2019-10-04
A Fermo c’è un vero Adam ma a Verona la sinistra non vuole che se ne parli
Nelle Marche un africano gironzola con un machete, proprio come nel fumetto. In Veneto, però, il Pd grida al razzismo per la presentazione della nostra iniziativa.Acquista qui la prima graphic novel sull'invasione. La pioggia, le urla, il machete brandito contro nemici immaginari che potrebbero però diventare delle vittime sin troppo reali. Sembra la copertina di Adam, la prima graphic novel sull'invasione, scritta da Francesco Borgonovo, e invece è l'inquietante realtà. Ieri, a Fermo, un uomo di colore si aggirava per le strade della città brandendo un machete, seminando il terrore tra automobilisti e studenti all'uscita di scuola. Dopo una caccia all'uomo durata qualche ora, l'immigrato di origine nigeriana è stato arrestato al Lido di Fermo. «Si tratta di un irregolare non inserito in programmi di accoglienza e già raggiunto da provvedimento di espulsione», ha commentato il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro. Il fatto è decisamente allarmante e dovrebbe indurre le persone di buon senso ad archiviare una certa aria di supponenza relativa a certe tematiche per aprire gli occhi di fronte alla realtà. Purtroppo, però, non è così. Nelle stesse ore in cui un africano agitava un coltellaccio per le vie di Fermo, infatti, 400 chilometri più a Nord, a Verona, la sinistra insorgeva proprio contro la presentazione di Adam. Parliamo dell'evento «Le bugie sull'immigrazione», convegno organizzato dalle associazioni Nomos e Dex, con il patrocinio del Comune di Verona e la sponsorizzazione della Serit, l'azienda per i servizi di igiene ambientale partecipata dal Comune. Tra gli ospiti, anche il vicedirettore della Verità, Francesco Borgonovo, che presenterà il fumetto edito da Ferrogallico e acquistabile sul sito ecommercelaverita.info al costo di 20 euro (5.90 per la versione ebook). Una graphic novel che probabilmente nessuno di coloro che hanno attaccato la conferenza ha letto, ma il cui solo titolo è bastato per suscitare il putiferio. Anche perché stasera, alle 21, al Circolo ufficiali di Castelvecchio, interverrà per un saluto anche il sindaco di Verona, Federico Sboarina. «Inaccettabile che il sindaco dia il patrocinio del Comune e porti i saluti istituzionali a un convegno di propaganda xenofoba», affermano in una nota i consiglieri comunali veronesi del Pd, Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, insieme con i segretari provinciale e cittadino, Maurizio Facincani e Luigi Ugoli. «Abbiamo perso il conto delle iniziative di estrema destra sponsorizzate dalle nostre istituzioni», sottolinea sottolinea una nota dell'associazione Verona 17 dicembre. Il consigliere comunale e leader di Traguardi Tommaso Ferrari non è da meno: «La maggioranza con la benedizione (e la partecipazione stessa del sindaco) ad un evento di chiaro stampo razzista si strappa le finte vesti da moderata e si mostra per quello che è: ostaggio dell'estrema destra». Il «chiaro stampo», ovviamente, così chiaro non è e andrebbe quanto meno documentato: in che modo la conferenza proporrebbe una gerarchizzazione delle razze o un invito alla discriminazione? Non si sa.Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, prova a uscire dalla vaghezza e porta anche elementi concreti a supporto della propria indignazione: la copertina di Adam (ma non il contenuto, ci mancherebbe). «Basta guardare alla copertina di uno dei libri che con cui venerdì Bacciga, Mariotti e Sboarina vorrebbero parlare di immigrazione ai veronesi: un uomo dagli inequivocabili tratti somatici che impugna un machete insanguinato… Con ogni evidenza siamo di fronte all'ennesima iniziativa patacca di questo ormai logoro trio di politicanti», tuona. E se tutto questo è deducibile da una copertina, perché sforzarsi di aprirli pure, i libri? I due nomi citati da Bertucco accanto a quello del primo cittadino sono quelli di Massimo Mariotti, presidente di Serit, e del consigliere comunale, nonché presidente di Nomos, Andrea Bacciga. Quest'ultimo, contattato dalla Verità, spiega: «È una polemica paradossale e fuori luogo, scoppiata unicamente per il titolo che abbiamo scelto. Evidentemente l'immigrazione è un argomento tabù». Circa i soldi pubblici con cui è stato finanziato l'evento (in cui interverrà anche Francesca Totolo, presentando il suo libro Inferno Spa, edito da Altaforte), Bacciga dichiara: «Il Comune, di per sé, non ci ha dato nulla. Abbiamo avuto un contributo di 500 euro dalla muncipalizzata Serit, che peraltro sponsorizza decine di eventi culturali. Faccio presente che solo la sala ci è costata 400 euro, quindi il contributo di Serit non ha nemmeno coperto tutte le spese, il resto dei soldi ce li abbiamo messi come sempre di tasca nostra. Si dice spesso che la cultura non abbia sostegno da parte delle istituzioni, e poi, per una volta che arriva un contributo minimo, scoppia questa bufera...». In effetti l'aggravio sulle casse pubbliche della conferenza di stasera appare davvero minimo. Soprattutto se confrontato con i finanziamenti a pioggia di ben altra entità concessi un po' in tutta Italia a iniziative militanti di tutt'altro segno: si vedano, solo per fare un esempio, i 100.000 euro versati dalla Regione Emilia Romagna al festival Gender Bender, di cui ieri La Verità ha dato conto. Ma i luoghi comuni Lgbt sono sempre i benvenuti, le verità scomode sull'immigrazione no. Fino a che non sono loro a bussare alla porta, come accaduto ieri a Fermo.
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