2023-07-29
Zelensky sposta la data del Natale. Ma il dispetto è ai fedeli, non a Putin
Festa il 25 dicembre anziché il 7 gennaio, come previsto dalla religione ortodossa. Volodymyr Zelensky sposta il Natale: il presidente ucraino ha firmato la legge con la quale si anticipa ufficialmente la festività, portandola dal 7 gennaio al 25 dicembre. Una decisione politica, considerato che la Chiesa ortodossa festeggia il Natale il 7 gennaio. «Il popolo ucraino», recita la nota al testo della legge pubblicata sul sito della Verkhnovna Rada, il parlamento monocamerale di Kiev, «è stato a lungo soggetto all’ideologia russa in quasi tutti gli ambiti della vita, compreso il calendario giuliano e la celebrazione del Natale il 7 gennaio. Tuttavia, la potente rinascita della nazione ucraina continua. La lotta continua e vittoriosa per la propria identità contribuisce alla consapevolezza e al desiderio di ogni ucraino di vivere la propria vita, con le proprie tradizioni, le proprie vacanze». La differenza delle date del Natale tra i fedeli ortodossi e orientali e quelli cattolici e protestanti non è una questione religiosa, ma prettamente di calendario: i cattolici e i protestanti seguono quello gregoriano, mentre gli ortodossi sono legati al calendario liturgico, separato da quello civile e basato sull’antico calendario giuliano. Nel 1582, papa Gregorio XIII decise di modificare il vecchio calendario introdotto da Giulio Cesare, chiamato appunto in suo onore giuliano, cancellando i giorni tra il 5 ed il 14 ottobre: in questo modo il nostro 25 dicembre è diventato il 7 gennaio. Come ulteriori modifiche, la Giornata della statualità ucraina è stata spostata dal 28 luglio al 15 luglio e il 1 ottobre segnerà la Giornata dei difensori dell’Ucraina e la Giornata dell’intercessione della Santa Madre di Dio, invece del 14 ottobre. La questione, naturalmente, è tutta politica, ma pure storica: gli ortodossi non festeggiano il Natale il 7 gennaio perché così ha deciso Vladimir Putin, ma perché così hanno sempre fatto, e in Ucraina il 65% degli abitanti sono ortodossi, l’11% cattolici, il 2% protestanti e un 8% sono cristiani di altre confessioni. Quelli che si dichiarano non religiosi sono circa il 13%. Saranno contenti, gli ortodossi ucraini, di dover cambiare la data del Natale? Non si sa: quello che si sa è che la mossa di Zelensky ha un chiaro sapore propagandistico, e tra l’altro non sembra avere un lungo respiro: prima o poi, almeno è ciò che speriamo tutti, la guerra finirà, e a quel punto potremmo trovarsi di fronte a una nuova modifica della data del Natale, con un ritorno alla tradizione. Dal punto di vista culturale, il significato della mossa di Zelensky è chiarissimo: recidere i legami con la Russia sotto ogni punto di vista, e spingere l’Ucraina verso l’Occidente. Del resto, lo scorso 25 dicembre Zelensky aveva rivolto ai cittadini ucraini il suo messaggio natalizio, anticipando in questo modo la scelta di ieri. «Qualcuno oggi vedrà la prima stella nel cielo sopra Bakhmut» aveva detto, «Rubizhny, Kreminna. Lungo migliaia di chilometri sulla linea del fronte. Qualcuno la vedrà attraverso i fori nel tetto distrutto dai proiettili della sua stessa casa. Qualcuno passerà il Natale da prigioniero, ma ricordiamogli che ci saremo per il nostro popolo, restituiremo la libertà a tutti gli uomini e le donne ucraine. Ovunque saremo oggi, saremo insieme. Esprimeremo un desiderio e sentiremo gioia». La religione si è già clamorosamente inserita nel conflitto in corso lo scorso marzo quando, in occasione del Venerdì Santo, papa Francesco ha fatto sorreggere la croce da due infermiere, Irina e Albina, la prima ucraina e la seconda russa. La decisione del Santo Padre ha scatenato molte polemiche da parte di Kiev. Nei prossimi giorni scopriremo se lo spostamento della data del Natale deciso da Zelensky provocherà reazioni e polemiche sullo scenario internazionale.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.