
Oggi a portare avanti la battaglia contro l’omofobia è la sinistra, ma la storia insegna che migliaia di omosessuali furono uccisi nei gulag dell’Urss e nei campi di lavoro cubani voluti da Che Guevara. Lì erano marchiati, pestati e costretti a mangiare l’erbasupremazia / 4Omofobia oggi indica chi perseguita i gay, chi ne critica il comportamento. «Tollerare» non è sinonimo di «approvare». Posso combattere per la tua libertà e trovare sbagliato quello che fai, e posso anche dichiararlo. La disapprovazione del comportamento cosiddetto omosessuale è molto forte nella religione cattolica ed è condannata dalla Bibbia. Chi nega il diritto di disapprovare il comportamento omosessuale sta compiendo un gesto di persecuzione religiosa. Rileggete il Levitico, i Vangeli, san Paolo, san Tommaso e santa Caterina da Siena. Tutti questi testi saranno vietati se passerà lo Zan-Scalfarotto. Eppure la Chiesa cattolica è stata la prima a derubricare il comportamento omosessuale, stigmatizzato in passato anche per banali ma micidiali motivi igienici: in epoca pre antibiotica, e precedente alla scoperta e all’utilizzo della gomma, tali comportamenti erano sanitariamente problematici per tutta la società. La cattolicissima Italia e la cattolicissima Francia depenalizzarono il comportamento sessuale per prime, già nell’800, eppure nei Pride le aggressioni a Cristo e alla Madonna sono d’obbligo, e la dizione «cattolico integralista» (a me spesso rivolta) è considerata il massimo strale. In realtà i massimi persecutori dei gay sono stati i comunisti. la fine dei «tostadores» Tra le parole che non sono mai state pronunciate da Pier Paolo Pasolini ci sono «infamato» («opushchennyj»), e Umap. «Infamato» è il termine che indica un deportato nel gulag per omosessualità. Gli Umap erano i campi di lavoro forzato dove Che Guevara condannò a morte migliaia di innocenti perché erano omosessuali, ma anche perché erano sacerdoti, suore, dissidenti, anche solo giovani. All’ingresso delle Umap c’era la scritta: «Il lavoro rende uomini».«Infamato» è il terribile nome dato agli omosessuali o all’enorme numero di dissidenti mandati nei gulag con la falsa accusa di essere gay. Tra questi c’erano anche i seminaristi perché «portavano le sottane». «Infamati» diventavano anche tutte le persone sottoposte a stupro, i ragazzi giovani, gli indifesi. «L’infamato» doveva subire lo stupro di un’intera camerata, 60 persone. Gli «infamati» avevano la scodella bucata, dovevano dormire per terra (nelle baracche d’inverno c’erano al massimo 3 gradi) e non potevano toccare nulla. Se bevevano dalla stessa ciotola di un altro, la contaminavano e potevano essere puniti dagli altri detenuti con pestaggi fino alla morte. È questo che ho descritto nel mio libro Gli ultimi incantesimi, dove nelle miniere di lavoro degli orchi ci sono due personaggi ancora più disperati degli altri. Se gli «infamati» cercavano di sottrarsi venivano massacrati. Difficilmente sopravvivevano a lungo. Per loro c’erano anche gonorrea e sifilide ad accelerare la morte. Veniva loro imposto un tatuaggio sulle natiche così che potessero essere riconosciuti se cambiavano gulag. Nel comunismo sovietico l’omosessualità era il paradigma della mollezza borghese, sarebbe stato un suicidio manifestarla per qualsiasi quadro del partito, funzionario, graduato.Massimo Caprara, ex segretario di Palmiro Togliatti, ci parla dei «tostadores», letteralmente tostapane, dove migliaia di omosessuali e di dissidenti cubani hanno trovato una morte terribile. Sono stati così tanti perché sotto il dittatore Fulgencio Batista la cosiddetta omosessualità era tollerata, Cuba era il luogo di vacanza sessuale dei gay statunitensi (dopo la rivoluzione il ruolo sarà preso da Haiti), di conseguenza era manifesta. Molte persone a comportamento cosiddetto omosessuale erano nel mondo nel giornalismo e della scrittura, oppure lavoravano come cantanti e ballerini nei locali. Erano tutte persone note. Dove la cosiddetta omosessualità è vietata, tutti fanno attenzione a non segnalarla, ma se un regime che perseguita succede a un regime di tolleranza, il