2020-01-28
A Bibbiano vince il Pd ma perdono le famiglie
Nel Comune reggiano la Lega raddoppia i voti, però i progressisti reggono e passano all'attacco: «La campagna sovranista sui bambini è stata un fiasco». L'inchiesta è in piedi; ora che sono rimasti in sella proveranno in tutti i modi a censurarla.Seriamente: qualcuno pensa davvero che l'obiettivo fosse vincere a Bibbiano? Perché la delirante tesi che circola sui social network, sui giornali e in televisione è la seguente: nel paese della Val d'Enza il Pd è il primo partito e Stefano Bonaccini il candidato più votato, dunque tutta la campagna messa in piedi da Matteo Salvini si è rivelata un clamoroso fiasco. «Il dato di Bibbiano è rovinoso per la nuova Lega di Salvini», scrive ad esempio Giovanni Tizian sull'Espresso. «La propaganda della Bestia del suo spin doctor Luca Morisi ha usato Bibbiano come una clava. Ma stando ai dati elettorali, anche il genio dei social sovranisti ha fallito». Partiamo dai numeri. A Bibbiano il Pd ha preso il 40,7% dei voti. Nel 2014 prese il 52,74%, dunque il calo è notevole. Bonaccini è stato scelto dal 56,7% degli elettori, esattamente come quattro anni prima. Il dato, quindi, è che il Pd ha perso consensi, mentre la Lega è passata dal 15,25% al 29,5%, cioè ha quasi raddoppiato i voti. Motivo per cui non si tratta esattamente di un bagno di sangue per i sovranisti, anzi. Ma il punto è un altro. Non c'è mai stato alcun dubbio sul fatto che, nel paese reggiano, il Partito democratico avrebbe vinto. Fin dal primo momento, infatti, i dem locali si sono chiusi a riccio, facendo passare l'idea che la loro cittadina fosse vittima di una ingiusta demonizzazione e di una vergognosa manipolazione. Alla festa dell'Unità si sono viste incredibili manifestazioni di solidarietà al sindaco indagato Andrea Carletti. Insomma, i progressisti hanno fatto fronte comune ed era evidente che avrebbero continuato a mantenere il potere. altri obiettivi La campagna condotta da Lega e Fratelli d'Italia sul caso Bibbiano, tuttavia, nulla aveva a che vedere con il governo della cittadina. Ed è proprio la riconferma del Pd a dimostrare che era opportuno alzare la voce e combattere la cappa di silenzio che tutta la sinistra ha cercato di piazzare sulla faccenda. L'ideologia, da quelle parti, ha ancora una potenza senza pari, e si è parlato di Bibbiano proprio come simbolo di un sistema di potere basato su alcuni deleteri presupposti ideologici. Presupposti che il Partito democratico non ha mai rinnegato, continuando in tutti questi mesi a ribadire la propria estraneità ai fatti (smentita dalle indagini) e il proprio buon governo. La propaganda Pd e la mistificazione a mezzo stampa dell'inchiesta «Angeli e demoni» - come del resto abbiamo sempre denunciato - hanno dato frutti. La maggioranza dei cittadini bibbianesi ha scelto di dare credito all'autodifesa del sindaco e del partito, e siamo certi che - se la destra non si fosse occupa della questione affidi, anche con toni ruvidi - tutti i particolari sarebbero stati prontamente nascosti, tutto sarebbe stato messo a tacere. Adesso ci riprovano. Ripetono che a Bibbiano ha vinto il Pd, che la campagna salviniana è stata un fallimento, che l'intero caso si è sgonfiato. Sembra quasi, assistendo ai festeggiamenti di queste ore, che il caso «Angeli e demoni» sia stato soltanto un brutto sogno, un'invenzione dei sovranisti senza scrupoli. E invece gli indagati sono ancora lì, le carte dell'inchiesta restano roventi, le responsabilità politiche del Partito democratico non sono calate di un etto. Il rischio, semmai, è che con Bonaccini trionfante si ritorni al punto di partenza. Il pericolo vero è che - adesso che la sinistra ha rivinto - si proceda all'archiviazione definitiva del dibattito sugli affidi e della discussione sull'ideologia che ha prodotto il «modello Foti». qualche risultatoL'unica, piccola consolazione è che la campagna sovranista su Bibbiano qualche risultato, finora, lo ha prodotto. Gli assistenti sociali al centro della vicenda - Federica Anghinolfi e Francesco Monopoli - hanno subito gravi provvedimenti disciplinari, perdendo il posto. Il centro Hansel e Gretel e i suoi esponenti di punta devono stare lontani dalla Val d'Enza. C'è pure un piccolo ricasco politico: Roberta Mori, una dei maggiori sponsor di Anghinolfi e soci, si è ripresentata in lista con il Pd ma non è stata rieletta, anche se ha avuto il tempo di portare avanti la battaglia per l'approvazione della legge bavaglio contro l'omotransnegatività. No, il caso Bibbiano non c'entrava e non c'entra nulla con i risultati delle elezioni in Val d'Enza. C'entra invece con la vita di troppe persone in tutta Italia. Non c'è dubbio: questa storia è troppo odiosa, troppo imbarazzante, e continueranno a tentare con ogni mezzo di farla sparire. Si godano il successo elettorale. Ci vuole un bel coraggio a festeggiare perché l'ideologia ha trionfato.