2024-03-09
Adesso Biden ha davvero paura di Trump
Al Congresso il presidente ha citato 13 volte il suo rivale, come fosse un comizio elettorale: chiaro segno di nervosismo. Del resto è in svantaggio in tutti gli Stati chiave. Inoltre, la corrente filopalestinese dei dem rischia di azzoppare le sue chance di vittoria.Joe Biden è nervoso. La ragione? Ha paura di Donald Trump. A certificarlo è stato, l’altro ieri, il discorso sullo stato dell’Unione che, come di consuetudine, l’inquilino della Casa Bianca ha pronunciato davanti alle Camere riunite del Congresso: un discorso, sia detto per inciso, ben poco istituzionale e assai simile a un comizio elettorale. Per carità, non è certo uno scandalo che un presidente in carica in cerca di riconferma usi quest’occasione per rivendicare i risultati (veri o presunti) della sua amministrazione. Il problema sorge semmai quando parte consistente di questo discorso - che dovrebbe per l’appunto essere il più possibile istituzionale - viene dedicata a sparare a zero sul proprio avversario elettorale. In poco più di un’ora, Biden ha tirato in ballo Trump ben 13 volte (pur senza mai citarlo per nome e limitandosi a definirlo il «predecessore»): segno neanche tanto vago di una vera e propria ossessione da parte del presidente per il candidato repubblicano, che ha a sua volta bollato il discorso del rivale come «rabbioso, polarizzante e pieno di odio». D’altronde, è possibile che a mettere sotto pressione il team elettorale di Biden siano stati due elementi: lunedì la Corte suprema ha ammesso la candidabilità di Trump, mentre - secondo un sondaggio di Bloomberg News - l’ex presidente sarebbe al momento avanti in quasi tutti gli Stati chiave. Ma che cosa ha detto l’inquilino della Casa Bianca giovedì? Innanzitutto ha attaccato Trump, accusandolo di aver esortato Vladimir Putin a invadere l’Europa, minacciando la Nato. Il riferimento era alle controverse parole pronunciate dall’ex presidente poche settimane fa in Carolina del Sud. Andrebbe però ricordato che, in quel contesto, Trump stava estremizzando comunicativamente un concetto: se gli alleati della Nato vogliono essere difesi dagli Usa, devono contribuire adeguatamente alle spese dell’Alleanza atlantica. Una linea, questa, che, seppure con toni meno traumatici, fu portata avanti anche dall’amministrazione Obama (in cui Biden era vicepresidente). Tra l’altro, Biden ha detto che Trump si sarebbe «inchinato» a Putin. Eppure fu Trump, nel 2019, ad approvare le sanzioni al Nord Stream 2, irritando Russia e Germania: sanzioni che Biden invece revocò a maggio 2021. Quello stesso Biden che, sempre nel 2021, avviò una distensione con l’Iran assai gradita al Cremlino. L’inquilino della Casa Bianca ha poi accusato Trump di essere il responsabile del ribaltamento di Roe v Wade da parte della Corte suprema nel 2022. Tesi curiosa. Trump ha nominato tre giudici supremi durante il suo mandato, come Biden ne ha finora nominato uno. La Costituzione funziona così. A meno che il presidente non stia suggerendo che vanno bene solo le designazioni fatte dai dem. Senza poi trascurare che, nello stesso 2022, l’attuale Corte suprema diede ragione a Biden sul contenzioso relativo alla Remain in Mexico policy. Ma non è tutto. Biden ha incolpato Trump del naufragio di un recente accordo parlamentare che avrebbe - a suo dire - consentito una politica più severa alla frontiera meridionale. Eppure nell’arco di tre anni Biden non ha fatto quasi nulla per fronteggiare le crescenti ondate di immigrati irregolari che pervenivano al confine (il record di arrivi si è del resto registrato proprio durante la sua presidenza). Non a caso, i sondaggi mostrano che il presidente è molto impopolare sulla gestione della frontiera. Che ora venga a dare la colpa di ciò al predecessore, quindi, lascia un po’ perplessi.Biden ha inoltre rivendicato di aver fatto abbassare l’inflazione. Peccato però che, a giugno 2022, quest’ultima avesse toccato il suo record in 40 anni anche a causa delle politiche economiche dell’attuale Casa Bianca. Inoltre, è vero che l’inflazione americana oggi è scesa. Tuttavia il dato resta comunque superiore a quello dei tempi di Trump, mentre il merito dell’abbassamento è più attribuibile alla Fed che alla Casa Bianca. Non solo. Biden ha rivendicato la creazione di 15 milioni di posti di lavoro. Un dato corretto ma decontestualizzato: sotto questo aspetto, la stessa Cnn ha sottolineato «che Biden è entrato in carica in un insolito contesto pandemico che rende molto difficile un confronto significativo con altri periodi».Ma il presidente sembra avere avuto problemi anche alla sua sinistra. Durante il discorso, le deputate dem ultra progressiste, Rashida Tlaib e Cori Bush, hanno esposto cartelli che chiedevano il cessate il fuoco a Gaza. Ricordiamo che la Tlaib, oltre a essere la più dura esponente filopalestinese dell’Asinello, rappresenta il Michigan: Stato cruciale alle prossime presidenziali e, alle cui recenti primarie dem, circa 100.000 elettori hanno votato l’opzione «non allineato» anziché l’attuale presidente americano. Non solo. Pressato dalla deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene sulla morte di Lake Riley, una ragazza uccisa a febbraio in Georgia da un venezuelano entrato in America illegalmente, Biden, sbagliando il nome della vittima, ha affermato: «Lincoln Riley? Una giovane donna innocente uccisa da un clandestino!». Il fatto che il presidente abbia usato il termine «clandestino» ha irritato alcuni esponenti del Partito democratico, mentre il sito della Casa Bianca sembra aver espunto la frase dalla pubblicazione del discorso. Insomma, Biden continua a incorrere in gaffe, mentre fa sempre più fatica a barcamenarsi tra le spaccature che attraversano l’Asinello. È infine chiaro che, fissandosi così tanto su Trump anziché ignorarlo, il presidente ha finito col tradire una certa irrequietezza sul piano elettorale. È quindi lecito dubitare del fatto che il discorso di giovedì possa riuscire a rilanciare la sua claudicante campagna.
Chiara Appendino (Imagoeconomica)