disastro è totale perché le persone sono note. costretti a lavorare nudiDopo la vittoria di Fidel Castro, nel 1959, Che Guevara divenne Procuratore militare. Furono travolti da tribunali sommari religiosi, fra i quali l’arcivescovo dell’Avana, gli omosessuali, perfino adolescenti e bambini, figli di dissidenti, e bambini di strada.Nel 1960 Che Guevara mise a punto un «Piano generale del carcere» con diverse specializzazioni. Un campo era destinato agli omosessuali, molti dei quali avevano combattuto per la rivoluzione. Ci fu anche un campo, «Capitolo», nella zona di Palos, destinato ai bambini sotto i dieci anni, figli degli oppositori a loro volta incarcerati e uccisi, per essere «rieducati» ai principi del comunismo.Era sempre Guevara a decidere della vita e della morte: poteva graziare e condannare senza processo e fissare le punizioni corporali per i dissidenti recidivi e «pericolosi». Ad esempio, salire le scale delle varie prigioni con scarpe zavorrate di piombo, brucare l’erba tagliandola con i denti, lavorare nudi nei campi, venire immersi nei pozzi neri.Di tutto questo parla il film Prima che sia notte di Julian Schnabel, uscito nel 2000. Il film narra la vita di Reinaldo Arenas, artista e scrittore che combatté per la rivoluzione contro Batista e fu incarcerato per la sua omosessualità. Secondo Amnesty International, più di 100.000 cubani finirono nei campi di lavoro; il regime assassinò circa 17.000 mila persone (accertate). Quanti lo sanno? Prima di strepitare «hasta la victoria siempre», qualcuno vi informi che state calpestando i morti. Come hanno fatto i partiti comunisti d’occidente a far dimenticare tutto questo, ad offuscarlo e addirittura a spacciarsi per protettori dei perseguitati? Grazie al traditore: all’omosessuale di successo che si iscrive al partito comunista occidentale che lo protegge. Il traditore ha successo grazie al fatto di essere comunista e omosessuale e il partito ci fa un figurone di tolleranza. Tutto questo mentre gli omosessuali cubani muoiono nei tostadores e gli infamati sovietici subiscono la frattura e l’estrazione dei denti nei gulag. In Italia il traditore è stato Pier Paolo Pasolini, da giovane fascista convinto, fratello di Guidalberto, eroico partigiano massacrato a Porzus con la divisione Osoppo, massacrato da una divisione di partigiani comunisti. il traditore pasoliniRiporto le parole di Pasolini: «Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco, un Paese onesto in un Paese disonesto, un Paese intelligente in un Paese idiota, un Paese colto in un Paese ignorante, un Paese umanistico in un Paese consumistico. In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in senso autenticamente unitario - in un compatto “insieme” di dirigenti, base e votanti - e il resto dell'Italia, si è aperto un baratto: per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto un “Paese separato”, un’isola. Ed è proprio per questo che esso può oggi avere rapporti stretti come non mai col potere effettivo, corrotto, inetto, degradato: ma si tratta di rapporti diplomatici, quasi da nazione a nazione. In realtà le due morali sono incommensurabili, intese nella loro concretezza, nella loro totalità» .Il partito comunista era quello dei Gap (Gruppi di azione patriottica). E i Gap sono quelli che gli avevano ammazzato il fratello a Porzus. Il partito comunista era quello che scodinzolava davanti a Che Guevara, prendeva ordini e finanziamenti da quelli che internavano gli infamati. Complimenti a tutta la comitiva. E ora la domanda. Come accidenti è successo che la lotta all’omofobia è diventata di sinistra? Perché omofobia ha un significato doppio: uno dei significati è critica all’omosessualità, e qui la sinistra si scatena perché i cosiddetti gay sono un’occasione magnifica per leggi liberticide e anticristiane. E poi c’è il significato di persecuzione, e qui la sinistra, sempre figlia di Lenin e Che Guevara, sta zitta e non fiata. Criticare l’eroico popolo di Gaza per i gay assassinati? Criticare un’immigrazione incontrollata che sta portando antisemitismo e pericolo per i gay? Maddai.
