
Per rilanciare la compagnia, l'americana Usaerospace propone un investimento di 1,5 miliardi di dollari. A guidarla una donna dalla vita avventurosa e misteriosa che faceva affari in Somalia e che si presenta come discendente del presidente statunitense.«La futura newco di Alitalia si doterà di un piano industriale che, in assoluta discontinuità con i precedenti modelli, consentirà all'Italia, nel rispetto dei principi di concorrenzialità e di libera iniziativa economica, di disporre di una compagnia aerea in grado di contribuire alla ripresa economica del Paese ma soprattutto di competere sul mercato internazionale del trasporto aereo». Lo ha detto ieri il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli nella sessione del question time alla Camera. Il ministro promette, rassicura. Eppure la newco a trazione pubblica ancora non si vede. Così come il comandante che dovrà sedere alla cloche del rilancio. La cui scelta è mandata in stallo dalla politica sempre famelica di poltrone, anche quelle più scomode. Il collega della De Micheli, Stefano Patuanelli, capo del Mise, ha detto nei giorni scorsi che nelle casse di Alitalia ci sono ancora 232 milioni senza però chiarire quanti di questi arrivano dalla vendita di biglietti per voli poi cancellati per l'emergenza Covid. Di deciso c'è soltanto il nome degli advisor scelti dal Mef per il piano industriale della nuova società: Oliver Wyman. Ovvero gli stessi consulenti che già avevano lavorato all'integrazione con le Ferrovie di cui Delta avrebbe dovuto fare da pivot industriale. Per ora l'unica certezza è che Alitalia è diventata troppo piccola per poter sopravvivere. Chi salirà a bordo? Ieri davanti alla Commissione trasporti sono stati ascoltati i rappresentanti dell'americana Usaerospace che si era già fatta avanti ad aprile per il «lotto unico» al pari di Almaviva e della Sinergy di German Efromovich. «Mettiamo sul piatto un impegno importante che vorremmo prenderci insieme al governo italiano per la rivitalizzazione e la possibilità di far sì che Alitalia possa tornare ad essere grande», ha detto la presidente di Usaerospace Partners, Michele Roosevelt Edwards, sottolineando che la sua società ha «più di 40 anni esperienza e migliaia dipendenti in tutti comparti settore aerospaziali». E che «con una gestione corretta e le risorse che abbiamo destinato, pari a 1,5 miliardi di dollari, guardiamo alla possibilità di trasformare la situazione della compagnia, senza il pericolo di eliminare gli impieghi di molte persone qui in Italia». Il progetto prevede, a regime, 150 aerei nel trasporto passeggeri con un unico hub a Fiumicino. Ad aprile la compagnia americana ha chiesto un incontro con il presidente del Consiglio, «e recentemente abbiamo chiesto di incontrare i ministri competenti, ma da parte del governo ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta. Abbiamo aderito all'ultimo bando di gara che è stato sospeso e è ancora sospeso e non annullato. Per questo motivo ad oggi non siamo in grado di avere accesso alla data room», ha dichiarato Carlo Goria, rappresentante in Italia di Usaerospace Partners, ex manager Meridiana e nipote dell'ex ministro del Tesoro dc Giovanni Goria.Più che Goria, però, alle cronache internazionali è già nota da tempo la proprietaria della compagnia Usa, Michele Roosevelt Edwards, che qui in Italia si presente come erede del celebre presidente Franklin Delano Roosevelt. Quando a settembre la Usaerospace ha annunciato il salvataggio di Wow Air (low cost islandese che avrebbe dovuto riprendere le attività, proprio partendo dall'Italia ma che al momento risulta ancora fermo), alcuni siti di aviazione hanno rispolverato la curiosa storia di questa imprenditrice americana di cui si era occupato anche il Washington Post con un lungo reportage nel 2013. Nata in West Virginia nel 1955 e conosciuta in patria anche come Michele Ballarin, (dal cognome del secondo marito, Gino Ballarin), Michele nel 1990 stringe importanti affari in Somalia. Finché il suo nome spunta tra i file di Wikileaks in una mail del 20009 in cui il ministro degli esteri ucraino, Volodymir Ogryzko, scrive al segretario di stato dell'amministrazione Obama, Hillary Clinton, chiedendo di ritirare Ballarin dalle negoziazioni clandestine per la liberazione di una nave cargo ucraina sequestrata da pirati somali. A bordo, un carico illegale di armi destinate al Sudan meridionale, in guerra con il governo di Khartoum. Nel 2010 Michele avvia un servizio aereo commerciale da Mogadiscio con il nome di Oasis Aviation Group. Proprio con questa compagnia l'estate scorsa ha presentato una prima offerta da 173 milioni per rilevare Wow Air in blocco, ma la proposta era stata rifiutata dai liquidatori. Le trattative sono comunque proseguite sino all'accordo annunciato lo scorso settembre.
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Oggi, a partire dalle 10.30, l’hotel Gallia di Milano ospiterà l’evento organizzato da La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Una giornata di confronto che si potrà seguire anche in diretta streaming sul sito e sui canali social del giornale.
Clicca qui sotto per consultare il programma completo dell'evento con tutti gli ospiti che interverranno sul palco.
Evento La Verità Lunedì 15 settembre 2025.pdf
Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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Il conservatore americano era aperto al dialogo con i progressisti, anche se sapeva che «per quelli come noi non ci sono spazi sicuri». La sua condanna a morte: si batteva contro ideologia woke, politicamente corretto, aborto e follie del gender.