2024-12-06
Affitti brevi, Piantedosi tira dritto. Ma sconfessa il no della «sua» Lega
Il ministro: «Sulle keybox applichiamo una norma esistente». Il Carroccio è contrario.Passare dall’affitto breve all’afflato brevissimo: è questa la chiave della polemica che si sta allargando attorno allo stop alle reception da remoto e alle cassette per l’accesso ai b&b: una faccenda che riguarda ufficialmente 35.000 appartamenti - interessate sarebbero circa 45.000 persone che ci campano sopra - ma che in realtà supera le 150.000 unità abitative con società che ne gestiscono a decine. La Lega, di fatto, si mette contro il «suo» ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ma parla a nuora (Piantedosi) perché suocera (Daniela Santanchè) intenda. La Lega nei corridoi non fa mistero di non gradire le azioni del ministro del Turismo anche perché, tra le sue fila, ci sono uomini che ambiscono a quella casella. Invece la Santanchè ha costruito sulla regolamentazione dei bed&breakfast un pezzo non irrilevante della sua azione di governo e in perfetto accordo col ministro dell’Interno ha varato la stretta al ricevimento da remoto.Ieri Piantedosi è tornato sull’argomento keybox vietate (sono le cassettine a combinazione dove si prendono e si lasciano le chiavi degli appartamenti senza bisogno che chi affitta sia fisicamente presente al ricevimento) affermando: «Abbiamo semplicemente richiamato con un atto amministrativo, una circolare del capo della polizia, si tratta di applicare una norma che c’è anche per esigenze connesse alla sicurezza e alla prevenzione antiterroristica. Soprattutto in un’epoca in cui addirittura chiudiamo le frontiere con altri Paesi, sospendendo la libera circolazione di Schengen, sarebbe incongruo non prevedere il rafforzamento o comunque l’applicazione di norme di sicurezza in cui è previsto che l’accesso alle varie strutture ricettive debba essere fatto previa compiuta identificazione degli occupanti. Non abbiamo innovato nulla».La sottolineatura sulle frontiere è un segnale alla Lega quasi a dire: ma come? Da una parte volete chiudere ai migranti, segnalate crescenti problemi di sicurezza e dall’altra, invece, volete che ci sia una sorta di area grigia nel cuore delle città? La polemica, che ha ripreso vigore dopo la tragica morte della giovane Emanuela Chirilli, soffocata nell’incendio di un b&b a Napoli, rischia di avere un peso politico notevole. A favore si sono schierati, come riferito ieri sulla Verità, sia Fratelli d’Italia, per bocca dell’onorevole Gianluca Caramanna, sia Forza Italia, col deputato Paolo Emilio Russo. La Lega, invece, con una nota del dipartimento economico del partito guidato da Armando Siri, afferma: «Esprimiamo perplessità. La sicurezza va tutelata, ma non si capisce perché se con lo Spid o l’identificazione da remoto si fa di tutto non si possa affittare un appartamento. Temiamo», sottolinea la Lega che forse non si ricorda che Piantedosi è sì un tecnico, ma era capo di gabinetto di Matteo Salvini che lo ha imposto al Viminale, «una misura che rischia di alimentare il nero e di penalizzare ulteriormente il diritto di proprietà». Timori che il resto della maggioranza respinge sottolineando come solo a Roma, col Giubileo, si attende l’arrivo di 30-35 milioni di turisti.Peraltro, è curioso che Piantedosi, per tornare sull’argomento, abbia scelto Firenze mentre partecipava dell’inaugurazione della mostra storico documentaria «L’Italia di Giovanni Spadolini» in vista del centenario dell’ex presidente del Consiglio. Proprio Firenze, con il sindaca del Pd Sara Funaro è stata la prima città - i b&b sono esplosi come funghi occupando tutto il centro-storico - a dichiarare guerra alle keybox per ragioni di sicurezza e anche estetiche, visto che rovinano i palazzi rinascimentali. Per ora sono vietate nella zona patrimonio dell’Unesco, ma la Funaro vuole, modificando il regolamento di polizia urbana, vietarle in tutto il Comune. Ha un alleato in Piantedosi che, però, rischia di aver perso la chiave che apre alla Lega.
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.