2024-11-02
Per la sinistra gli agenti meritano i tuguri
Rafaelo Executive Albania
Polemiche dei progressisti per gli hotel a quattro e cinque stelle selezionati per ospitare poliziotti e carabinieri in missione nei centri migranti in Albania. Ma i costi inferiori rispetto all’Italia permettono di scegliere strutture con più comfort per le Forze dell’ordine.Meglio in un sottoscala a Durazzo attraversato dai topi o meglio dentro un bunker di Henver Hoxha con vista mare, di quelli fatti costruire dal dittatore negli anni Cinquanta per proteggere il meraviglioso comunismo reale dalle tentazioni occidentali? Il Pd e il Movimento 5 stelle hanno una così alta considerazione dei poliziotti italiani che li vedrebbero bene in uno di questi luoghi ameni, a costo zero. E per favore cento flessioni sul pavimento umido prima di allungarsi in branda, senza dimenticare di spegnere la lampadina tremolante che pende dal soffitto. Pur di lenire la gastrite politica derivata dall’accordo sui migranti firmato da Giorgia Meloni con l’Albania, progressisti e populisti che ieri festeggiavano i 100 miliardi gettati al vento con il Superbonus, oggi fanno le pulci al ministero dell’Interno per gli 80 euro al giorno destinati all’alloggio delle forze di polizia italiane che dovranno occuparsi in terra straniera dei migranti. Nell’ambito dei servizi connessi alla missione albanese nei centri di accoglienza di Shengin e Gijder, il dicastero guidato da Matteo Piantedosi ha infatti stanziato una spesa complessiva annua di 8,9 milioni di euro per le 295 guardie (polizia e carabinieri) che a rotazione dovranno occuparsi della gestione dei due hub all’estero, resi necessari da un decennio di disastri della politica di accoglienza in Italia. Il Viminale ha poi precisato che i circa 9 milioni sono la cifra massima stimata.Dai documenti del dipartimento di Pubblica sicurezza visionati dall’agenzia LaPresse, gli 80 euro riguardano un appalto per un «servizio di alloggiamento in camere d’albergo con ristorazione e servizi connessi per la durata di 12 mesi». L’accordo è stato siglato con la società Rafaelo resort di Shengin, che metterà a disposizione delle forze dell’ordine italiane due alberghi, il Rafaelo executive e l’Hotel comfort (quattro e cinque stelle) entrambi con vista mare, centro benessere, piscina e ovviamente ristorante poiché il vitto è compreso nel prezzo. Nel protocollo è previsto l’ipotetico utilizzo di un terzo albergo, il Rafaelo lake, non ancora concluso e quindi subordinato a un futuro sopralluogo per la verifica degli standard.Nelle scorse settimane la scelta aveva suscitato la protesta del sindacato delle guardie penitenziarie, che si erano sentite discriminate perché confinate in caserme e compound neppure paragonabili agli hotel. Oggi ad alzare la voce è l’opposizione, che pur non avendo la più pallida idea di come gestire i flussi (fra criminalità, degrado e schiavitù da consegna a domicilio), è fortemente contraria a qualsivoglia soluzione che si discosti dalla curiale e fallimentare «assistenza diffusa». Eppure vitto e alloggio per 80 euro al giorno in un quattro o un cinque stelle è un buon affare. Molte agenzie turistiche farebbero salti di gioia se riuscissero a spuntare simili prezzi per i vacanzieri con pinne ed occhiali da sub. È anche un gesto di considerazione e rispetto da parte della pubblica amministrazione per le forze di polizia in missione estera, impegnate in un compito delicato con implicazioni diplomatiche non banali. A differenza di ciò che speravano piddini e grillini, gli agenti italiani non finiranno in qualche stamberga, e nei pochi momenti di relax potranno godere di una più che dignitosa accoglienza nei due casermoni stile Viserbella, dove peraltro nessun giornalista de La Repubblica manderebbe neppure la suocera.Niente di paragonabile con le destinazioni all inclusive di chi critica la scelta ed è avvezzo ai resort della Versilia e della Sardegna, dove le five stars sono ben altra cosa rispetto a quelle albanesi. Detto questo, è curioso che un grillino detesti i cinque stelle. Alfonso Colucci, capogruppo M5s in commissione Affari costituzionali, ci riesce con un intervento che trasuda benaltrismo in purezza. «Apprendiamo che il governo Meloni intende spendere 9 milioni l’anno per l’accoglienza in alcuni alberghi degli agenti impegnati nell’operazione propaganda in Albania. Le Forze di polizia hanno bisogno di ben altro, ovvero di un aumento degli stipendi, di dotazioni tecniche, dell’ampliamento degli organici. I cittadini reclamano maggiore sicurezza e presidi di legalità e non meritano di dover pagare i docufilm del governo». Dimenticandosi dei disastri di Superbonus e Reddito di cittadinanza con ben altre cifre in campo, Colucci si lancia in un assalto all’arma bianca agli 80 euro al brigadiere (frutta o dolce): «Come Movimento 5 stelle abbiamo sempre detto che questa operazione Albania sarebbe stata un fallimento e un prolasso di risorse economiche. Ora i cittadini italiani ne hanno la prova ed è grave che questo flop sia a carico loro». Tutto ciò è ovviamente ipotetico perché l’operazione Albania è ancora sub iudice, nel senso che più di un tribunale mette i bastoni fra le ruote al progetto governativo. Nonostante questo, la polemica sugli ozi di Shengin infuria. E Matteo Renzi commenta: «I poliziotti servono in strada, non in Albania». A far contenta la sinistra ci sarebbe la soluzione Ilaria Salis, ma in un Paese civile e sicuro come l’Albania occupare case è ancora un reato.
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