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Addio all inclusive: il turista fai-da-te organizza viaggi avventura con il cellulare

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Addio all inclusive: il turista fai-da-te organizza viaggi avventura con il cellulare
Giphy
  • Secondo gli esperti del settore, il 2019 sarà l'anno in cui il modo di viaggiare degli italiani cambierà radicalmente. Addio ai viaggi tutto incluso, ai villaggi turistici e alle capitali. Il viaggiatore medio sceglierà di scappare in continenti lontani, in aree inesplorate, rurali, fuori dagli itinerari organizzati. Per organizzare al meglio il proprio viaggio si utilizzerà lo smartphone che diventerà una moderna bussola grazie alle applicazioni, gratuite, disponibili per la pianificazione delle vacanze.
  • Jerome Salemi, direttore generale Air France-Klm East Mediterranean, racconta le abitudini di chi viaggia oggi. «La business? La sceglie solo il 30% dei viaggiatori, la maggior parte uomini. Tra le mete più vendute New York, Los Angeles e L'Avana».

Lo speciale contiene due articoli e una selezione di applicazioni gratuite utili per programmare i viaggi

Per superare la dipendenza cinese adesso Bruxelles si ispira a Trump
Stéphane Séjourné (Getty)
La Commissione vuole vincolare i fondi di Pechino all’uso di fornitori e lavoratori europei: «È la stessa agenda di Donald Trump». Obiettivo: evitare che il Dragone investa nascondendo il suo know how, come accade in Spagna.

Mai più un caso Saragozza. Sembra che quanto successo nella città spagnola, capoluogo dell’Aragona, rappresenti una sorta di spartiacque nella strategia masochistica europea verso la Cina. Il suicidio chiamato Green deal che sta sottomettendo Bruxelles a Pechino sia nella filiera di prodotto sia nella catena delle conoscenze tecnologiche si è concretizzato a pieno con il progetto per la realizzazione della nuova fabbrica di batterie per auto elettriche, che Stellantis in collaborazione con la cinese Catl costruirà in Spagna.

Buone notizie dalla Cop30: la Ue ha perso la sua guerra su tagli a fossili e emissioni
La Cop30 di Belém, Brasile (Ansa)
Il vertice ospitato da Luiz Inácio Lula da Silva nel caldo soffocante di Belém si chiude con impegni generici. Respinti i tentativi del commissario Wopke Hoekstra di forzare la mano per imporre più vincoli.

Dopo due settimane di acquazzoni, impianti di aria condizionata assenti e infuocati dibattiti sull’uso della cravatta, ha chiuso i battenti sabato scorso il caravanserraglio della Cop30. Il presidente del Brasile Luiz Inácio da Silva detto Lula ha voluto che l’adunata di 50.000 convenuti si tenesse nella poco ridente località di Belém, alle porte della foresta amazzonica, a un passo dall’Equatore. Si tratta di una città con 18.000 posti letto alberghieri mal contati, dove le piogge torrenziali sono la norma e dove il caldo umido è soffocante. Doveva essere un messaggio ai delegati: il mondo si scalda, provate l’esperienza. Insomma, le premesse non erano buone. E infatti la montagnola ha partorito uno squittìo, più che un topolino.

I giudici vogliono imporci come vivere. E se li contrasti commetti lesa maestà
Imagoeconomica
Dicono di proteggere i bimbi della famiglia che abita nel verde In realtà pretendono di realizzare la loro visione dell’umanità.
Famiglia nel bosco, cade un’accusa. «Rispettati gli obblighi scolastici»
Ansa
Il ministero dell’Istruzione cassa uno dei rilievi con cui il Tribunale dei minorenni ha allontanato i tre figli dai genitori: «Fanno educazione domiciliare, sono in regola». Nordio, intanto, dà il via agli accertamenti.

Se c’è un colpevole già accertato nella vicenda della «famiglia del bosco», che ha visto i tre figli di Catherine Birmingham e Nathan Trevallion affidati dal Tribunale dei minori dell’Aquila a una struttura, è al massimo l’ingenuità dei genitori, che hanno affrontato le contestazioni da parte dei servizi sociali prima e del tribunale poi. Forse pensando che la loro buona fede bastasse a chiarire i fatti, senza affidarsi al supporto di un professionista che indicasse loro quale documentazione produrre. Del resto, in procedimenti come quello in cui sono stati coinvolti non è obbligatorio avere il sostegno di un legale e risulta che il sindaco del loro Comune, Palmoli in provincia di Chieti, li avesse rassicurati sul fatto che tutto si sarebbe risolto velocemente e senza traumi. Ma i fatti sono andati molto diversamente.

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