2023-11-28
«American Horror Story» torna su Disney+ con la dodicesima stagione
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«American Horror Story: Delicate» (Disney+)
Delicate, com’è sottotitolata la nuova tornata di episodi, disponibili su Disney+ a partire da mercoledì 29 novembre, è costruita sul desiderio di una donna, sulla ricerca di un figlio, sul tentativo di tenere in equilibrio i propri bisogni di individuo, l’ambizione e l’autonomia, e insieme l’istinto materno.Il materiale di partenza è un romanzo, un thriller. La mano, quella raggelante di Ryan Murphy. American Horror Story, serie antologica diventata fenomeno di culto per chi ami il genere, è andata avanti: un’altra stagione, la dodicesima, l’unica destinata – o così pare – a intrecciarsi al dibattere politico del nostro tempo. Delicate, com’è sottotitolata la nuova tornata di episodi, disponibili su Disney+ a partire da mercoledì 29 novembre, è costruita sul desiderio di una donna, sulla ricerca di un figlio, sul tentativo di tenere in equilibrio i propri bisogni di individuo, l’ambizione e l’autonomia, e insieme l’istinto materno. Anna Victoria Alcott, di professione attrice, sembra disposta ad ogni forma di sacrificio per coronare il proprio sogno, per allargare la famiglia. Ma gli anni passano, e con questi i tentativi. I rapporti spontanei sono stati fagocitati dall’imperativo di una frequenza mirata. I test, gli esami. Poi, la fecondazione assistita, infruttuosa come ogni altra cosa tentata nel tempo. Anna Victoria Alcott, interpretata dalla sempre perfetta Emma Roberts, era ad un passo dalla rinuncia, quando un impianto è andato a buon fine. Incinta e circondata dal clamore che l’ultimo suo film ha suscitato, non è, però, felice come dovrebbe. Come sarebbe lecito essere quando il desiderio di una vita ci cresce dentro.Angoscia e sospetto, un’inquietudine che solo Ryan Murphy poteva essere capace di trasporre in immagini cominciano a serpeggiare per Delicate, adattamento del Delicate Condition scritto da Danielle Valentine. Ed è allora che la serie, come il romanzo prima, si trasforma. Il sogno idilliaco di una famiglia più ampia, le esigenze così comuni di tenere insieme la duplice identità della donna, non solo madre ma individuo, si mescolano al soprannaturale. Alla paura. Agli stilemi di un horror che procede lento, pervadendo l’intera trama senza mai esplodere: senza lo splatter, senza il sangue, senza bisogno di provocare in chi guardi le urla e gli spaventi. La critica, il libro, lo ha definito una versione aggiornata di Rosemary’s Baby, dove la tensione è «stratosferica fin dalla prima pagina», le immagini «vivide» e il linguaggio tanto «evocativo da far rabbrividire». «Prende Rosemary's Baby per la gola e lo trascina nel XXI secolo», ha scritto Janice Hallett, autrice di The Appeal, ben prima di sapere che Ryan Murphy ne avrebbe fatto una serie tv. Poi, gli animi si sono scaldati e la parola «femminismo» è stata infilata accanto al titolo dello show, al nome di un uomo che, invece, è sempre stato sopra la politica. Ryan Murphy non ha mai usato nulla a fini strumentali. Ha saputo descrivere, e meglio di altri, ha saputo raccontare, individuare dei trend, dei modi, dei temi che fossero trasversali. Delicate, prima stagione di American Horror Story ad essere tratta da un romanzo, dunque, non è femminista. Non nel senso inteso e sperato da una parte di pubblico. Delicate, con Kim Kardashian nel ruolo inedito di co-protagonista, accanto ad Emma Roberts e Cara Delevingne, è furbo, moderno, è figlio di Murphy, di un intrattenimento costruito per dividere e piacere.
Thierry Sabine (primo da sinistra) e la Yamaha Ténéré alla Dakar 1985. La sua moto sarà tra quelle esposte a Eicma 2025 (Getty Images)
La Dakar sbarca a Milano. L’edizione numero 82 dell’esposizione internazionale delle due ruote, in programma dal 6 al 9 novembre a Fiera Milano Rho, ospiterà la mostra «Desert Queens», un percorso espositivo interamente dedicato alle moto e alle persone che hanno scritto la storia della leggendaria competizione rallystica.
La mostra «Desert Queens» sarà un tributo agli oltre quarant’anni di storia della Dakar, che gli organizzatori racconteranno attraverso l’esposizione di più di trenta moto, ma anche con memorabilia, foto e video. Ospitato nell’area esterna MotoLive di Eicma, il progetto non si limiterà all’esposizione dei veicoli più iconici, ma offrirà al pubblico anche esperienze interattive, come l’incontro diretto con i piloti e gli approfondimenti divulgativi su navigazione, sicurezza e l’evoluzione dell’equipaggiamento tecnico.
«Dopo il successo della mostra celebrativa organizzata l’anno scorso per il 110° anniversario del nostro evento espositivo – ha dichiarato Paolo Magri, ad di Eicma – abbiamo deciso di rendere ricorrente la realizzazione di un contenuto tematico attrattivo. E questo fa parte di una prospettiva strategica che configura il pieno passaggio di Eicma da fiera a evento espositivo ricco anche di iniziative speciali e contenuti extra. La scelta è caduta in modo naturale sulla Dakar, una gara unica al mondo che fa battere ancora forte il cuore degli appassionati. Grazie alla preziosa collaborazione con Aso (Amaury Sport Organisation organizzatore della Dakar e partner ufficiale dell’iniziativa, ndr.) la mostra «Desert Queens» assume un valore ancora più importante e sono certo che sarà una proposta molto apprezzata dal nostro pubblico, oltre a costituire un’ulteriore occasione di visibilità e comunicazione per l’industria motociclistica».
«Eicma - spiega David Castera, direttore della Dakar - non è solo una fiera ma anche un palcoscenico leggendario, un moderno campo base dove si riuniscono coloro che vivono il motociclismo come un'avventura. Qui, la storia della Dakar prende davvero vita: dalle prime tracce lasciate sulla sabbia dai pionieri agli incredibili risultati di oggi. È una vetrina di passioni, un luogo dove questa storia risuona, ma anche un punto d'incontro dove è possibile dialogare con una comunità di appassionati che vivono la Dakar come un viaggio epico. È con questo spirito che abbiamo scelto di sostenere il progetto «Desert Queens» e di contribuire pienamente alla narrazione della mostra. Partecipiamo condividendo immagini, ricordi ricchi di emozioni e persino oggetti iconici, tra cui la moto di Thierry Sabine, l'uomo che ha osato lanciare la Parigi-Dakar non solo come una gara, ma come un'avventura umana alla scala del deserto».
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