2021-08-02
Oltre 4 milioni di italiani praticano sport d'acqua
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La grande eco delle Olimpiadi pone l'interesse su alcune discipline da praticare in piscina, al mare o al lago. Non solo nuoto: dal canottaggio alla canoa e al kayak, passando per il surf, la vela e i tuffi. Senza scordare i non olimpici: rafting, sci nautico e snorkeling: ce n'è davvero per tutti i gusti.Sempre più persone programmano le vacanze in base ai posti dove potersi divertire sull'acqua.Lo speciale contiene due articoli.In Italia il 21,1% degli sportivi, ovvero 4 milioni e 265.000, pratica uno sport d'acqua. E per sport d'acqua non si intende soltanto il nuoto. Quando si associano le parole «acqua» e «sport», immediatamente e automaticamente si pensa infatti al nuoto, declinato in tutti i suoi stili e le sue forme, che sia in piscina o in mare aperto. Ma è proprio in mare, o nei laghi e nei fiumi, che gli sport acquatici trovano tantissime altre discipline, spesso poco conosciute e poco praticate, ma che, una volta scoperte, appassionano tantissimi sportivi e amanti dell'acqua. L'elenco è lungo: dal canottaggio alla canoa e al kayak, passando per il surf, la vela e i tuffi, il rafting, lo sci d'acqua, lo snorkeling: ce n'è davvero per tutti i gusti.Facendo un tuffo nel passato si scopre come già nell'antichità l'uomo praticasse il nuoto: in Egitto, per esempio, nella cosiddetta Valle delle pitture, sono stati scoperti disegni che ritraggono immagini di nuotatori e tuffatori, tanto che la zona è stata ribattezzata Grotta dei nuotatori, visibile tra le altre cose nel film del 1996 diretto da Anthony Minghella, Il paziente inglese. Nell'880 a.C., a Ninive, città irachena situata sulla riva sinistra del Tigri nel Nord della Mesopotamia, fu ritrovato un bassorilievo raffigurante tre guerrieri che nuotano lungo un corso d'acqua. E rimanendo in Italia, a Paestum, è possibile ammirare la Tomba del tuffatore, risalente al 480 a.C.Tra le discipline più seguite e apprezzate ci sono quelle che riguardano la canoa. E qui occorre subito fare una distinzione tra canoa, canottaggio e kayak. La canoa, le cui radici affondano proprio nel nostro Paese, quando nel 1892 venne fondata a Torino la prima Federazione Internazionale di canoa, ha un solo remo e il sedile fisso e il vogatore sta in ginocchio. Il canottaggio, invece, ha remi separati e sedili mobili. Per quanto riguarda il kayak, si ha a che fare con un'imbarcazione dove il canoista è seduto e rema con una pagaia con due pale. Esistono poi altre varianti, meno conosciute, ma comunque interessanti. Uno è la canoa polo, ovvero una gara dove due squadre, composte da cinque canoisti ciascuno a bordo di una canoa lunga tra i due e i tre metri, si affrontano in una partita di due tempi da 10 minuti con lo scopo di segnare il maggior numero di gol, avvicinandosi concettualmente alla pallanuoto. Un altro è il dragonboat, sport nato in Cina dove su una canoa lunga 12 metri e larga un metro e mezzo salgono a bordo 20 canoisti per un peso di 250 chilogrammi.Passando alla vela, rispetto agli altri sport d'acqua, è un po' meno accessibile dal punto di vista economico. È necessario inoltre conoscere bene alcune nozioni base per imparare a gestire tutti gli aspetti che riguardano la navigazione e poter cimentarsi in regate, sia amatoriali che professionali. Capitolo surf. Il surf è una delle grandi novità alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Cavalcare le onde in piedi su una tavola, planando lungo la parete dell'onda e riuscire a rimanere in piedi sulla tavola è l'obiettivo di questa disciplina. Da nopn confondere con il windsurf e il kitesurf. Il primo è una specialità della vela, dove bisogna muoversi sull'acqua su una tavola grazie all'azione propulsiva del vento sulla vela montata su un albero fissato alla tavola. Il secondo, invece, è anch'esso una specialità della vela ma anche una variante del surf e consiste nel farsi trainare da un aquilone spinto dalla propulsione del vento e manovrato impugnando una barra collegata al kite, l'aquilone appunto, da cavi lunghi tra i 22 e i 27 metri. E poi c'è lo stand up paddle. Si tratta di un'altra variante del surf dove l'obiettivo è rimanere in piedi sulla tavola, più grande rispetto a quella del surf vero e proprio, aiutandosi con una pagaia.Lo sci nautico è stato ideato nel 1928 dall'americano Ralph Samuelson, che nel tentativo di fondere due sue passioni, lo sci e il surf, si inventò un traino da agganciare a un motoscafo attraverso una corda con impugnature di ferro ricoperte di gomma, alle quali uno sciatore può agganciarsi, scivolando sulla superficie dell'acqua sugli sci. Una variante dello sci d'acqua è il wakeboard, una disciplina che mischia lo sci nautico e lo snowboard.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/4-milioni-italiani-sport-acqua-2654370362.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="sport-acquatici-e-turismo-ecco-dove-praticarli" data-post-id="2654370362" data-published-at="1627921319" data-use-pagination="False"> Sport acquatici e turismo: ecco dove praticarli Praia d'Arrifana Beach, Algarve, Portogallo (iStock) Abbinare le vacanze all'attività fisica, allo sport e alle proprie passioni è diventato sempre più frequente. E a proposito di sport acquatici e turismo, sempre più persone programmano le ferie in base ai posti dove potersi divertire sull'acqua.Partendo dal surf, se si vuole pensare in grande, occorre spostarsi dall'Italia e mettere in preventivo una spesa importante. È risaputo infatti che le spiagge migliori per cavalcare le onde sulla tavola si trovano negli Stati Uniti o nelle isole del Pacifico. Nella classifica dei posti ideali dove poter fare surf troviamo posti come la Gold Coas in Australia, Sumatra in Indonesia, Siargao Island nelle Filippine, ma anche Mavericks in California, Maui alle Hawaii, e poi ancora Jeffreys Bay in Sudafrica e Tamarindo in Costa Rica. Ma se non si ha intenzione di fare voli intercontinentali, in Europa c'è il Portogallo che offre numerosi posti dove divertirsi tra le onde. In particolare a Peniche, ma in generale tutta la regione dell'Algarve è indicata per praticare surf.Anche in Italia, però, se si cerca bene è possibile praticare del buon surf. Partendo dalla Liguria, le tre località ideali per cavalcare la tavola sono Recco, Varazze e Levanto. Sull'Adriatico la meta preferita dai surfisti è Portonovo sulla Riviera del Conero, mentre sul Tirreno si trovano Forte dei Marmi, Ostia Lido e Santa Marinella, definita la perla del Tirreno. In Sardegna c'è Rena Majore e La Marinedda, mentre in Sicilia il luogo di punta è l'Isola delle Femmine.Ma tra le passioni dei turisti c'è anche e soprattutto lo snorkeling. In Italia abbiamo tantissime località balneari dove osservare da vicino il fondale marino e la fauna che lo popola nuotando in superficie con boccaglio e pinne. Da Nord a Sud, partendo dalla Riserva marina protetta di Miramare nei pressi di Trieste in Friuli Venezia Giulia, passando per la Toscana nel Parco nazionale dell'arcipelago Toscano, fino in Puglia nella Riserva naturale di Torre Guaceto.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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