Ansa
Centinaia di tank israeliani pronti a invadere la Striscia. Paesi islamici coesi contro il raid ebraico in Qatar. Oggi Marco Rubio a Doha.
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Considerato un superfood, questo seme (e l’olio che se ne ricava) combatte trigliceridi, colesterolo e ipertensione. E in menopausa aiuta a contrastare l’osteoporosi. Accertatevi però di non essere allergici.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
Parla Roberto Catalucci, il maestro di generazioni di atleti: «Jannik è un fenomeno che esula da logiche federali, Alcaraz è l’unico al suo livello. Il passaggio dall’estetica all’efficienza ha segnato la svolta per il movimento».
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.
Il risparmio gestito non è più un lusso per pochi, ma una realtà accessibile a un numero crescente di investitori. In Europa si sta assistendo a una vera e propria rivoluzione, con milioni di risparmiatori che scelgono di investire attraverso i Piani di accumulo del capitale (Pac). Questi piani permettono di mettere da parte piccole somme di denaro a intervalli regolari e il Pac si sta affermando come uno strumento essenziale per chiunque voglia crearsi una "pensione di scorta" in modo semplice e trasparente, con costi chiari e sotto controllo.
«Oggi il risparmio gestito è alla portata di tutti, e i numeri lo dimostrano: in Europa, gli investitori privati detengono circa 266 miliardi di euro in etf. E si prevede che entro la fine del 2028 questa cifra supererà i 650 miliardi di euro», spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di SoldiExpert SCF. Questo dato conferma la fiducia crescente in strumenti come gli etf, che rappresentano l'ossatura perfetta per un PAC che ha visto in questi anni soprattutto dalla Germania il boom di questa formula. Si stima che quasi 11 milioni di piani di risparmio in Etf, con un volume di circa 17,6 miliardi di euro, siano già attivi, e si prevede che entro il 2028 si arriverà a 32 milioni di piani.
Uno degli aspetti più cruciali di un investimento a lungo termine è il costo. Spesso sottovalutato, può erodere gran parte dei rendimenti nel tempo. La scelta tra un fondo con costi elevati e un Etf a costi ridotti può fare la differenza tra il successo e il fallimento del proprio piano di accumulo.
«I nostri studi, e il buon senso, ci dicono che i costi contano. La maggior parte dei fondi comuni, infatti, fallisce nel battere il proprio indice di riferimento proprio a causa dei costi elevati. Siamo di fronte a una realtà dove oltre il 90% dei fondi tradizionali non riesce a superare i propri benchmark nel lungo periodo, a causa delle alte commissioni di gestione, che spesso superano il 2% annuo, oltre a costi di performance, ingresso e uscita», sottolinea Gaziano.
Gli Etf, al contrario, sono noti per la loro trasparenza e i costi di gestione (Ter) che spesso non superano lo 0,3% annuo. Per fare un esempio pratico che dimostra il potere dei costi, ipotizziamo di investire 200 euro al mese per 30 anni, con un rendimento annuo ipotizzato del 7%. Due gli scenari. Il primo (fondo con costi elevati): con un costo di gestione annuo del 2%, il capitale finale si aggirerebbe intorno ai 167.000 euro (al netto dei costi). Il secondo (etf a costi ridotti): Con una spesa dello 0,3%, il capitale finale supererebbe i 231.000 euro (al netto dei costi).
