2023-05-12
Africano segue donna fino a casa: entra di forza e tenta di stuprarla
La donna è stata seguita fin dentro l’abitazione e picchiata da un gambiano, poi arrestato in flagranza. Ma per il sindaco Giuseppe Sala la situazione è sotto controllo. Il governatore Attilio Fontana: indegno di un Paese civile.Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi non ha fatto in tempo ad affermare che a Milano «non esiste un’emergenza sicurezza» che un’altra aggressione sessuale, questa volta tentata, è andata a ingrossare l’inquietante conta dell’ultimo periodo: il marocchino che ha violentato la ragazza appena uscita dal ristorante spingendola nella sua automobile, l’egiziano che ha aggredito la studentessa sul treno, il marocchino che ha stuprato nell’ascensore della stazione centrale la turista connazionale che vive a Parigi, i due marocchini che hanno palpeggiato una studentessa in piazza Duomo, il somalo che dopo aver attirato nella sua tenda una clochard disabile ha abusato di lei, e mercoledì pomeriggio un gambiano ventitreenne, irregolare, incensurato e senza fissa dimora, si è infilato a casa di una quarantaquattrenne di origine polacca in una zona considerata tranquilla perché residenziale (nelle vicinanze di via Washington) in pieno giorno e ha cercato di violentarla. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, che ieri l’hanno arrestato su disposizione del pubblico ministero di turno Paolo Filippini, il gambiano sarebbe riuscito a entrare nel palazzo, sfruttando l’attimo in cui il portone era ancora aperto. Avrebbe seguito la vittima che era da poco rientrata a casa e non aveva ancora chiuso la porta. Ha infilato il piede per impedirne la chiusura. E appena ha avuto la vittima a tiro l’avrebbe colpita con un paio di cazzotti in pieno volto per tramortirla. Poi ha continuato a colpirla, anche in testa. La donna però non ha perso lucidità e, quando l’aggressore ha cercato di strapparle di dosso i vestiti (riuscendo però a sfilarle solo la camicetta), è riuscita a reagire. Ma, soprattutto, ha cominciato a urlare. Lui per un attimo l’ha mollata. E visto che non era riuscito a ottenere quello che voleva, si è messo a rovistare nell’appartamento per cercare almeno di portare via qualcosa. I vicini hanno sentito le urla e hanno subito chiamato il 112. I carabinieri sono arrivati pochi minuti dopo e il gambiano era ancora all’interno dell’appartamento. L’incubo in cui era piombata da quarantaquattrenne è terminato con l’arresto in flagranza di reato per tentata rapina aggravata. La donna è stata accompagnata al pronto soccorso per le ferite riportate durante l’aggressione: è stata dimessa con una prognosi di ben 14 giorni. Nella richiesta di convalida del provvedimento il pm Filippini, oltre a sottolineare la pericolosità e la determinatezza dimostrate dal gambiano, ha contestato anche il reato di violenza sessuale (d’altra parte i carabinieri hanno trovato la donna seminuda al loro arrivo e la situazione è apparsa subito inequivocabile). Sulla misura cautelare deciderà il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano nelle prossime ore, dopo aver ascoltato la versione dell’arrestato. Sulla repressione dei reati le forze dell’ordine stanno fornendo risposte immediate. Fatta eccezione per i due molestatori marocchini in piazza Duomo (che, nonostante gli identikit forniti dalla vittima, non sarebbero ancora stati individuati), gli altri aggressori sessuali sono stati tutti arrestati.La presenza di Piantedosi a Milano ha fatto tirare il fiato alla politica. E il sindaco green Beppe Sala, confortato dalle parole del ministro, ha ricominciato a nascondere la polvere sotto il tappeto, circoscrivendo i pericoli alla zona della stazione centrale. Ieri se ne è uscito così: «Ha ragione Piantedosi, sulla sicurezza stiamo lavorando. Quando è diventato ministro mi ha chiamato per dirmi che c’era da lavorare, ha sentito me e i sindaci di Roma e di Napoli per cominciare a lavorare dai luoghi più delicati e cioè le stazioni». Poi ha aggiunto: «Non dobbiamo parlare di emergenza, ma è una situazione che va affrontata». Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, invece, ha spostato il focus: «L’insicurezza è soprattutto percepita, ma mi permetto di dire che in un Paese civile e in una città civile non si può fare il raffronto tra 107 stupri e 87 stupri. In un Paese civile gli stupri non dovrebbero esserci, punto. Quindi fin tanto che ce ne sarà uno la sicurezza percepita rimarrà sempre poco percepita, perché una ragazza non sa se sarà lei la sfortunata di quell’unico stupro». E ha affermato: «Noi dobbiamo fare in modo le nostre ragazze possano circolare in assoluta tranquillità». Fontana si è detto «soddisfatto», perché «il ministro ha accertato che la situazione va affrontata e ha promesso l’invio di 430 nuovi agenti, un messaggio importante, anche ai fini della percezione della sicurezza perché vedere una divisa è rassicurante».E ha dimostrato di tenere bene a mente le cause: «Questa situazione si è creata a seguito del far finta di non vedere che cosa stava succedendo, facendo finta di non riconoscere che l’immigrazione incontrollata non può che portare a queste conseguenze». L’eredità del Viminale guidato da Luciana Lamorgese, insomma, ha un certo peso specifico.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)