Inchieste

Corona all’attacco di Signorini: «Appari in tv solo se ci vai a letto»
Fabrizio Corona (Ansa)
L’ex fotografo mostra presunte chat hot. Il presentatore: «Tutto i mano ai miei avvocati».

Il Me too in salsa gay incontra il Grande Fratello. Fabrizio Corona ha sparato il suo ennesimo petardo: «Se non vai a letto con Alfonso Signorini non lavori in televisione». Il conduttore Mediaset gli ha risposto secco: «Non parlo di questo, ho già messo in mano tutto ai miei legali». Nel frattempo, sui social, tra allusioni e mezze frasi, spuntano ragazzi che hanno il dente avvelenato con Alfonsino e consentono a Corona, di fatto, di continuare a montare la panna sulla vicenda.

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La Cassazione boccia i pm di Genova: affonda l’inchiesta «Traghettopoli»
Vincenzo Onorato (Imagoeconomica)
La Procura etichettò come corruzione alcuni biglietti regalati dalle compagnie Moby, Tirrenia e Cin. I giudici ora impongono la restituzione della corrispondenza: ci vuole una notizia di reato solida prima del sequestro.

Non c’è miglior sponsor per il Sì al referendum sulla riforma della Giustizia dell’attività dei pm. Che ogni giorno vengono bacchettati dai giudici della Cassazione per la loro tendenza a debordare e a non rispettare i diritti degli indagati e delle loro difese. Ieri è arrivata la bocciatura alla pervicace insistenza (in diritto) della Procura di Palermo che voleva mandare in ceppi il vicepremier Matteo Salvini. Ma nelle stesse ore gli ermellini hanno spedito dietro la lavagna anche i pm della Procura di Genova, considerata un fortino delle toghe progressiste.

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Assalti e coltellate tra nordafricani. Milano è ormai un ring per vendette
Beppe Sala (Ansa)
Un marocchino è stato aggredito di notte, un egiziano ferito da connazionali inferociti.

Due accoltellamenti in poche ore, uno nella notte alla Barona e uno in pieno giorno davanti a una scuola a Sesto San Giovanni. È il segnale più chiaro di una violenza che ormai caratterizza sempre di più Milano e che oggi si mostra nei luoghi e negli orari in cui dovrebbe esserci maggiore sicurezza. Il capoluogo lombardo e la sua area metropolitana fanno i conti con un fenomeno che non è più episodico, ma strutturale.

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Cirio: «Ci sono tre cordate per Gedi». Spunta anche il nome di Caltagirone
Alberto Cirio (Imagoeconomica)
Alberto Barachini: no ingerenze da ambasciata russa. Leonardo Maria Del Vecchio mira a Rcs.

E meno male che nessuno voleva più i giornali. La cessione di Stampa e Repubblica ai fratelli greci Kyriakou da parte di John Elkann ha improvvisamente acceso i riflettori sulla carta stampata. Leonardo Maria Del Vecchio, la Nem del gruppo veneto Save e il gruppo Caltagirone, almeno secondo le ultime indiscrezioni, sarebbero pronti a sacrificarsi per mantenere la famosa italianità delle due testate. Intanto, la vicenda si colora di assurdo con la Russia che dice la sua sulla libertà d’informazione in Italia e con il sottosegretario con delega all’editoria, Alberto Barachini, costretto a rintuzzare l’ingerenza di Mosca.

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Il giudice rigetta l’archiviazione di John. «Nascose la nonna per prendersi i soldi»
John Elkann (Ansa)
Il gip Borretta chiede al pm l’imputazione coatta per Elkann e il commercialista Ferrero per le dichiarazioni di Marella.

Natale amaro per John Elkann. L’erede di casa Agnelli, impegnato nella cessione dei suoi giornali, La Stampa e La Repubblica (ma non della Juventus, da lui smentita con forza), nonostante la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Torino, si è ritrovato sul capo la richiesta di imputazione coatta ordinata dal gip agli inquirenti.

A fine estate, con un sintetico comunicato stampa, la Procura aveva annunciato la fine delle indagini sull’eredità di Marella Caracciolo (deceduta nel febbraio 2019). I reati contestati erano di dichiarazione infedele (inizialmente i pm avevano contestato la più grave dichiarazione fraudolenta) e di truffa ai danni dello Stato.

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