Una differenza di quasi 64.000 euro che dimostra in modo lampante come i costi incidano profondamente sul risultato finale del nostro Pac. «È fondamentale, quando si valuta un investimento, guardare non solo al rendimento potenziale, ma anche e soprattutto ai costi. È la variabile più facile da controllare», afferma Salvatore Gaziano.
Un altro vantaggio degli Etf è la loro naturale diversificazione. Un singolo etf può raggruppare centinaia o migliaia di titoli di diverse aziende, settori e Paesi, garantendo una ripartizione del rischio senza dover acquistare decine di strumenti diversi. Questo evita di concentrare il proprio capitale su settori «di moda» o troppo specifici, che possono essere molto volatili.
Per un Pac, che per sua natura è un investimento a lungo termine, è fondamentale investire in un paniere il più possibile ampio e diversificato, che non risenta dei cicli di mercato di un singolo settore o di un singolo Paese. Gli Etf globali, ad esempio, che replicano indici come l'Msci World, offrono proprio questa caratteristica, riducendo il rischio di entrare sul mercato "al momento sbagliato" e permettendo di beneficiare della crescita economica mondiale.
La crescente domanda di Pac in Etf ha spinto banche e broker a competere offrendo soluzioni sempre più convenienti. Oggi, è possibile costruire un piano di accumulo con commissioni di acquisto molto basse, o addirittura azzerate. Alcuni esempi? Directa: È stata pioniera in Italia offrendo un Pac automatico in Etf con zero costi di esecuzione su una vasta lista di strumenti convenzionati. È una soluzione ideale per chi vuole avere il pieno controllo e agire in autonomia. Fineco: Con il servizio Piano Replay, permette di creare un Pac su Etf con la possibilità di ribilanciamento automatico. L'offerta è particolarmente vantaggiosa per gli under 30, che possono usufruire del servizio gratuitamente. Moneyfarm: Ha recentemente lanciato il suo Pac in Etf automatico, che si aggiunge al servizio di gestione patrimoniale. Con versamenti a partire da 10 euro e commissioni di acquisto azzerate, si posiziona come una valida alternativa per chi cerca semplicità e automazione.
Ma sono sempre più numerose le banche e le piattaforme (Trade Republic, Scalable, Revolut…) che offrono la possibilità di sottoscrivere dei Pac in etf o comunque tutte consentono di negoziare gli etf e naturalmente un aspetto importante prima di sottoscrivere un pac è valutare i costi sia dello strumento sottostante che quelli diretti e indiretti come spese fisse o di negoziazione.
La scelta della piattaforma dipende dalle esigenze di ciascuno, ma il punto fermo rimane l'importanza di investire in strumenti diversificati e con costi contenuti. Per un investimento di lungo periodo, è fondamentale scegliere un paniere che non sia troppo tematico o «alla moda» secondo SoldiExpert SCF ma che rifletta una diversificazione ampia a livello di settori e Paesi. Questo è il miglior antidoto contro la volatilità e le mode del momento.
«Come consulenti finanziari indipendenti ovvero soggetti iscritti all’Albo Ocf (obbligatorio per chi in Italia fornisce consigli di investimento)», spiega Gaziano, «forniamo un’ampia consulenza senza conflitti di interesse (siamo pagati solo a parcella e non riceviamo commissioni sui prodotti o strumenti consigliati) a piccoli e grandi investitore e supportiamo i clienti nella scelta del Pac migliore a partire dalla scelta dell’intermediario e poi degli strumenti migliori o valutiamo se già sono stati attivati dei Pac magari in fondi di investimento se superano la valutazione costi-benefici».
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