Inchieste

Blitz della tutrice: bimbi del bosco a scuola
Maria Luisa Palladino, la tutrice nominata dal tribunale per i Minorenni dell'Aquila per i bimbi nel bosco (Ansa)
Malgrado la famiglia sia contraria, la curatrice dei Trevallion e il Tribunale dei minori spingono per iscrivere i piccoli all’istituto di Palmoli, chiedendo pure l’intervento del sindaco. A papà Nathan negato persino il pranzo di Natale insieme a moglie e figli.

La storia della famiglia nel bosco sta assumendo i connotati di una serie tv di genere fantasy. Ma qui non siamo su Netflix, questa è vita reale. La fiaba di Natale a Palmoli (Chieti) dove, fino a un mese fa, Catherine Birmingham e Nathan Trevallion vivevano con i loro tre bambini, una di 8 anni e due gemelli di 6, in una una casa priva di acqua, luce, rete fognaria e servizi igienici, si spezza il 20 novembre, quando gli assistenti sociali e i carabinieri eseguono un’ordinanza del Tribunale dei minori di Chieti allontanando i bambini dai genitori. Sospesa la «responsabilità genitoriale». Il trauma della famiglia del bosco diventa pubblico. E l’Italia si spacca. Chi sta con la scelta neorurale dei genitori, chi la contesta. Chi chiede un immediato ricongiungimento, chi chiede il rispetto delle decisioni della magistratura minorile.

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«Ramazzotti mi ha distrutto casa ma ora si rifiuta di pagare i danni»
Eros Ramazzotti (Ansa)
Un revisore è accampato da un anno nel suo appartamento di Milano dopo che i lavori nell’abitazione di sopra, comprata dal cantante, hanno provocato un crollo del plafone. Eppure l’impresa è andata avanti a demolire.

Si chiama Paolo Rossi come l’eroe del Mundial ’82, ma non si guadagna da vivere a suon di gol. E di sicuro non riceverà i biglietti omaggio per il tour planetario di Eros Ramazzotti che partirà il prossimo 11 febbraio. Il protagonista della nostra storia ha 59 anni, è genovese e di mestiere fa il revisore dei conti e il consulente finanziario. Da un anno combatte con l’ugola d’oro romana per farsi rifondere i danni patiti dal suo bell’appartamento di dieci vani, adibito anche a studio professionale e acquistato con i risparmi di una vita in zona Citylife a Milano. L’immobile si trova in uno stabile di pregio: tre piani ripartiti in sei appartamenti di ampia metratura. Recentemente la facciata è stata rifatta e diversi proprietari hanno rimesso a posto le loro abitazioni. Ma solo uno dei suddetti interventi avrebbe creato disagi agli altri condomini. «Mai tali lavori hanno arrecato danni alle unità immobiliari», hanno sottolineato, in uno dei loro atti, gli avvocati Fabio Lepri e Salvatore Pino, difensori di Rossi, «fino a quando una di esse è stata ceduta e il suo acquirente ha pensato bene di avventurarsi in lavori letteralmente devastanti, che hanno gravemente danneggiato l’appartamento sottostante».

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Traffico migranti, il report Europol: violenza, IA e reti globali dietro il business
iStock
Il nuovo rapporto Europol dipinge un quadro inquietante del traffico di migranti in Europa: reti criminali globali sempre più frammentate e tecnologiche, violenze estreme, sfruttamento sistematico e uso di intelligenza artificiale per gestire i flussi e massimizzare i profitti. Nonostante l’aumento dei controlli, le organizzazioni si adattano rapidamente, mentre le vittime - soprattutto donne - continuano a subire soprusi lungo rotte complesse e costose.
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Corona: «Oltre 100 testimonianze contro Signorini»
Fabrizio Corona (Ansa)
L’ex agente fotografico, sentito dai pm, annuncia le prime denunce per il conduttore che avrebbe chiesto sesso agli aspiranti famosi.

La denuncia c’è e anche il fascicolo. Ma se l’obiettivo era chiudere la bocca a Fabrizio Corona, il rischio concreto è di avergli consegnato un megafono. Perché la mossa di Alfonso Signorini, direttore editoriale del settimanale Chi e conduttore del Grande Fratello, ovvero la querela per revenge porn presentata dopo che una decina di giorni fa Corona lo ha accusato di aver portato avanti per anni un «sistema» di presunti favori sessuali richiesti a partecipanti del reality (anche nella versione Vip), rischia di trasformarsi in un boomerang giudiziario e mediatico, con un effetto domino che da ieri non dipende più solo dall’ex «re dei paparazzi», ma anche dal Codacons che con un esposto ha chiesto di indagare.

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Grillo jr e la condanna per stupro di gruppo. Uscite le motivazioni: «Vittima attendibile»
Ansa
Pur senza prove inconfutabili la ragazza è stata ritenuta non consenziente. E a Ciro & C. sono state inflitte pene fino a 8 anni.

Sembra che i giudici di Tempio Pausania abbiano già recepito la riforma dell’articolo 609 bis del codice penale, quello che punisce la violenza sessuale e introduce il concetto del «consenso libero e attuale». In assenza è violenza. Stando al testo approvato alla Camera e che, al momento, è fermo al Senato (sono stati richiesti approfondimenti), non servirà più dimostrare la forza o la minaccia, durante un rapporto sessuale basterà l’assenza di una volontà chiara, presente e consapevole. E il processo a Ciro Grillo e compagni pare offrire uno spaccato del processo che verrà (anche se la norma non può essere retroattiva).

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