I Paesi emergenti sono profondamente divisi. In Asia bene anche l’India, che assicura stabilità politica, e il Vietnam. Brasile e Messico, al contrario, fanno fatica a causa delle scelte dei loro presidenti.
I Paesi emergenti sono profondamente divisi. In Asia bene anche l’India, che assicura stabilità politica, e il Vietnam. Brasile e Messico, al contrario, fanno fatica a causa delle scelte dei loro presidenti.Nel corso dei primi sette mesi del 2024, le Borse dei Paesi emergenti, considerate nell’insieme, hanno mostrato una performance positiva, con l’indice generale in rialzo di circa il 10%. Tuttavia, ci sono forti differenze. Mentre India e Vietnam hanno visto le loro azioni salire mediamente del 13%, il Pakistan si è distinto con un rialzo del 28%. Anche la Cina, pur rimanendo sottotono, ha registrato una crescita del 4,5% del Ftse China 50, in linea con la Corea del Sud. Al contrario, il Brasile e, più in generale, l’America Latina, hanno deluso le aspettative. Per comprendere le dinamiche, è necessario volgere lo sguardo alla Cina. Ancora nel 2020, le aziende cinesi rappresentavano oltre il 40% dell’indice Msci dei mercati emergenti in termini di valore. Oggi questa quota si è ridotta al 25%. La Cina, in particolare, rappresenta la grande delusione degli ultimi anni. «Un crollo del mercato immobiliare, consumi interni al di sotto delle aspettative e crescenti preoccupazioni geopolitiche, acuite dall’invasione russa dell’Ucraina, hanno spinto molti investitori occidentali a fuggire da quello che era considerato un mercato imprescindibile. Tuttavia, la forte sottoperformance degli ultimi anni ha comportato un deterioramento delle valutazioni, aprendo a potenziali opportunità. Non mancano, infatti, gestori e analisti che vedono nella Cina una possibile sorpresa positiva per il futuro», ricorda Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf.Al contrario della Cina, l’India ha vissuto un periodo di forte crescita, trainata dalla vittoria del partito del primo ministro Narendra Modi alle elezioni. Il terzo mandato consecutivo di Modi ha rassicurato gli investitori, favorendo il ritorno dei capitali stranieri. A giugno, il valore del mercato azionario indiano ha superato per la prima volta i 5 trilioni di dollari.L’America Latina invece ha deluso le aspettative negli ultimi trimestri. Il caso del Brasile è emblematico. Nonostante i dati positivi sul Pil (+0,8% nel primo trimestre 2024), alcune mosse del presidente Luiz Inácio Lula, come il licenziamento dell’ad della compagnia petrolifera statale Petrobras, hanno allontanato gli investitori. Anche il Messico, dopo l’entusiasmo iniziale per l’elezione di Claudia Sheinbaum, ha visto i mercati reagire negativamente. Il crollo del 6% della Borsa dopo la sua vittoria testimonia la preoccupazione degli investitori per le possibili conseguenze delle riforme costituzionali promesse dalla Sheinbaum.Il 2024 si conferma dunque un anno di forti contrasti per le Borse emergenti.
Antonio Scoppetta (Ansa)
- Nell’inchiesta spunta Alberto Marchesi, dal passato turbolento e gran frequentatore di sale da gioco con toghe e carabinieri
- Ora i loro legali meditano di denunciare la Procura per possibile falso ideologico.
Lo speciale contiene due articoli
92 giorni di cella insieme con Cleo Stefanescu, nipote di uno dei personaggi tornati di moda intorno all’omicidio di Garlasco: Flavius Savu, il rumeno che avrebbe ricattato il vicerettore del santuario della Bozzola accusato di molestie.
Marchesi ha vissuto in bilico tra l’abisso e la resurrezione, tra campi agricoli e casinò, dove, tra un processo e l’altro, si recava con magistrati e carabinieri. Sostiene di essere in cura per ludopatia dal 1987, ma resta un gran frequentatore di case da gioco, a partire da quella di Campione d’Italia, dove l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti è stato presidente fino a settembre.
Dopo i problemi con la droga si è reinventato agricoltore, ha creato un’azienda ed è diventato presidente del Consorzio forestale di Pavia, un mondo su cui vegliano i carabinieri della Forestale, quelli da cui provenivano alcuni dei militari finiti sotto inchiesta per svariati reati, come il maresciallo Antonio Scoppetta (Marchesi lo conosce da almeno vent’anni).
Mucche (iStock)
In Danimarca è obbligatorio per legge un additivo al mangime che riduce la CO2. Allevatori furiosi perché si munge di meno, la qualità cala e i capi stanno morendo.
«L’errore? Il delirio di onnipotenza per avere tutto e subito: lo dico mentre a Belém aprono la Cop30, ma gli effetti sul clima partendo dalle stalle non si bloccano per decreto». Chi parla è il professor Giuseppe Pulina, uno dei massimi scienziati sulle produzioni animali, presidente di Carni sostenibili. Il caso scoppia in Danimarca; gli allevatori sono sul piede di guerra - per dirla con la famosissima lettera di Totò e Peppino - «specie quest’anno che c’è stata la grande moria delle vacche». Come voi ben sapete, hanno aggiunto al loro governo (primo al mondo a inventarsi una tassa sui «peti» di bovini e maiali), che gli impone per legge di alimentare le vacche con un additivo, il Bovaer del colosso chimico svizzero-olandese Dsm-Firmenich (13 miliardi di fatturato 30.000 dipendenti), capace di ridurre le flatulenze animali del 40%.
Matteo Bassetti (Imagoeconomica)
L’infettivologo Matteo Bassetti «premiato» dal governo che lui aveva contestato dopo la cancellazione delle multe ai non vaccinati. Presiederà un gruppo che gestirà i bandi sui finanziamenti alla ricerca, supportando il ministro Anna Maria Bernini. Sarà aperto al confronto?
L’avversione per chi non si vaccinava contro il Covid ha dato i suoi frutti. L’infettivologo Matteo Bassetti è stato nominato presidente del nuovo gruppo di lavoro istituito presso il ministero dell’Università e della Ricerca, con la funzione di offrire un supporto nella «individuazione ed elaborazione di procedure di gestione e valutazione dei bandi pubblici di ricerca competitivi».
Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
- La trasmissione lancia nuove accuse: «Agostino Ghiglia avvisò Giorgia Meloni della bocciatura del dl Riaperture». Ma l’attuale premier non ebbe alcun vantaggio. Giovanni Donzelli: «Il cronista spiava l’allora leader dell’opposizione?». La replica: «Sms diffusi dal capo dell’autorità».
- Federica Corsini: «Contro di me il programma ha compiuto un atto di violenza che non riconosce. Per difendersi usa la Rai».






