2019-05-29
Adesso pure il vescovo di Juncker scomunica il leader del Carroccio
Il lussemburghese Jean-Claude Hollerich, capo della Conferenza episcopale europea, contro la scelta di mostrare il rosario. Rincarano Avvenire e L'Osservatore Romano. Il politologo della Civiltà Cattolica: «Atto da politeisti».Sarà anche vero che Matteo Salvini, come dice il capo dei vescovi europei, monsignor Jean-Claude Hollerich, il rosario lo mostra ma non lo prega. A guardare la stizza delle gerarchie cattoliche, però, viene il sospetto che certi prelati, anziché pregare, rosichino. Il trionfo della Lega alle elezioni di domenica ha sconvolto teologi e testate vaticane.In queste ore, ad esempio, padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica (uno che si è accreditato come una specie di portavoce ufficiale del Papa), si sta scatenando su Twitter. Tra le decine di post contro i sovranisti, campeggia quello con un'icona alle spalle di Salvini, appoggiata su una mensola «tra un tapiro e un cappello “Make America great again". Nel deposito dei simboli utili selezionati a festeggiare il proprio successo». Gesù strumentalizzato, scambiato «per Big Jim» dal leader del Carroccio. La bacheca di Spadaro è un profluvio di manifestazioni di panico per il destino dell'Italia, seguiti però dalla #smentita di ieri (l'esegeta di Francesco ci ha messo davanti l'hashtag): «Non ho mai detto di una persona specifica che non è cristiana». Non si preoccupi, padre. Un po' più in là ci si è spinto il «politologo» della sua rivista, il gesuita Francesco Occhetta. In un'intervista a Tv 2000, ha praticamente dato a Salvini del pagano: «L'uso di simboli religiosi durante i comizi elettorali e dopo l'esito elettorale rappresenta una dimensione sacrale legata al politeisimo». Manca poco e La Civiltà Cattolica darà del satanista al ministro dell'Interno. Ma arriverà tardi: come ricorderete, quest'inverno ci aveva già pensato Famiglia Cristiana («Vade retro, Salvini»). Padre Occhetta, che a questo punto ricorda l'ex leader della sinistra più per le idee che per il cognome, ha sottolineato: «I cattolici che hanno costruito l'Europa e la democrazia non hanno mai utilizzato simboli religiosi, ma hanno prediletto la dimensione della laicità». Sulla stessa lunghezza d'onda c'è il presidente del Comece, la Commissione delle Conferenze episcopali europee, nonché vescovo del Lussemburgo, monsignor Hollerich. In un'intervista all'Adkronos, il prelato si è scagliato contro il vicepremier Salvini: «A chi si appropria dei simboli religiosi in politica, ricordo che il crocifisso e il rosario servono per pregare, non per votare o per prendere consensi alle elezioni o per esibirli dopo una vittoria elettorale». Certo, è curioso che Hollerich si lamenti del fatto che i cattolici siano minoranza in Europa. Ma come? La Chiesa dà in escandescenze per un politico, forse l'unico in Occidente, che si proclama credente, il segretario di Stato vaticano ci spiega addirittura che «invocare Dio per sé stessi è sempre molto pericoloso», le gerarchie ecclesiastiche pretendono che nessuno trasporti in politica i valori religiosi, e poi il capo dei vescovi europei si meraviglia se i cattolici sono minoranza?Per i vescovi e per i giornalisti delle loro testate, effettivamente, sembra essere peggio Salvini con in mano un rosario che la secolarizzazione con uteri in affitto, matrimoni gay e chiese trasformate in moschee. Lo prova il corsivo, anzi, l'analisi, per citare alla lettera il nome della rubrica, di Avvenire. Ieri, il quotidiano della Cei identificava «l'Europa come la vorremmo» con l'ammucchiata di «democratici, liberali, ambientalisti». Sì, avete letto bene: sul giornale ufficiale della Conferenza episcopale italiana si celebra «l'onda verde» dei Grüne tedeschi, quelli che vorrebbero spalancare le frontiere ai presunti rifugiati Lgbt e che si battono per legalizzare le droghe leggere.Peraltro, la presunta «analisi» offre una lettura dell'esito delle elezioni quanto meno discutibile: a vincere sarebbero stati gli europeisti, che hanno arginato «l'armata delle tenebre» (così vengono definiti i partiti più votati dal popolo italiano, francese e inglese: quando si dice il rispetto per gli elettori). Già, peccato che questo trionfo dei «buoni» si ridurrà a una conventio ad excludendum allestita da forze politiche con programmi incompatibili, un'accozzaglia peggiore del peggior pentapartito della nostra Prima Repubblica.D'altro canto, quanto ad analisi lucide del voto, è difficile superare la vetta raggiunta dall'Osservatore Romano. L'editoriale del direttore, Andrea Monda, lunedì riduceva il verdetto delle urne a un voto «contro», a una reazione frutto della paura, che «rende pazzi e spezza i legami». Ecco. Per il quotidiano vaticano, chi chiede la regolamentazione dei flussi migratori, la fine dell'austerità e il ridimensionamento dell'eurocrazia è semplicemente un pazzo. Magari uno che non prega veramente il rosario, perché se lo preghi il rosario «cambia la mente», ha detto monsignor Hollerich. Verissimo. Ma che intende davvero il prelato lussemburghese? Il rosario dovrebbe condurci a Gesù Cristo o a Jean-Claude Juncker?
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)