2024-09-23
Caro Friedman, meglio ballerino che ballista
Caro Alan Friedman, ti scrivo per farti i complimenti: ho visto che ce l’hai fatta, sei entrato nel cast di Ballando con le stelle. Finalmente un ruolo adeguato a te. Come esperto di economia non sei mai stato un granché, come esperto di geopolitica neppure. Ma sono sicuro che su samba e rumba sarai davvero un fenomeno. Dal blablabla al chachacha in fondo il passo è breve. Dal fango al tango, pure. Sinceramente non so come abbiamo potuto pensare che il tuo posto fosse davvero fra capi di Stato e di governo. Il tuo posto è lì, negli studi Rai, fra Milly Carlucci e i Cugini di Campagna. Dove finalmente potrai lasciar riposare il cervello, facendo esprimere la parte migliore di te: il tuo corpo.Ti chiamano Ollio, e ora che vai in pista, attento al soprannome: potrebbe farti scivolare. Persino più di quando parli italiano. Pur essendo da quarant’anni in Italia, infatti, esibisci ancora una pronuncia alla don Lurio. Chissà se ballerai pure come lui. Da sempre ti dai un sacco di arie, impartendo giudizi severi sul nostro Paese. Eppure se hai avuto questo ricco ingaggio lo devi proprio a uno dei nostri principali difetti: la mancanza di memoria. Nel gennaio 2021, infatti, quando in diretta tv definisti la moglie del presidente Usa uscente, Donald Trump, come una zoccola («escort» fu il termine esatto) fosti bandito da tutti i programmi Rai. «Mai più un tale maschilista nella tv pubblica», proclamarono i dirigenti di viale Mazzini. Evidentemente devono averci ripensato. Sarà anche questo un effetto di TeleMeloni.In effetti con Giorgia Meloni sei sempre stato molto tenero. Il complimento migliore che le hai fatto è «pescivendola». Un’altra prova della tua sensibilità verso il genere femminile, perfetta per un programma di prima serata su Rai 1. Ricordo che durante una puntata di Piazzapulita attaccavi Sgarbi che aveva definito Elena Boschi «bellissima». «Bellissima non si può dire! È maschilismo», t’infuriavi. Evidentemente per te è maschilismo definire una donna «bellissima», ma non definirla «pescivendola» o puttana. Del resto alla doppia morale ci hai sempre abituato: per esempio, dopo che per anni ci hai dato lezioni di correttezza, New York Times e The Guardian ci hanno raccontato che prendevi soldi con una società di consulenza per fare attività di lobby ovunque, a cominciare dall’Ucraina. Pagamento off shore alle Seychelles, ovviamente. La correttezza lo esige.Residente ormai da anni in Toscana, ti dici innamorato del tuo Paese d’origine, il quale però non sembra ricambiare. Il New York Times dice che sei «famoso in Italia per essere americano». Là, invece, sembra non ti fili nessuno. Per questo da quarant’anni sei qui, a infestare le nostre tv con le tue sentenze: Salvini? «Antisemita». Orban? «Radioattivo». Trump? «Come Al Capone». Chi vota Brexit? «Poveracci». L’euro? «Vi ha resi più ricchi». Gli immigrati? «Vi pagano le pensioni». Il vaccino? «Chi lo rifiuta va licenziato in tronco». Un giorno in uno studio tv hai scoperto che il tuo vicino di sedia non era vaccinato: volevi andartene perché «se non sei vaccinato mi contagi». Un’altra balla, ovviamente. Una delle tante. Troppe. Ed è per questo che siamo felici della tua nuova (e speriamo definitiva) professione: in pista non avrai certo la leggiadria di Nureev. Ma se proprio dobbiamo tenerti ancora in Italia, meglio come ballerino che come ballista.