2022-04-06
«Abbandonati e in mezzo agli animali: quei corpi hanno meno di due giorni»
(Credit: Niccolò Celesti)
L’esperta in medicina legale: «Orecchie e naso vengono aggrediti in pochissimo tempo da formiche e topi». Tempi che non combaciano con le immagini satellitari diffuse dagli Stati Uniti. E con le parole del sindaco di Bucha.Secondo il New York Times, immagini satellitari mostrerebbero che diversi cadaveri erano già nelle strade di Bucha l’11 marzo, in piena occupazione russa. Maxar Technologies le ha fornite al quotidiano statunitense e un video girato da un consigliere locale il 2 aprile conferma corpi nelle stesse posizioni. «Giorni dopo che le truppe russe si erano ritirate dalla città, gli ucraini stavano ancora trovando i morti nei cortili e sulle strade», scriveva lunedì il Nyt. Un orrore infinito, pensare al massacro di tanta gente, lasciata poi per settimane nel proprio sangue, tra rifiuti e i segni dello scempio operato. Il medico legale locale, Serhiy Kaplishny, ha affermato che a Bucha si è dovuto scavare una fossa comune, per contenere i troppi morti rinvenuti. Questa strage, però, solleva alcuni interrogativi. Innanzitutto, non si capisce come mai se poveri cadaveri, alcuni dei quali con le mani legate e ferite da arma da fuoco alla testa, già erano per le strade e nei cortili di questa cittadina a 37 chilometri da Kiev, il sindaco non ne abbia parlato subito. «Confermo che Bucha è già stata riconquistata il 31 marzo», annunciò Anatoly Fedoruk il primo aprile. Nessun cenno a concittadini trovati uccisi barbaramente, eppure sui social circolavano immagini della devastazione e alcuni giornalisti avevano fatto delle riprese, come riporta Il Corriere della Sera. «Bucha è la vendetta dei russi alla resistenza ucraina», sostiene oggi il sindaco. Immagini di civili massacrati sono state realizzate due giorni fa anche dall’inviato della Verità in Ucraina, Niccolò Celesti, e nella profonda pena, nell’indignazione che questi scatti procurano, ci sono particolari che non convincono. La foto, per esempio, di un anziano riverso a terra e che non sembra morto da tanti giorni. Per capirne di più abbiamo interpellato un’esperta, Maria Luisa Iannuzzo, medico chirurgo, specialista in medicina legale. «Sembra un cadavere relativamente fresco», spiega utilizzando inevitabilmente un linguaggio che può risultare crudo. «Non può essere passato più di un giorno e mezzo, non credo due, dal decesso. Lasciato all’esterno, sarebbe stato assalito da ogni sorta di animale, a partire dalle formiche che in poche ore fanno disastri degli orifizi, da topi, cani, che vedo circolare nelle foto, da animali predatori. Invece l’orecchio del povero uomo risulta intatto, così pure il naso». La dottoressa precisa che bastano poche ore perché la fauna cadaverica entri in azione, lasciando segni, soprattutto se un corpo è all’aperto. Non ne vede nell’immagine, quindi l’anziano non poteva essere stato ucciso da una, due tre settimane, ma nemmeno da più di giorni: «È in condizioni troppo perfette», osserva. Anche se con temperature fredde, degli animali affamati avrebbero fatto scempio di quel corpo. L’anziano dai capelli bianchi forse sarebbe stato un russo, travestito da ucraino, per questo viene lasciato ancora per strada, anzi in un campo. In un’altra foto, la gamba lasciata scoperta da un civile ucciso non mostra segni di putrefazione come sarebbe logico se fosse passato molto tempo. «Comincia uno o due giorni dopo il decesso, la pelle di quell’uomo invece appare intatta», afferma Maria Luisa Iannuzzo. «Pure i corpi carbonizzati, il volto dell’uomo con il casco, nelle parti non bruciate non rivelano all’occhio processi di decomposizione in atto», aggiunge l’esperta, visionando altre foto che non pubblichiamo per non urtare la vostra sensibilità. «Attorno a loro c’è acqua, non ghiaccio e ci si sarebbe aspettati un disfacimento importante se lasciati in quelle condizioni da più tempo. Non c’è rispondenza tra lo stato dei cadaveri e quanto viene riferito come possibile permanenza in spazi aperti», conclude la dottoressa. Quindi i morti fotografati due giorni fa non sono gli stessi di cui parla il New York Times. Sono stati uccisi dopo che le truppe russe hanno lasciato Kiev e dintorni. Resta un mistero chi abbia compiuto un tale, spaventoso massacro di civili. E come mai così tanti cadaveri non siano stati seppelliti, ma lasciati sulle strade come ultimo, ulteriore sfregio.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)