2020-07-10
Abbuffata di nomine per Pd e 5 stelle. Su 365 incarichi vogliono la parola anche Grillo e Casalino
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Devono essere assegnati quasi 400 incarichi, tra 42 consigli d'amministrazione e 46 collegi sindacali, ovvero 88 organi sociali per 62 società, controllate da Mef, Cdp e ministero dei Trasporti. Il comico genovese e il portavoce di Giuseppe Conte seguono le votazioni su Agcom. Il primo sbarra la strada a Vito Cozzoli, il secondo vorrebbe Elisa Giomi come commissario. !function(e,i,n,s){var t="InfogramEmbeds",d=e.getElementsByTagName("script")[0];if(window[t]&&window[t].initialized)window[t].process&&window[t].process();else if(!e.getElementById(n)){var o=e.createElement("script");o.async=1,o.id=n,o.src="https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js",d.parentNode.insertBefore(o,d)}}(document,0,"infogram-async");Non c'è solo la questione Benetton o la possibile entrata in maggioranza di Silvio Berlusconi a rendere difficile la convivenza tra Partito democratico e Movimento 5 stelle a palazzo Chigi. Entro la fine di luglio il ministero dell'Economia, Cassa depositi e prestiti e il ministero delle Infrastrutture dovranno mettere mano ai rinnovi di 42 consigli di amministrazione e 46 collegi sindacali per 62 società controllate. È la parte finale del rinnovo degli incarichi nelle partecipate pubbliche iniziata in aprile. A calcolarle è stato il centro studi CoMar.In questi mesi di emergenza sanitaria il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri aveva più volte rimandato le decisioni da prendere. C'era stato un tentativo di accentrare di più i poteri su via XX Settembre, poi naufragato. Il Gse attende ormai da mesi un commissario. E il gestore dei servizi elettrici è strategico anche per altre dirette controllate, come Acquirente Unico e Gme, storici avamposti del centrosinistra vicino a Massimo D'Alema. La partita si interseca anche con quella dei rinnovi dell'autorità garanti, Agcom e Antitrust, in proroga da più di un anno: a meno di sorprese il voto dovrebbe svolgersi la prossima settimana per presidente e commissari. È una partita complessa, che tocca anche la Cdp di Fabrizio Palermo, dove vanno in scadenza i collegi sindacali di Cdp Equity, Cdp Reti e Fintecna: per le ultime due dovranno essere rinnovati anche i consigli di amministrazione. Potrebbe esserci anche il ricambio del board di Sia, dove è da poco arrivato il renziano Federico Lovadina: si continua a parlare della fusione con Nexi per la creazione del polo dei pagamenti digitali. È evidente che sul tavolo ci sono anche le alleanze per le prossime elezioni amministrative, con un il fondatore pentastellato Beppe Grillo più che mai attivo per mediare e consigliare uomini che non facciano perdere altri voti a un movimento ormai sempre più in picchiata nei sondaggi. Ma ci sono anche le spaccature interne al Pd come quelle dentro ai grillini. Oltre al Gse, Gualtieri avrà il compito di gestire i rinnovi di Consip e Consap, due aziende strategiche per la pubblica amministrazione, entrambe, al momento, nelle mani del Partito democratico. Nelle scorse settimane si era parlato di un possibile arrivo nella società statale per le assicurazioni di Andrea Peruzy, dalemiano di ferro ora in Acquirente Unico. Il punto è proprio questo. La spartizione tra Pd e 5 stelle dovrà essere fatta con il manuale cencelli. È in scadenza anche il board dell'Istituto Poligrafico e della Zecca di Stato. Come si dovrà affrontare il rinnovo del collegio sindacale di Sport e Salute, dove da poco è arrivato l'ex capo di gabinetto al Mise di Luigi Di Maio. Stiamo parlando di Vito Cozzoli, mandarino storico della pubblica amministrazione, uscito nella precedente legislatura quando il ministro era Carlo Calenda, poi ritornato con Di Maio e quindi uscito di nuovo con Stefano Patuanelli. A palazzo Madama c'è chi lo vorrebbe a capo dell'Agcom, con il sostegno anche di una parte di grillini, ma ci sarebbe già il veto proprio di Grillo che non lo vorrebbe in quella posizione: il comico genovese avrebbe rifiutato anche di incontrare Cozzoli nelle ultime settimane. Da rinnovare anche il consiglio di amministrazione di Sogesid, mentre Cdp dovrà mettere mano anche ai collegi sindacali di Bonafous, Fsi Investimenti, Fsia, Pentagramma Perugia, Residenziale Immobiliare e Sace. Ma la maggior parte di società pubbliche da rinnovare sono quelle in capo al ministro dei Trasporti Paola De Micheli. Ci sono infatti alcune controllate di Anas da rinnovare, come Concessione Autostradali o International, la società creata ai tempi della gestione di Gianni Armani e in difficoltà economica dopo le commesse perse all'estero. C'è poi Autostrada del Molise, Italferr, Metroparl, Tecnositaf, Trenitalia Spa e persino il Tunnel del Brennero. A questo si aggiunge anche il rinnovo del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale di Invitalia Partecipazione, controllata da Invitalia, da anni feudo del commissario Domenico Arcuri. Ma sullo sfondo di questa partita già si pensa al prossimo anno, quando saranno in scadenza anche la stessa Cdp e persino Telecom. Le assemblee dovranno svolgersi entro la fine di luglio. Un antipasto sulle nomine saranno Agcom e Antitrust. Qui a muoversi è persino il portavoce del presidente del Consiglio, Rocco Casalino, che spinge insieme con il ministro Vincenzo Spadafora per la nomina di Elisa Giomi, in nome della difesa della parità di genere nei media, non solo tra uomo-donna, ma anche con riferimento alle differenze di trattamento nei media tra gay ed etero. Il nome Giomi sta dividendo i 5 stelle. L'argomento, caro anche all'uscente commissario in quota Pd Antonio Nicita, in teoria non può contraddistinguere da solo un commissario, che invece dovrà occuparsi di diversi temi molto più rilevanti dal punto di vista industriale, sui quali la professoressa rischia di diventare una controfigura di un altro candidato di peso, ovvero Antonello Giacomelli, espressione di quella parte del Pd molto legata agli "esperti" di telecomunicazioni, come Franco Bassanini e il pensatoio della fondazione Astrid con cui collaborano anche ex dirigenti Agcom. Per di più Giomi è molto legata a Mario Morcellini attuale commissario Agcom, che fu nominato proprio dal Pd nel 2017 quando il segretario era Matteo Renzi. Altro candidato per Agcom è Giacomo Lasorella, attuale vice segretario generale della Camera. Al tavolo delle nomine non manca mai nessuno.
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
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