2024-05-17
Sgambetto dell’Agcom a Vespa. Bloccato il duello tv Meloni-Schlein
Solo la metà dei partiti ha dato il via libera al confronto in Rai. Ed Enrico Mentana gongola.Niente confronto polarizzatore: salta il duello previsto per il 23 maggio a Porta a Porta, su Rai 1, tra Giorgia Meloni e Elly Schlein. Che si trattasse di una forzatura, considerato che le Europee si svolgono con il proporzionale, era chiaro a tutti. E così alla fine la Rai si è dovuta adeguare all’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che aveva stabilito che il duello potesse andare in onda solo se fosse stato accettato da una larga maggioranza delle liste in competizione elettorale. Su otto principali partiti, quattro hanno detto sì (Fdi, Pd, Lega e Iv) e quattro no (M5s, Forza Italia, Avs e Azione) e quindi niente da fare. Ci resta male Bruno Vespa: «Ci è stato proibito il confronto tra due donne che per la prima volta nella storia italiana sono al vertice nei rispettivi ruoli. È una vittoria della democrazia? Non ne sono convinto». Addolorata anche la Schlein, che contava sul «traino» della Meloni per drenare qualche votarello agli altri partiti di opposizione: «C’è chi preferisce rinunciare», riflette la Schlein, «a una opportunità di confronto in prima serata pur di negarla alle due donne che guidano i primi due partiti d’Italia». In realtà, le regole si applicano e basta, sia che si tratti di donne che di uomini, come fa notare Carlo Calenda: «Il confronto a due», scrive sui social il leader di Azione, «avrebbe rappresentato una violazione della par condicio e una distorsione delle regole proporzionali del voto. Usare l’argomento delle donne per coprire tutto ciò è una triste strumentalizzazione. Confronto tra tutti quando volete. Donne e uomini». «Non è un sistema maggioritario», sottolinea il segretario di Forza Italia Antonio Tajani, «io ricordo Berlusconi contro Occhetto, Berlusconi contro Prodi, ma lì erano i due leader della coalizione, adesso sono solo leader di partito. Forse è meglio fare tutti quanti insieme e poi i cittadini valuteranno». Pronto a ospitare un dibattito con tutti i leader dei principali partiti Enrico Mentana, direttore del tg di La7. «L’Agcom», commenta il leader del M5s Giuseppe Conte, «ha stabilito che il confronto Meloni-Schlein non rispettava la parità di trattamento e di condizioni rispetto alle altre forze politiche, tant’è che la Rai l’ha dovuto annullare. Non è una bella figura perché si è tentata una polarizzazione in un sistema elettorale che è di proporzionale puro, in cui ogni forza politica corre per sé. Mentana», aggiunge Conte, «ha offerto invece un confronto rispettando la parità di condizione. Per questo ho accettato il suo invito: Giorgia Meloni cosa farai?». Non si sa, così come non è chiaro cosa farà la Schlein, che a precisa domanda risponde: «Ho sempre detto che sarei stata disponibile a un confronto con la presidente del Consiglio dovunque e in qualunque momento. Ho lasciato a lei dare disponibilità, è andata così. Noi andiamo comunque avanti sulla nostra strada». Alla fine al confronto su La7, ironia della sorte, potrebbero esserci tutti tranne la Meloni e la Schlein.