Inchieste

Le tute blu della Fiom si affidano al governatore di centrodestra
Scontri per l'Ilva a Genova (Ansa)
Sciopero dei metalmeccanici a Genova: blocchi e scontri con le forze dell’ordine in centro. Poi interviene Marco Bucci, che parla con gli operai: oggi a Roma porto il mio piano per far ripartire l’impianto ligure dell’ex Ilva.

Su una pala caricatrice c’era uno striscione che non prometteva nulla di buono. C’era, infatti, scritto «Che l’inse?», la frase che il giovane Giovan Battista Perasso, detto il Balilla, avrebbe gridato prima di scagliare una pietra contro le truppe austriache, dando il via alla rivolta del 5 dicembre 1746. Per fortuna, alla fine della giornata di ieri, la preoccupazione del Viminale dopo le parole incendiarie dell’ex segretario della Fiom Cgil Franco Grondona, sono rientrate. Lo sciopero generale dei metalmeccanici genovesi di Ansaldo Energia, Piaggio Aerospace, Fincantieri, ma soprattutto dei lavoratori dell’ex Ilva, ha registrato solo pochi minuti di tensione davanti alla Prefettura genovese verso le 11:30. I manifestanti, con l’aiuto di uno dei quattro mezzi da lavoro al seguito, hanno divelto la grata che delimitava la piccola zona rossa davanti al palazzo del governo. La Polizia ha risposto con un lancio di lacrimogeni che ha immediatamente disperso gli assalitori. In pochi minuti la centralissima piazza Corvetto ha improvvisamente rievocato ai genovesi le scene del G8 con i manifestanti che vagavano confusi stropicciandosi gli occhi offesi dai gas.

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Garlasco, la nuova perizia inguaia Sempio: «Dna fortemente compatibile»
Andrea Sempio (Ansa)
Presentati gli esiti dell’incidente probatorio. Il legale di Venditti attacca gli inquirenti.

Ieri l’avvocato Domenico Aiello, difensore dell’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, ha sparato bordate contro la Procura di Pavia. Riferendosi ad Alberto Stasi ha detto che i magistrati sono «al servizio di un condannato, assassino riconosciuto con sentenza passata in giudicato» e che l’ufficio inquirente «sta violando il principio di “intangibilità del giudicato”, perché manca oramai da mesi la richiesta di revisione».

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L’Ue alza i dazi a chi non riprende i migranti
Migranti (Ansa)
Intesa per rivedere le agevolazioni commerciali ai Paesi in via di sviluppo che bloccano il rimpatrio degli irregolari dall’Europa. Ma Ursula von der Leyen deve capire anche un’altra cosa: le tariffe, a prescindere, proteggono i nostri agricoltori dalla concorrenza low cost.

Bisognerebbe avere la penna di Lewis Carrol perché questa è come la festa di non compleanno organizzata per Ursula nel Paese delle meraviglie. Stiamo celebrando la festa dei non dazi! Però stavolta il Cappellaio Matto, e cioè il Consiglio Ue, ha tirato fuori una sorpresa: si sospendono le tariffe solo a quei Paesi che accettano di ripigliarsi i migranti entrati illegalmente in Europa. Si dirà: è un gran passo avanti. Piano con gli entusiasmi: della settantina di Paesi che beneficiano dei dazi agevolati, anzi azzerati, in quanto poveri, meno di 20 hanno accettato di firmare le convenzioni per i rimpatri. E gli altri?

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Figli tolti alla madre, uno ha un tumore. Lei non può visitarlo
Bimbo in ospedale (iStock)
Mentre Marco era in comunità la donna ha chiesto più volte che fosse visto da un medico, ma le dicevano che stava bene.

Un bimbo di 9 anni sta combattendo contro un tumore maligno senza poter avere la mamma al suo fianco. I sintomi del piccolo sarebbero stati trascurati per mesi, mentre sulla vita sua e del fratello di 10 anni si esercitava una violenza fatta di allontanamenti dalla madre ritenuta troppo ostativa nei confronti dell’ex compagno, chiusure in comunità, affidamenti al padre di cui si sospettano abusi sessuali. Intanto il medulloblastoma, tumore primario del sistema nervoso centrale a crescita rapida, si diffondeva e diventava maligno. «Chiedevo che mio figlio venisse visitato, ma il tribunale respingeva tutti i miei ricorsi dicendo che i bambini stavano bene perché il servizio sociale così relazionava, quando invece non era conforme alla verità», spiega la signora Giovanna (nome di fantasia). La storia di Marco e Luca, altri nomi di fantasia, sottratti due volte alla madre nel corso di un complesso iter giudiziario (...) di separazione, è la drammatica conferma di come il bene dei minori non sia affatto la priorità, la regola costante alla quale si attengono servizi sociali e magistratura.

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«Il Fatto» attacca ancora la Gallucci ma fa flop
Anna Gallucci e Roberto Scarpinato (Imagoeconomica)
Il giornale tenta di scaricare sulla pm il fallimento di «Voto connection». Senza riuscirci.

L’attacco alla pm Anna Gallucci sul Fatto quotidiano continua. La donna, in un’intervista alla Verità, ha avuto l’ardire di riferire ciò che il suo ex capo alla Procura di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, le avrebbe detto sull’ex procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato. E cioè che quest’ultimo, per quanto riguardava l’inchiesta Voto connection, condivideva la decisione di chiedere la misura di custodia cautelare per due esponenti leghisti e l’archiviazione per i rappresentanti del centrosinistra.

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