorale». Zelensky parla apertamente della sostituzione del gas russo con quello americano, che ha un costo maggiore. «Ho detto all’Unione europea», ha avvertito Trump pochi giorni fa, «che deve controbilanciare l'enorme deficit commerciale con gli Stati Uniti con acquisti su larga scala del nostro petrolio e gas. Altrimenti, saranno dazi senza fine».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.