2023-05-25
Anche gli ecofanatici si godono le comodità garantite da gas e petrolio
Gli attivisti per il clima sono come i sessantottini, ma con l’ecologia al posto di Marx. E come quegli estremisti sono fanatici e intransigenti nei confronti di chi li circonda, mentre loro si godono tranquillamente le comodità garantite dal petrolio.Un mese fa mi è capitato di conoscere virtualmente un’attivista di Ultima generazione, ossia una delle giovani che imbrattano i monumenti e si imbrattano per protestare contro l’inquinamento. Avevo imparato a conoscerli vedendoli mentre si sdraiavano in mezzo alle strade, per impedire alle auto di passare, o mentre lanciavano secchi di pittura sulle facciate dei palazzi, ma di questi militanti verdi non avevo mai sentito né la voce né le opinioni. Durante una puntata di Stasera Italia, il programma di Barbara Palombelli, ho avuto modo di colmare la lacuna. La ragazza intervenuta si chiama Miriam Falco e ho appreso che è un’insegnante di scuola media superiore. Ha una laurea in psicologia sociale, è autrice di un volume intitolato L’uomo e l’ecosistema: dal centro urbano alla sfida del rewilding e viene dal mondo delle Ong e delle associazioni non profit. In tv per spiegare le ragioni della sua protesta a suon di secchiate di pittura ha letto molti dati, sciorinando cifre per sostenere che se non si fa qualche cosa immediatamente, la terra è spacciata. Ho ascoltato con attenzione l’appassionata requisitoria, ma poi quando le ho fatto notare che forse, per risparmiare corrente e salvare il pianeta, avrebbe fatto meglio a spegnere tutte le luci che illuminavano il salotto di casa sua per la diretta tv, la ragazza è sbroccata, praticamente impedendomi di parlare, al punto che la conduttrice ha fatto fatica a riportare la calma. Ricordo questo episodio per spiegare che è inutile parlare con i giovani di Ultima generazione: sono talmente invasati, talmente imbevuti di ideologia verde che somigliano a quei giovani che cinquant’anni fa pretendevano di fare la rivoluzione per cambiare il mondo. Oggi la dottrina non è più il marxismo leninismo predicato dagli ayatollah del Sessantotto, ma l’ecologismo terrorismo professato dai nuovi integralisti. Hai voglia a spiegare che le alluvioni c’erano anche prima che lei e i suoi compagni scoprissero il cambiamento climatico. Non serve a nulla mostrare i grafici da cui si evince che fenomeni come quelli dei giorni scorsi in realtà negli ultimi settant’anni sono diminuiti, o che gli incendi in Canada o in California non sono frutto del surriscaldamento, dato che in 35 anni gli episodi di autocombustione sono calati, così come gli uragani terrestri negli Stati Uniti. L’ideologia green non sente ragioni: l’uomo è il responsabile primo di tutte le catastrofi. Sono i suoi comportamenti a provocarle e dunque, come spiega il libro scritto a più mani da Miriam Falco, bisogna accettare la sfida del «rewilding», una filosofia che vorrebbe riportare indietro le lancette, lasciando che la natura si riprenda il territorio che noi abbiamo occupato. Secondo questa teoria, non dobbiamo occuparci degli alberi caduti o del predominio di una specie sull’altra, né dei fenomeni naturali: ci penseranno la fauna e la flora a regolare i conti. È la nuova ecologia – ma forse sarebbe meglio dire teologia - della liberazione: dopo aver eletto a divinità Marx e il comunismo, li si sostituisce con la Natura e l’ambientalismo. Dal rosso al verde con naturalezza, ma con la stessa furia ideologica. Il green non deve più stare in giardino: va liberato. E dunque eccoci alle proteste nei musei, alle secchiate contro quadri e monumenti, ai blocchi stradali, alle nuove Femen (le attiviste radicali che contro il sistema patriarcale in Ucraina e Russia protestavano a seno scoperto) che in topless si ricoprono di fango davanti al Senato. Cinquant’anni fa e passa, si lanciavano le uova contro le signore impellicciate alla Scala, adesso usano la vernice o la melma, ma la storia e il fanatismo sono gli stessi. E come allora, ci sono le incongruenze di chi protesta ma poi torna a casa al calduccio, godendo dei comfort della società capitalista e consumista. Di Miriam Falco che se ne sta sotto le luci della troupe senza pensare a quanto gas si consuma per tenere accese quelle lampade o quanta energia se ne va guardando la smart tv ho già detto. Ma la giovane integralista verde che sogna il rewilding non è la sola a cadere in contraddizione. In questi giorni circola su Twitter il video di una ragazza che fa il pieno alla sua macchina in compagnia di un’amica. Secondo Francesca Totolo, che le ha rilanciate, le immagini ritraggono Diletta Bellotti, altra eco attivista di Ultima generazione che combatte le fonti fossili, salvo poi - a quanto pare - farne uso quando si rendono necessarie per viaggiare. Già, così come i Sessantottini erano contro il Sistema ma pronti a fare carriera nel Sistema, i Gretini (non intendo offendere nessuno, ma come altro chiamare i seguaci di Greta Thunberg?) sono contro le auto, ma quando devono andare in vacanza non riescono a rinunciare alla comodità delle quattro ruote. Insomma, come sempre sono per la lotta dura, ma con qualche eccezione che li riguarda. Un po’ come gli studenti che hanno piantato la tenda davanti all’Università per protestare contro il caro affitti ma l’hanno levata per il weekend. Il cambiamento climatico può attendere, la settimana corta no.