2024-07-23
Duro colpo per al-Qaeda, arrestato in Pakistan l'ex collaboratore di bin Laden
True
Il Dipartimento antiterrorismo (Cdt) del Punjab, la regione più popolosa del Pakistan e la seconda più vasta, ha arrestato venerdì scorso Amin ul Haq Muhammad, già coordinatore della sicurezza del leader di al-Qaeda Osama bin Laden e tutt’ora uno dei principali leader dell’organizzazione terroristica.Il Dipartimento antiterrorismo del Punjab ha affermato di aver avviato un procedimento legale contro Haq accusandolo di aver pianificato un sabotaggio contro importanti installazioni nella provincia. «In una svolta, il leader di alto rango di al-Qaeda, Amin ul Haq Muhammad, uno stretto collaboratore di bin Laden che fu ucciso nel 2011 durante un raid statunitense nel suo nascondiglio nella città di Abbottabad (Pakistan) è stato arrestato dal Dipartimento antiterrorismo del Punjab durante un'operazione basata sull'intelligence», ha affermato il CTD in una dichiarazione.Chi è Amin ul-HaqNato nel 1960, laureato in medicina, ha fatto della lotta armata jihadista una ragione di vita unendosi ad al-Qaeda fin dalla sua fondazione. Dopo aver protetto la fuga di Osama bin Laden scampato alla battaglia di Tora Bora (Afghanistan) che durò dal 6 al 17 dicembre 2001, di Amin ul-Haq si persero le tracce almeno fino al gennaio 2008, quando è stato catturato a Lahore, in Pakistan. Poi nel settembre 2011 è stato rilasciato con le autorità pakistane che all’epoca affermarono che «i legami di ul-Haq con al-Qaeda non possono essere dimostrati inoltre non è in buone condizioni di salute». Motivazioni risibili che sollevarono molti dubbi sull'impegno del Pakistan nella lotta al terrorismo ed in particolare sul ruolo dell’ISI, acronimo di Inter-Services Intelligence, la principale agenzia di intelligence del Pakistan più volte accusata di essere un'entità ambigua che talvolta collabora con il terrorismo islamista, presumibilmente impegnata nella progettazione e realizzazione di attentati. Dopo essere sparito dai radar per alcuni anni Amin ul-Haq è riapparso in Afghanistan dopo il definitivo ritiro dei soldati statunitensi (estate 2021), acclamato dai suoi sostenitori. Nei video si vede il ritorno di ul-Haq che è scortato da decine di auto di combattenti Talebani. Nella dichiarazione del CDT si aggiunge che ul-Haq è stato arrestato nella città di Sarai Alamgir, nel distretto di Gujrat. «Amin ul-Haq era uno stretto collaboratore di Osama bin Laden dal 1996 ed era coinvolto in numerose attività terroristiche. L'arresto di Amin ul-Haq rappresenta un importante passo avanti negli sforzi in corso per combattere il terrorismo in Pakistan e nel mondo», hanno affermato le autorità pakistane aggiungendo che il terrorista arrestato «stava pianificando un progetto terroristico su larga scala nel Paese». Il Pakistan ha assistito a un drammatico aumento delle attività terroristiche nell'ultimo anno, in particolare nel Khyber Pakhtunkhwa e nel Belucistan dopo che il Tehreek-i-Taliban Pakistan (TTP), gruppo fuorilegge, ha posto fine al cessate il fuoco con il governo nel novembre 2022. All’inizio di quest’anno, il Comitato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha affermato nel suo 33° rapporto che il TTP «ha ricevuto un significativo sostegno da al-Qaeda e altre fazioni militanti per l’esecuzione di attacchi in Pakistan, oltre al sostegno dei talebani afghani». Secondo un rapporto annuale sulla sicurezza pubblicato dal Centro per la ricerca e gli studi sulla sicurezza, nel 2023 in Pakistan si sono verificati 1.524 decessi correlati alla violenza e 1.463 feriti in 789 attacchi terroristici e operazioni antiterrorismo, segnando il numero più alto degli ultimi sei anni. Il Khyber Pakhtunkhwa e il Belucistan sono stati i principali centri di violenza, dove si è verificato oltre il 90% di tutti i decessi e l'84% degli attacchi, compresi gli episodi di terrorismo e le operazioni delle forze di sicurezza. Il mese scorso, il Governo federale ha approvato una campagna nazionale antiterrorismo rivitalizzata che simboleggiava la determinazione nazionale a sradicare l'estremismo e il terrorismo dal Paese.Chi c’è al vertice di al-QaedaSecondo l’ultimo report delle Nazioni Unite basato sull'intelligence degli Stati membri, l’organizzazione terroristica fondata da Osama bin Laden è diretta dall’egiziano Saif al-Adel, 62 anni, ex ufficiale delle forze speciali egiziane ed esperto di esplosivi. A partire dai primi anni Novanta al-Adel faceva parte di una squadra che forniva addestramento militare e di intelligence ai combattenti in Afghanistan, Pakistan e Sudan. Ha anche aiutato ad addestrare membri dell'affiliata egiziana di al-Qaida, Jihad islamica egiziana e somala che hanno combattuto le forze statunitensi a Mogadiscio dal 1992 al 1994. Gli Stati Uniti hanno incriminato al-Adel nel 1998 per il suo ruolo nella pianificazione dei bombardamenti mortali delle ambasciate statunitensi a Dar es Salaam, in Tanzania, e Nairobi, in Kenya, che hanno ucciso 224 persone e ne hanno ferite altre migliaia. Al-Adel è anche un membro di lunga data dell'alto Consiglio direttivo di al-Qaida, il Majlis al-Shura, nonché un membro anziano del Comitato Hittin del gruppo, incaricato di governare le operazioni globali di al-Qaida. Il report conferma anche che Saif al-Adel vive in Iran protetto dal regime dei mullah e alcuni funzionari statunitensi sostengono che l'Iran è probabilmente più che disposto ad aiutare la leadership iraniana di al-Qaida, nonostante le significative differenze religiose tra il regime sciita iraniano e le origini del gruppo terroristico come gruppo sunnita.