2021-09-05
A Lampedusa sbarcano 5 espulsi al giorno
I numeri del pm di Agrigento: nel solo mese di agosto arrestati 161 clandestini con foglio di via. Dopo i cinque tunisini e l'egiziano finiti ai domiciliari nell'hotspot di Lampedusa perché beccati nella loro attività di pusher nonostante avessero in tasca un decreto di espulsione, ci pensa la Procura di Agrigento, quella guidata dal procuratore Luigi Patronaggio, a far arrossire il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, sottolineando la quantità di clandestini di ritorno individuati nel solo mese di agosto. Dati alla mano, la Squadra mobile ha portato a termine 161 arresti per il reingresso illegale di immigrati già espulsi o colpiti da decreto delle Prefetture e, quindi, considerati «indesiderati». C'è chi si era dedicato allo spaccio di droga, chi molestava i passanti, chi durante la precedente permanenza si era macchiato di gravi reati in altre regioni italiane e, per questo, era stato espulso. E, così, oltre all'attività di controllo per quella che il governo italiano si ostina ancora a chiamare accoglienza, con gli hotspot che scoppiano (quello di Lampedusa, tarato per 250 ospiti, è arrivato ad ammassarne anche 1.200) e con gli smistamenti delle Prefetture che vanno a rilento, le forze dell'ordine devono farsi in quattro pure per le attività di repressione. Patronaggio non lo dice certo velatamente: «Il numero elevatissimo di arresti ha messo a dura prova le strutture giudiziarie in periodo feriale e ciò nonostante, con l'encomiabile impegno degli operatori del mondo della giustizia, sono stati tutti validati nel pieno rispetto delle garanzie difensive». Un punto per gli inquirenti. Zero per chi se ne frega dell'emergenza e continua le sue passerelle tra protocolli, tavoli tecnici, accordi bilaterali (che non funzionano). E mentre dalla Procura di Agrigento fanno sapere che proseguono le indagini per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina dopo il maxi sbarco del 28 agosto scorso di 538 subsahariani provenienti dalla Libia (indagini sono in corso per verificare anche se tra i 538 del maxi sbarco ci siano altri stranieri già espulsi), uno scafista è stato fermato ieri dopo aver fatto approdare cinque tunisini sull'isolotto di Lampione e aver tentato di riprendere il largo verso la Tunisia. La segnalazione di alcuni diportisti che hanno assistito, la sera del 31 agosto, all'arrivo dei migranti, ha fatto intervenire la vedetta della sezione operativa navale della Guardia di finanza che già era impegnata nel dispositivo di vigilanza delle acque delle isole Pelagie. L'imbarcazione sospetta è stata avvistata, fermata e scortata al porto di Lampedusa. Dopo le prime indagini, un uomo, di nazionalità tunisina, è stato individuato come scafista, anche a seguito delle informazioni raccolte da chi era a bordo, e sottoposto a fermo di indiziato di delitto con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. E sempre ieri i vigili del fuoco hanno recuperato due cadaveri, in avanzato stato di decomposizione, trovati su una spiaggia di Cala Spugne a Lampedusa. Dovrebbero essere due dei nove dispersi del naufragio del 30 giugno, quando un barchino si capovolse fra Lampedusa e l'isolotto di Lampione. A portare fino a riva i due corpi sono state le forti correnti degli ultimi giorni. Anche sul naufragio è stata aperta un'inchiesta della Procura di Agrigento, affidata dal procuratore Patronaggio al pubblico ministero Maria Barbara Cifalinò. Gli investigatori stanno cercando di individuare gli scafisti, ma anche i basisti che hanno organizzato il viaggio dalla Tunisia. Le inchieste giudiziarie più recenti dimostrano che spesso gli scafisti sono di origine tunisina. Segno che la linea di comunicazione diretta di allerta tra le autorità italiane e tunisine per lo scambio rapido di informazioni sulle imbarcazioni con a bordo immigrati irregolari propagandata da Lamorgese, e attiva da circa un mese, è già naufragata. «Cinque tunisini e un egiziano, già cacciati dall'Italia, ritrovati a spasso sull'isola di Lampedusa. Nonostante il decreto di espulsione, sono riusciti a sbarcare sulle nostre coste e ora passeranno i domiciliari nello strabordante hotspot. Agli italiani viene misurata la temperatura con i droni in spiaggia, ma il controllo sui clandestini sembra essere un optional per il governo Draghi. Per qualcuno, però, «la Lamorgese lavora molto bene»», commenta sui social il leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Mentre si attendono i prossimi sbarchi.