Aborto, Pro Vita e Famiglia: «Bene Tesei. Sono Pd e Cirinnà a calpestare i diritti e la salute delle donne»

Aborto, Pro Vita e Famiglia: «Bene Tesei. Sono Pd e Cirinnà a calpestare i diritti e la salute delle donne»
Donatella Tesei (Ansa)

«Noi siamo dalla parte della governatrice Donatella Tesei. La decisione della Regione Umbria di imporre il ricovero di tre giorni alle donne che fanno ricorso all'interruzione di gravidanza farmacologica tramite l'assunzione della RU486 è un atto che rispetta il principio di medico della tutela del paziente e della salute della donna come priorità. Noi ci batteremo sempre perchè la donna scelga di dare la vita e non di toglierla, ma la legge 194 è chiara e il Pd e la Cirinnà certo non possono cambiarla a proprio piacimento: i suoi due principali obiettivi erano diminuire gli aborti, creando le condizioni affinché le coppie fossero accompagnate e sostenute nella gravidanza, e azzerare i rischi per la salute della donna. Ma quale discriminazione? In ogni critica c'è un'autobiogafia» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia.

«È il Pd, infatti, che ama discriminare al contrario di quello che dice di voler combattere. Basta pensare al ddl Zan contro l'omotransfobia - hanno aggiunto Brandi e Coghe - e agli effetti devastanti che potrebbe produrre. Ecco cosa succede ai diritti delle donne dove leggi del genere sono passate: il Ministero della Giustizia del Regno Unito ha rivelato che i detenuti maschi che si identificano come donne sono responsabili di un tasso di attacchi sessuali molto alto e le detenute "transgender" violentano le prigioniere a un ritmo scioccante. Numerose atlete nel Connecticut hanno denunciato i corridori transgender che le avevano battute per via del loro ovvio vantaggio fisico. Oltre al Connecticut vi sono altri 17 stati come Washington che permettono ai transgender di partecipare a competizioni sportive dell'opposto sesso biologico».

Ha concluso Pro Vita e Famiglia: «Se passano leggi del genere, cari Cirinnà e Zan, è così che verranno tutelate le donne? Bel concetto di diritti delle donne che avete nel Pd!».

La vendetta della Corte dei Conti
Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni (Ansa)

Sulla sentenza con cui la Corte dei Conti ha bocciato il Ponte sullo Stretto ci sono le impronte digitali di quella parte della magistratura che si oppone a qualsiasi riforma, in particolare a quella della giustizia, ma anche a quella che coinvolge proprio i giudici contabili.

La Corte dei Conti sarà ribaltata ma chi ci lavora non vuole la riforma
Ansa
Il provvedimento, ora al Senato dopo l’ok della Camera, mira a introdurre misure più garantiste per i pubblici amministratori e a fissare un tetto per gli eventuali risarcimenti. Anche in questo caso, l’Anm contabile frigna.
Nuova vetta del degrado a Milano: egiziano stende i panni in Duomo
Il clochard ha anche minacciato gli agenti. Silvia Sardone (Lega): «Sala ha nulla da dire?».
Sono 477, stipendi fino a 15.000 euro
Guido Carlino, presidente della Corte dei conti (Ansa)
I magistrati «dei numeri», a fine carriera, possono arrivare a prendere emolumenti da nababbi e pure arrotondare con incarichi esterni. Il loro capo fu nominato da Giuseppe Conte.
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