2020-06-27
Al concertone anti Covid l’Italia mette i soldi e poi non viene invitata
Bill Gates e l'Ue chiamano i vip contro la pandemia, da Naomi Campbell a Miley Cyrus Roma ha promesso 381 milioni, ma in programma non c'è nessun nostro relatore.Canta che ti passa il Covid. Mentre milioni di persone in tutto il mondo piangono la perdita del lavoro e la popolazione si trova a fare i conti con le conseguenze psicologiche del prolungato lockdown, la Commissione europea ha pensato bene di organizzare un concerto. È un parterre de roi, almeno dal punto di vista musicale, quello che si esibirà oggi per l'iniziativa «Global Goal: Unite for our future» (tradotto suona «obiettivo globale: uniti per il nostro futuro»). Si va da Shakira ai Coldplay, da Justin Bieber fino a Miley Cyrus, protagonista qualche giorno fa di un singolare scambio su Twitter con il nostro premier Giuseppe Conte. Sono attese, in qualità di ospiti, numerose altre celebrità. Tanto per citarne qualcuna: l'attrice Charlize Theron, l'ex calciatore David Beckham, la supermodella Naomi Campbell e il comico Chris Rock. Per carità, sulla carta lo scopo - raccogliere fondi per trovare una cura o un vaccino in grado di prevenire la malattia causata dal coronavirus - è più che nobile. Finora, la «Telethon europea» annunciata dal presidente della Commissione Ursula von der Leyen il 24 aprile, e partita ufficialmente il 4 maggio, ha raccolto 9,8 miliardi di euro, 6,5 dei quali promessi dai paesi dell'Ue, dalla Commissione e dalla Banca europea per gli investimenti. Quella in programma oggi, tuttavia, somiglia più che altro a una passerella. Gli importi delle donazioni messe sul piatto e dalle organizzazioni coinvolte, infatti, sono noti già da svariate settimane. Ma tant'è, forse la voglia di festeggiare era troppa. Ovviamente non è tutta farina del sacco di Bruxelles. Una tale mobilitazione di star è stata resa possibile grazie alla collaborazione stretta dalla Von der Leyen con Global Citizen, promotrice ogni anno di un festival musicale ricco di cantanti e ospiti famosi. Global Citizen è una costola di Global Poverty, organizzazione no profit impegnata nella lotta contro la povertà, fondata nel 2008 dall'attivista australiano Hugh Evans. Tra i partner dell'iniziativa troviamo, oltre alla Commissione europea, i big mondiali della filantropia: la Bill & Melinda Gates Foundation, la Bloomberg Philantropies e la britannica Wellcome. Global Poverty nasce per combattere la povertà, ma di certo non quella dei suoi esponenti di spicco. Su tutti svettano l'ad Hugh Evans, e il direttore generale Elizabeth Henshaw, i quali si mettono in tasca ogni anno uno stipendio da 345.000 dollari (circa 308.000 euro). Sommati, i compensi dei 10 top manager dell'organizzazione arrivano a circa 2 milioni di dollari. Senza contare i 6 milioni di dollari all'anno che se ne vanno per un altro centinaio di dipendenti, più 600.000 dollari in benefit vari. E manco a dirlo, Global Poverty ha un rapporto speciale con i coniugi Gates, dal momento che per finanziarne le iniziative ha elargito dal 2015 al 2017 la bellezza di 20 milioni di dollari (circa 17,8 milioni di euro). Un appoggio che ha garantito la presenza di un membro della fondazione dei Gates (il direttore dei programmi di advocacy Daniel Green) all'interno del consiglio di amministrazione della creatura di Evans. Non si tratta di una coincidenza. Come già scritto in passato su queste stesse pagine, la Commissione ha di fatto appaltato le risorse raccolte tramite il Coronavirus global response ai Gates. Ciascuno dei sei capifila riconducibili ai tre partneriati dell'Act accelerator (Gavi e Cepi per il vaccino, Therapeutics accelerator e Unitaid per le cure, e Find e Global fund per gli strumenti di diagnosi) risulta in qualche modo legato al fondatore di Microsoft. Contattata lo scorso maggio della Verità, la Commissione ha spiegato che i soggetti privati coinvolti nella ricerca «in linea di principio non sono obbligati a rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale, ma ci aspettiamo che tutti perseguano il nostro stesso scopo di strumenti diagnostici, cure e vaccini universali e sostenibili». Tecnicamente, dunque, non c'è nemmeno la garanzia assoluta che una volta sviluppato il vaccino, Bruxelles ne possa disporre liberamente.Nel frattempo, giusto per marcare il territorio, all'evento di oggi è prevista la presenza di Melinda Gates, mentre il marito Bill ha inviato nei giorni scorsi un videomessaggio. La scaletta dell'incontro che precederà il concerto vede tra i protagonisti, oltre a Ursula von der Leyen, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Boris Johnson, la presidente del board del Gavi Ngozi Okonjo-Iweala e la premier norvegese Erna Solberg. E l'Italia? Nel programma dell'evento, del nostro Paese non c'è traccia. Eppure, l'esecutivo ha promesso di versare alla causa ben 381 milioni di euro. Cifra alla quale vanno aggiunti i 324 milioni di euro pro quota del bilancio Ue, utilizzati per finanziare i 2,7 miliardi dello Strumento per il sostegno di emergenza (Esi), fondo attivato lo scorso aprile e dal quale la Commissione attingerà per attuare la strategia per i vaccini. Una bella sommetta, se consideriamo che siamo tra gli Stati più colpiti dalla pandemia. Forse, a ben vedere, una seggiola per assistere al concerto ce la saremmo meritata anche noi. Sembra proprio che a Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza toccherà, letteralmente, cantarsela e ballarsela da soli.