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Per obbligare il Cremlino a trattare l’America spinge l’Ucraina nel Kursk

Per obbligare il Cremlino a trattare l’America spinge l’Ucraina nel Kursk
Donald Trump (Ansa)
  • Ci sarebbe la regia della Casa Bianca dietro l’avanzata di Kiev nella regione. Un modo per costringere Vladimir Putin a siglare la pace. Per J.D. Vance le richieste dello zar sono «eccessive». Volodymyr Zelensky propone una zona cuscinetto.
  • Per Reuters, Washington e Gerusalemme potrebbero creare un’autorità di transizione guidata dagli Stati Uniti al termine dell’attacco nella Striscia di Gaza. Dove l’Idf vuol restare a lungo.

Lo speciale contiene due articoli.

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Rossano Sasso: «Il Parlamento deve far luce sul sistema delle case famiglia»
Rossano Sasso (Ansa)
Il leghista: «Qualcuno vuol sostituirsi ai genitori per indottrinare: vale per la “casa nel bosco” come per l’educazione sessuale»

«È ora di fare luce sul sistema delle case famiglia e sui meccanismi dietro gli affidi. Se ne occupi il Parlamento». Rossano Sasso, capogruppo della Lega in commissione cultura alla Camera, tuona contro lo Stato «sfascia famiglia», in relazione alla vicenda di Palmoli. E propone aiuti economici per chi sceglie la «scuola domestica». «Qualcuno vuole sostituirsi ai genitori per fare propaganda ideologica: vale per la “casa nel bosco” come per l’educazione sessuale nelle scuole. Giù le mani dai bambini».

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Il governo trova l’accordo su Kiev: aiuti per difesa, sanità ed energia
Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni (Ansa)
Oggi il ddl in Cdm. Trump vede Zelensky: «Credo che lui e Putin siano pronti all’intesa». Il giornalista leva l’elmetto e tifa per la pace. Possibile, per lui, solo con donne ai vertici. Tipo Ursula e la Kallas?

Ancora una volta i gufi resteranno delusi. Nella notte si è trovato l’accordo a tre fra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è stato esplicito: «C’è accordo sul decreto Ucraina nel governo e nella maggioranza». Oggi pomeriggio dunque il Consiglio dei ministri varerà il provvedimento che si discosta però dalla semplice proroga fino a tutto il 2026 del decreto che consente l’invio di aiuti all’Ucraina. Con un orecchio teso però verso la Florida, dove ieri sera sono iniziati i colloqui tra Volodymir Zelensky e Donald Trump. Prima di arrivare a Mar a Lago il presidente ucraino ha fatto tappa in Canada dove ha incontrato i premier Mark Carney e ha fatto un’ultima videochiamata con gli alleati europei, compresa Giorgia Meloni. Un secondo round di colloqui a tre tra Zelensky, che è forte del prestito da 90 miliardi assicuratogli dall’Ue, Trump e i leader europei è previsto al termine dell’incontro trai presidenti americano e ucraino.

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Michele Criscitiello: «Il disastro della Nazionale parte dalle serie minori»
Michele Criscitiello (Ansa)
Il direttore di Sportitalia, presidente di un club dilettantistico: «A noi impongono l’uso di giovani scarsi. Mentre in A se compri un italiano serve la fideiussione. Gravina lasci»

Ormai sembra diventato un disco rotto che appassiona milioni di italiani. La Nazionale di calcio perde o fa una figuraccia e per una settimana, solitamente quella in cui il campionato è fermo, non si parla d’altro, cercando di scovare l’origine del problema. Poi tutto torna a tacere e senza capire che il fallimento della Nazionale non è la causa, ma l’effetto che finisce per nascondere problemi molto più profondi e strutturali che da anni affliggono il calcio italiano.

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Hamas ha investito gli aiuti in case
Mohammad Hannoun (Ansa)
Grazie alla beneficenza per 7 milioni gestita dalle associazioni italiane pro Gaza, un fedelissimo di Hannoun avrebbe, secondo gli inquirenti, partecipato ad aste giudiziarie acquistando 90 immobili. «Zaini e contanti».

Scene da un patrimonio. La banda di presunti terroristi che, dall’Italia, avrebbe foraggiato a suon di milioni la jihad islamica di Hamas, maneggiava denaro, ma, soprattutto, investiva nel mattone. Una scelta che dimostra quanto fosse mal riposta la fiducia di chi affidava a questi signori gli oboli per Gaza.

Gli specialisti dell’Antiterrorismo, in queste ore, stanno cercando di capire con quali soldi uno degli arrestati nell’operazione Domino della Procura di Genova abbia acquistato, negli ultimi mesi, decine di immobili. Il sospetto è che siano stati utilizzati i fondi degli aiuti per Gaza.

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